“Leone e Fellini portatori sani di sentimenti”: Mollica incanta Torella

Nella serata dedicata a Sergio Leone a agli struggenti anni venti il giornalista Rai ospite di Vinicio Capossela ha condiviso con il pubblico adunato nell'emiciclo della Fontana Monumentale i suoi ricordi e gli aneddoti legati al regista altirpino

“Leone e Fellini portatori sani di arte e sentimenti”: Mollica incanta Torella. Soltanto l’autorevolezza di Vincenzo Mollica che ha conosciuto personalmente Sergio Leone, avrebbe potuto concludere la serata dedicata al regista originario di Torella dei Lombardi. La sua voce in collegamento via skype ha echeggiato su tutto l’emiciclo disposto intorno alle Fontane, dove lo hanno anticipato Vinicio Capossela e Piero Negri, e dove è stato accolto con calore dal pubblico presente. Dal racconto di “C’era una volta in America” e tutto ciò che ha contribuito alla sceneggiatura, ai dialoghi, alla scelta del cast, alle amicizie romane di Leone, i dialoghi colti e appassionati degli esperti sul palco hanno rivelato la grandezza della figura del regista, artista poliedrico e lungimirante, che solo Mollica ha accostato a Federico Fellini. Partendo dalla stima reciproca ben nota nell’ambiente cinematografico romano, il giornalista ha messo in evidenza il grande contributo artistico dei due, definiti “portatori sani di sentimenti”. Gli aneddoti raccontati sui retroscena del film come del rapporto personale fra regista e attori, ha arricchito il fascino intellettuale di Sergio Leone. “Ci sono degli artisti come lui che non sono solo registi ma sono sentimenti: Leone è stato un pittore, un fumettista, un cineasta e tanto altro che godeva dell’ammirazione di Federico Fellini. Erano entrambi portatori di un modo di vedere l’arte” ha spiegato Mollica. “L’arte è una illusione, esattamente come lo sono stati Leone e Fellini; Ennio Morricone e Nino Rota hanno interpretato quel sentimento. Erano interpreti di un pensiero per cui il cinema si costruiva pasticciando, per inseguire una verità che si ha nella testa. In tutto il cinema di Leone e Fellini ci sono quelle speranze perdute che raccontano sentimenti”.

“Leone e Fellini portatori sani di arte e sentimenti”: Mollica incanta Torella

La prima serata di Sponz AcQuà è stata dedicata a Sergio Leone e ai ruggenti anni ’20. Il sipario si è aperto nella piazzetta delle Fontane Monumentali di Torella per omaggiare il celebre regista di origini altirpine, prima con l’esibizione dei Guano Padano per celebrare Ennio Morricone, accompagnati dalle immagini di “C’era una volta il west” proiettate sul maxi schermo e, a seguire con un dialogo fra Vinicio Capossela e il giornalista Piero Negri, che hanno argomentato sulla pellicola cinematografica di Sergio Leone e sulla letteratura prodotta. Dalla scelta del racconto della mafia ebraica, differente da quella italiana narrata da Il Padrino, fino alla recitazione del cantico dei cantici. “Alla sceneggiatura ha lavorato Leonardo Sciascia con 20 pagine dattiloscritte, ma quando i due si sono incontrati non si sono piaciuti” ha rivelato Negri. “Le location sono state prevalentemente americane, Sergio Leone ha girato in Florida, nel New Jersey, a New York, a Parigi, all’Hotel Excelsior e a Roma” conclude.

“Leone e Fellini portatori sani di arte e sentimenti”: Mollica incanta Torella

LEGGI ANCHE:

A Villamaina il meeting «Mementerrae» con il critico d’arte Elmar Zorn

Massimo Gerardo Calabrese a Venticano col laboratorio di fantasiologia

 

ARTICOLI CORRELATI