‘Conferenza per il rilancio economico dell’Irpinia’. Cisl chiama il Prefetto

Il documento pronto dalla reggente del sindacato in Irpinia e Sannio: servono un piano di sviluppo territoriale che possa attrarre nuovi investimenti e strategie per creare nuove opportunità e ripristinare i servizi fondamentali

La reggente della Cisl Irpinia Sannio chiede al Prefetto la convocazione di un tavolo istituzionale che favorisca in tempi brevi una «Conferenza per il rilancio economico dell’Irpinia». Con una nota, riportata integralmente di seguito, Doriana Buonavita evoca uno sforzo comune e coordinato degli attori istituzionali, delle parti sociali e dell’impresa per mutare in opportunità i cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria. «L’epidemia di coronavirus sta cambiando rapidamente condizioni sanitarie, abitudini di vita, relazioni sociali e attività economiche», premette Doriana Buonavita. «Le conseguenze dell’epidemia sono di grande rilievo e investono il sistema economico mondiale» determinando cambiamenti che «se correttamente affrontati, potrebbero diventare una opportunità». La sostanziale proposta di una conferenza per il rilancio economico dell’Irpinia mira a delineare « una nuova strategia di intervento che abbia le comunità locali al centro del dibattito sullo sviluppo locale». Di seguito l’intervento.


Conferenza per il rilancio economico dell’Irpinia: attrarre nuovi investimenti con un piano di sviluppo territoriale

di Doriana Buonavita | Reggente Cisl IrpiniaSannio

La Segretaria Generale della Cisl Campania Doriana Bonavita

L’epidemia di coronavirus sta cambiando rapidamente condizioni sanitarie, abitudini di vita, relazioni sociali e attività economiche. Le conseguenze dell’epidemia sono di grande rilievo e investono il sistema economico mondiale. La Costituzione italiana riconosce la salute come ‘fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’. La nostra priorità assoluta è la salute dei nostri cittadini. Allo stesso tempo, la pandemia di coronavirus è uno shock violento per l’economia europea e mondiale. Gli Stati membri hanno già adottato o stanno adottando misure politiche in materia di bilancio e liquidità per aumentare la capacità dei loro sistemi sanitari e sostenere i cittadini e i settori particolarmente colpiti. Molti paesi stanno affrontando molteplici crisi che interagiscono in modo complesso: sanitaria, finanziaria e sociale.

Il Prefetto di Avellino, Paola Spena

Tra le principali misure seguite dall’Italia ci sono ad esempio il sostegno del reddito dei lavoratori e delle famiglie, il mantenimento dei flussi di liquidità alle imprese, attraverso la concessione di garanzie statali sui prestiti bancari, e la proroga dei versamenti erariali e contributivi. Durante questa crisi sanitaria è fondamentale non solo proteggere i settori critici della nostra economia, ma anche i nostri beni, le nostre tecnologie e le nostre infrastrutture. E soprattutto dobbiamo proteggere i posti di lavoro e i lavoratori. La sopravvivenza delle piccole e medie imprese economicamente colpite dal coronavirus è essenziale per le economie delle regioni del Sud e delle aree interne. Per il nostro territorio definito “area interna” quanto sta accadendo su larga scala si rivela ancora più penalizzante, dato che l’anno appena trascorso aveva consentito, sia pure tra mille difficoltà, l’avvio di una ripresa delle attività delle piccole e medie imprese. Per questo è necessario che venga richiesto di dedicare al nostro territorio la stessa attenzione dedicata alle zone d’Italia più colpite, le zone rosse. Le “Aree Interne”, rivestono tre quinti del territorio italiano e raccolgono quasi un quarto della popolazione stessa.

La Prefettura di Avellino

Occorre sottolineare la disuguaglianza che contraddistingue queste aree, che è innanzitutto territoriale, quindi sociale ed economica. In particolare, il Documento sulla Strategia nazionale per le Aree interne definisce queste ultime come zone con un accesso difficile a servizi essenziali quali sanità, istruzione, mobilità e copertura digitale ma “ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di secolari processi di antropizzazione”. Non dimentichiamo il forte calo demografico che ha colpito soprattutto la fascia lavorativa portando inevitabilmente ad un progressivo invecchiamento della popolazione e ad una riduzione qualitativa e quantitativa di servizi . La Cisl ritiene indispensabile adottare un piano di sviluppo territoriale che possa attrarre nuovi investimenti e risollevare l’economia del territorio e strategie di sviluppo rivolte ai luoghi e volte a creare nuove opportunità e ripristinare i servizi fondamentali. L’emergenza che stiamo tutt’ora affrontando è duplice: sanitaria e al contempo economica. Per questo è essenziale che entrambe vengano risolte con identica determinazione e urgenza, intervenendo nell’immediato con misure di sostegno e stabilendo contestualmente fin da oggi le basi per un accelerato sviluppo per il momento successivo.

La sede del Comune di Benevento, Palazzo Mosti

In linea con il documento unitario sottoscritto da CGIL Benevento, Cisl IrpiniaSannio e UIL Benevento che definisce come direttrici di sviluppo prioritarie i servizi pubblici essenziali quali Trasporti, Sanità e Scuola/Istruzione, la Cisl ribadisce con forza la necessità di un confronto alla presenza del Prefetto e degli attori economici presenti sul territorio. Non dimentichiamo l’importanza delle infrastrutture materiali ed immateriali, garantendo qualità dei servizi per i cittadini. L’Alta capacità rappresenta una importante possibilità di sviluppo in termini economici e lavorativi, pur con ricadute a lungo termine. Lo stesso settore Agroalimentare, come quello del Turismo, dell’Artigianato e del Commercio necessitano di essere riorganizzati attraverso percorsi di modernizzazione allo scopo di attrarre nuovi investimenti. I molteplici cambiamenti con i quali ci dovremo confrontare sono senza dubbio problematici ma, se correttamente affrontati, potrebbero diventare una opportunità. Affinché la lezione del CoViD-19 non vada sprecata, occorre una nuova strategia di intervento che abbia le comunità locali al centro del dibattito sullo sviluppo locale.


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