Scuola in presenza e in sicurezza, D’Amelio: consigli regionali uniti

La Presidente del Consiglio della Campania ha coordinato la Conferenza interregionale, che ha approvato un ordine del giorno per il Governo in vista del nuovo anno scolastico

I consigli regionali sono uniti su una linea comune per la ripresa della «Scuola in presenza e in sicurezza» ha fatto sapere la Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio. Questa mattina ha presieduto in qualità di coordinatrice la Conferenza dei Consigli regionali. «Stamattina si è riunita l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Consigli regionali e, tra i punti in oggetto, abbiamo discusso e approvato un ordine del giorno sul tema prioritario della scuola, con l’intento di riuscire ad attivare e sostenere ogni possibile ed utile iniziativa nei confronti del Governo, affinché dal prossimo settembre le attività scolastiche possano riprendere in presenza ed in condizioni di sicurezza». L’appello per una ripresa a settembre delle attività scolastiche in presenza e in sicurezza è della presidente del Consiglio regionale della Campania Rosetta D’Amelio, in qualità di coordinatrice della Conferenza dei Consigli regionali.

Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania

L’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da D’Amelio, sì è svolta in modalità video. Si è registrata una partecipazione molto ampia dei presidenti, testimonianza della ribadita volontà di proseguire, anche solo in modo virtuale, l’attività istituzionale all’interno delle Assemblee regionali e della Conferenza. Hanno partecipato: Lorenzo Sospiri (Abruzzo), Carmine Cicala (Basilicata), Emma Petitti (Emilia-Romagna), Piero Mauro Zanin (Friuli Venezia Giulia), Devid Porrello (Lazio), Antonio Malanchini (Lombardia), Antonio Mastrovincenzo (Marche), Michele Pais (Sardegna), Eugenio Giani (Toscana), Roberto Paccher (Trentino Alto Adige), Walter Kaswalder (Trento) e Roberto Ciambetti (Veneto).

Palazzo Chigi, sede del governo nazionale

«PER UNA SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA», L’ORDINE DEL GIORNO PER UN APPELLO AL GOVERNO. Su proposta del Vice Coordinatore, presidente Antonio Mastrovincenzo, l’Assemblea ha approvato un importante ordine del giorno sul tema della priorità delle scelte politiche che devono necessariamente interessare il modo della scuola, della riapertura, dei fondi, delle strutture e della vita dei ragazzi, dei giovani e delle loro famiglie». L’obiettivo primario dell’ordine del giorno è tenere conto della ineluttabilità di un coordinamento e di una condivisione delle scelte da adottare, che non possono essere rimesse alla sola autonomia scolastica, giacché, diversamente, si potrebbero affermare strategie e prassi differenti anche tra gli Istituti scolastici dello stesso territorio, con il conseguente rischio di aumentare disparità di opportunità e disuguaglianze». Per Rosetta D’Amelio, «la ripresa scolastica da settembre non può penalizzare le famiglie, i docenti e gli studenti ma soprattutto, a partire anche dall’esperienza avuta durante il lockdown, occorre conciliare tempi di vita e lavoro senza ulteriori ripercussioni negative. Ciò risulta particolarmente evidente per le donne e per le madri, costrette in molti casi a dover rinunciare alla propria attività professionale, come dimostrano i dati diffusi, secondo i quali, dall’inizio della pandemia ad oggi, sono circa 37.000 le donne ad aver lasciato il lavoro». Per questo, ha concluso D’Amelio «il nostro intento è quello di riuscire ad attivare e sostenere ogni possibile ed utile iniziativa nei confronti del Governo, affinché dal prossimo settembre le attività scolastiche possano riprendere in presenza ed in condizioni di sicurezza».


L'ordine del giorno
Sede del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Roma

ORDINE DEL GIORNO n. 04/2020: «PER UNA SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA». La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita in modalità videoconferenza a fronte delle attuali disposizioni legislative per contenere e contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid-19 il 26 giugno 2020

    • PREMESSO CHE: l’attuale situazione di emergenza sanitaria ha prodotto effetti notevoli anche sull’intera comunità scolastica, imponendo cambiamenti radicali in ambito organizzativo e didattico; la didattica a distanza, nel periodo del cd. lockdown, ha evidenziato problematiche ed ostacoli in molti casi insormontabili, accentuando anche i problemi legati al cd. digital divide che interessano il nostro Paese;
    • CONSIDERATO CHE: la ripresa scolastica da settembre non potrà avvenire ricorrendo a soluzioni penalizzanti per chi studia, riducendo drasticamente il tempo in presenza a scuola, né per le famiglie, chiamate a sostenere avvicendamenti e turnazioni in aula dei loro figli, con ripercussioni negative anche in ambito lavorativo, tenuto conto delle difficoltà a conciliare vita e lavoro; ciò risulta particolarmente evidente nel caso delle madri, costrette in molti casi a dover rinunciare alla propria attività professionale, come dimostrano i dati diffusi, secondo i quali, dall’inizio della pandemia ad oggi, sono circa 37.000 le donne ad aver lasciato il lavoro; pertanto, appare necessaria una programmazione adeguata delle attività che assicuri il più possibile quella in presenza, in modo compatibile con le regole imposte dall’emergenza; gli investimenti in edilizia scolastica sono in piena sintonia con l’implementazione del c.d. Green Deal europeo, la rivoluzione verde verso la quale è incamminata l’Unione europea;
    • RITENUTO CHE gli stanziamenti ad oggi riservati dal Ministero ad ogni Istituto scolastico, come determinati nel decreto-legge n. 34/2020, non appaiono sufficienti per far fronte a queste esigenze;
    • RILEVATO CHE, inoltre, risultano carenti le iniziative e i provvedimenti per la fascia d’età 0-3 anni, con relativo danno per le famiglie, per i lavoratori dei nidi e soprattutto per i bambini;
    • VISTA la proposta presentata dalla Commissione europea lo scorso 27 maggio sul Next Generation EU, c.d. Recovery Fund, per “riparare i danni causati dalla crisi e preparare un futuro migliore per la prossima generazione”, nella quale la Commissione prevede la presentazione nel 2021 di una Garanzia europea per l’infanzia – al fine di garantire che tutti i bambini abbiano accesso a servizi di base quali la sanità e l’istruzione – e di un Piano d’azione aggiornato per l’istruzione digitale, al fine di affrontare la situazione nei territori che risentono maggiormente del divario digitale, poiché la crisi ha messo in luce l’importanza delle competenze digitali per i bambini, gli studenti e gli insegnanti;
    • VISTA, altresì, la Dichiarazione del Comitato europeo delle Regioni dello scorso 7 maggio, la quale sottolinea “l’urgente necessità di salvaguardare il diritto all’istruzione e alla scolarizzazione di tutti, rafforzando la resilienza dei sistemi di istruzione di fronte alla crisi, ma anche attraverso la digitalizzazione dell’istruzione ed una adeguata formazione degli insegnanti”;
    • VISTA la mozione n. 718, avente ad oggetto: “Per una scuola in sicurezza e in presenza”, approvata dal Consiglio regionale delle Marche in data 23.6.2020, che si collega alle istanze di azioni istituzionali provenienti da ogni contesto regionale;
    • VISTO, inoltre, il lavoro che le Giunte regionali, nell’ottica della leale collaborazione tra Sato e Regioni, stanno svolgendo al fine di addivenire alla definizione di Linee guida chiare ed omogenee per tutti i Dirigenti scolastici ed i Consigli di Istituto, così da evitare disparità e diseguaglianze al momento della riapertura delle scuole dal mese di settembre
    • IMPEGNA I CONSIGLI REGIONALI ad attivare e sostenere ogni possibile ed utile iniziativa nei confronti del Governo affinché dal prossimo settembre le attività scolastiche possano riprendere in presenza ed in condizioni di sicurezza, tenuto conto, altresì, della ineluttabilità di un coordinamento e di una condivisione delle scelte da adottare, che non possono essere rimesse alla sola autonomia scolastica, giacché, diversamente, si potrebbero affermare strategie e prassi differenti anche tra gli Istituti scolastici dello stesso territorio, con il conseguente rischio di aumentare disparità di opportunità e disuguaglianze.

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