‘Dalla Campania 1 miliardo in aiuti’, De Blasio: ora il Governo

IL DISAGIO SOCIALE POST-COVID-19. Il direttore del Piano di Zona sociale di Atripalda, componente della task force regionale al fianco dell'assessore Fortini, evoca un piano economico per far ripartire il Mezzogiorno e il Paese "per fronteggiare la povertà e garantire la tenuta sociale nella fase dell'emergenza"

“Dalla Campania 1 miliardo per l’emergenza è stato messo in campo per famiglie, piccoli imprenditori, pensionati e disabili”, ma ora tocca al governo indicare la strada della ripresa. Carmine De Blasio, direttore del Piano di Zona A5 di Atripalda ritiene non più derogabile un piano operativo. “Ora occorre dare una direzione al rilancio”, ammonisce, guardando con preoccupazione a rischi potenziali per la tenuta sociale. Il grave malumore e insofferenza che infiammano la società non sono imputabili soltanto all’avanzata della povertà, ma vanno ricercati anche nelle pieghe delle risposte della politica. Ne è certo De Blasio, componente della task force regionale al fianco dell’assessore alle politiche sociali Lucia Fortini.

Gli uffici della Regione Campania ad Avellino

«CONCLUSA LA FASE DELLA PRIMA ASSISTENZA, IL PAESE DEVE RIPARTIRE. DALLA CAMPANIA 1 MILIARDO PER DARE SPERANZA, ORA UN PIANO DI LUNGO PERIODO DAL GOVERNO». De Blasio prende atto dello sforzo compiuto dalla Regione con il massiccio intervento a sostegno di tutte le fasce deboli della società con servizi e sussidi, per fronteggiare la pandemia e il lockdown. Dalla Campania 1 miliardo è stato messo sull’emergenza, ma in questa fase 2, come si definisce, servono misure di rilancio che toccano al Governo centrale. Non mancano i segnali di una tensione sociale che cresce nel Paese. “L’anello istituzionale dell’assistenza per fronteggiare l’emergenza e mettere in campo un nuovo welfare ha funzionato: ora tocca intervenire sulla programmazione”, spiega. “Bisogna rimettere in moto l’economia, impedire che i lavoratori autonomi diventino i nuovi poveri e recuperare la fascia di lavoro sommerso nel mercato del lavoro” ha spiegato De Blasio a Nuova Irpinia, confermando la sperimentazione di un nuovo welfare sul campo.

Carmine De Blasio

“Lo shock economico e sociale legato a questa situazione inedita presta il fianco all’esplosione di tensioni sociali e all’aumento delle disuguaglianze, non solo in Irpinia ma in tutto il Paese” riflette. “Il Covid non ha subito prodotto povertà: il disagio si è manifestato progressivamente a seguito delle restrizioni legate al Covid, con un forte problema sociale connesso all’emergenza sanitaria che ha riguardato il lavoro nero. Questo disagio poi si è esteso a tutte le fasce più fragili, ovvero ai lavoratori precari, instabili, flessibili. Impattante è stata la durata del lockdown, che ha pesato anche sui piccoli commercianti e quindi sugli autonomi; ed è qui che deve ripartire l’economia, altrimenti sarà questa la fascia sociale su cui si aprirà una vera emergenza sociale”. Al fianco dell’assessore Fortini, il direttore De Blasio conferma di avere lavorato per ridurre al minimo l’impatto sul territorio, per neutralizzare le difficoltà con gli aiuti “utili alla contingenza ma non alla ripresa” come lui stesso sottolinea.

“DALLA CAMPANIA 1 MILIARDO PER L’EMERGENZA: AIUTATE FAMIGLIE, PROFESSIONISTI, LAVORATORI E PENSIONATI. ORA SERVONO MISURE ANTICICLICHE”. Dalla Campania un miliardo per l’emergenza, cioè per mitigare l’impatto della crisi. Per le politiche sociali è stato applicato lo stesso metodo della sanità: è stato anticipato il disagio e i rischi sociali collegati alla diffusione del virus. E’ stato speso dalla Campania un miliardo per l’emergenza inedita, che ha riguardato le fasce più esposte in prima battuta, a partire dagli autonomi, imprenditori, piccoli professionisti, famiglie con minori, 50mila disabili. Abbiamo messo un freno al rischio a cui andava incontro il tessuto sociale campano, già fragile, ed è stata subito avvertita l’esigenza di tutelare i lavoratori in nero, predisponendo la possibilità di acquistare i beni di prima necessità, prima dell’intervento dei bonus alimentari distribuiti dai Comuni, che hanno avuto una quantità esagerata di fondi. Solo in provincia di Avellino si registrano oltre 12mila contributi” polemizza De Blasio. ‘”Ma non si potrà andare avanti all’infinito con l’assistenza, deve ripartire il lavoro”.

IL MODELLO SPERIMENTATO DAL PIANO DI ZONA AD ATRIPALDA. L’esasperazione che si respira in questi giorni è dettata anche dalla paura del virus e dal futuro incerto. Il Piano di Zona Sociale di Atripalda intanto, ha sperimentato un nuovo welfare durante la pandemia, dalla digitalizzazione dei servizi sociali al lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni, e la fornitura di tele-assistenza a 800 utenti. “Siamo stati i primi al Sud ad attivare il numero verde per l’assistenza psicologica e quello per le donne vittime di violenza. Ci siamo dati una funzione sociale: abbiamo distribuito mascherine a tutti, effettuato test rapidi a tutti i dipendenti ed esteso la possibilità anche ai dipendenti degli Enti Locali (sono in attesa solo Solofra e Montoro). Fuori la realtà chiede a chi può di svolgere questa funzione e il consorzio è centrale nell’utilità sociale”. Il direttore del Piano di Zona conferma che la capacità di spesa dei Consorzi è stata moltiplicata, ma le difficoltà risiedono nella (altrettanta) capacità di gestire i fondi e utilizzarli nella maniera corretta, per erogare servizi e generare economie. “Tutti hanno beneficiato di almeno una misura prevista- dai livelli locali, regionali e di Governo- il disagio è di altra natura e bisogna attendere per fare valutazioni scientifiche. Le misure di sostegno per fronteggiare l’emergenza sono state messe in campo, ora tocca concentrare le risorse su d”a investire sulla ripresa economica”, conclude.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi

CASSA INTEGRAZIONE E SALARIALE, IL DECRETO LEGGE PROLUNGA DI 4 SETTIMANE LA COPERTURA. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti in materia di trattamento di integrazione salariale, si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il testo prevede che, in deroga alla normativa vigente, i datori di lavoro che abbiano fruito del trattamento di integrazione salariale ordinario, straordinario o in deroga, per l’intero periodo precedentemente concesso, fino alla durata massima di quattordici settimane, possano fruire di ulteriori quattro settimane anche per periodi decorrenti prima del 1° settembre 2020. Resta ferma la durata massima di diciotto settimane, considerati cumulativamente i trattamenti riconosciuti. Inoltre, il decreto dispone che, indipendentemente dal periodo di riferimento, i datori di lavoro che abbiano erroneamente presentato la domanda per trattamenti diversi da quelli a cui avrebbero avuto diritto o comunque con errori od omissioni che ne hanno impedito l’accettazione, possano presentare la domanda nelle modalità corrette entro trenta giorni dalla comunicazione dell’errore nella precedente istanza da parte dell’amministrazione di riferimento, a pena di decadenza, anche nelle more della revoca dell’eventuale provvedimento di concessione emanato dall’amministrazione competente.


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