Task force dell’Arpac per la Solofrana, Vasaturo: in azione contro l’inquinamento

IL DIRETTORE DELL'AGENZIA: «ENTRA NELLA FASE OPERATIVA IL PROGETTO ELABORATO SU INPUT DEL GOVERNATORE DE LUCA, OGGI APPREZZATO DAL MINISTRO DELL'AMBIENTE COSTA». Tecnici e laboratori al lavoro dal 18 maggio per l'individuazione e l'analisi degli agenti chimici, che consentiranno di risalire alle fonti di sversamenti illegali. I rapporti saranno trasferiti al Nucleo Forestale dei Carabinieri per gli atti conseguenti

In azione da oggi la task force dell’Arpac per la Solofrana. Lo ha confermato il Direttore della «Agenzia regionale protezione ambientale Campania» di Avellino, Pietro Vasaturo, fornendo alcuni particolari del progetto mirato ad individuare le fonti di inquinamento. Inizia dall’affluente irpino del fiume Sarno, dunque, il programma di mappatura di fiumi e torrenti in provincia di Avellino, che nei giorni scorsi il Direttore ha presentato nel corso di una intervista a Nuova Irpinia. «Dal 18 maggio l’Arpac di Avellino procederà con la mappatura delle fonti di inquinamento industriale (e non solo) nella Solofrana, attraverso una task force tecnico-scientifica che avrà il supporto dei Carabinieri del Nucleo Forestale di Avellino». Si tratta del primo importante capitolo di un intervento complesso sul sistema fluviale della provincia di Avellino, spiega il Direttore Vasaturo. «Realizzeremo per il tributario del fiume Sarno una operazione che si ripeterà per il Calore, il Sabato e il Fenestrelle allo scopo di salvaguardare gli equilibri naturali e preservare i corpi idrici».

Pietro Vasaturo, Direttore Amministrativo dell’Arpa Campania e responsabile della Arpac di Avellino

L’ARPAC RACCOGLIERÀ I DATI, I CARABINIERI DEL NUCLEO FORESTALE PERSEGUIRANNO I REATI AMBIENTALI.  In queste ore l’Arpa Campania di Avellino sta preparandosi al lavoro di indagine scientifica che attende i suoi tecnici per le campionature, prima che le ricerche vengano completate dai laboratori con le analisi. Predisponendo tutte le necessarie misure di sicurezza anti Covid-19, «siamo oramai pronti a realizzare al momento giusto il censimento degli agenti inquinanti nella Solofrana, dopo mesi di preparazione», spiega Vasaturo, in queste ore alle prese con gli ultimi dettagli. «Agiremo con i nostri tecnici, le risorse della nostra partecipata e la preziosa collaborazione del Nucleo Forestale dei Carabinieri di Avellino, guidato dal tenente colonnello Fernando Sileo, ciascuno per la propria funzione e responsabilità». All’Arpac spetterà il lavoro di analisi delle acque e la valutazione scientifica delle fonti, quindi dell’origine e dei flussi degli inquinanti, mentre al Nucleo Forestale dei Carabinieri toccherà valutare eventuali reati, perseguendo le responsabilità che le prove chimiche contribuiranno a indicare. In questo senso, quella che inizierà le sue ricerche lunedì sarà una vera e propria Task force dell’Arpac per la Solofrana, destinata ad operare per un lungo periodo su tutti i fiumi e i torrenti irpini.

Carabinieri del Nucleo Forestale

SULLE TRACCE DEGLI INQUINATORI SISTEMICI. Il Direttore Vasaturo sottolinea l’eccezionalità del momento che la fine del lockdown offre. «Dopo un intervallo di oltre due mesi, imposto dalle norme per il contenimento del coronavirus, le acque dei corpi idrici nel frattempo rigenerate e pulite si presentano come una pagina bianca, fornendoci una opportunità unica di registrare l’ingresso degli inquinanti nei corsi d’acqua». Questo perché, «riprendendo la sua attività, benché ancora parzialmente, il sistema industriale e agricolo riproporrà i suoi cicli abituali prima dello stop imposto dalla quarantena per l’epidemia, replicando eventuali sversamenti illeciti, che in questo momento lasceranno tracce preziose da cui partire per risalire ai responsabili».

Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Sullo sfondo la Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio

DALL’ANALISI DEGLI AGENTI INQUINANTI GLI INDIZI PER RISALIRE AI RESPONSABILI. Nello specifico del lavoro che attende i tecnici, il Direttore dell’Arpa Campania ad Avellino spiega che «dal censimento degli agenti chimici presenti nelle acque si potranno identificare le tipologie di lavorazioni o cicli industriali che hanno contribuito a rilasciarli nel torrente», avvertendo che le fonti di inquinamento possono essere molteplici. «Potremo trovare tracce di sostanze utilizzate da attività manifatturiere, da concerie, ma anche da altri possibili residui, come prodotti chimici utilizzati in agricoltura o in varie attività artigianali». All’Arpac spetta mappare, campionare, esaminare e analizzare. «Le tracce che troveremo nei punti di prelievo base, ma anche da zone diverse, ci consentiranno di individuare il tipo di attività compatibili con quegli inquinanti: da quel momento sarà solo una questione di tempo arrivare ai responsabili». Il Direttore Vasaturo rimarca l’importanza di questa iniziativa per la provincia di Avellino, per i cittadini del distretto solofrano monterese, ma non solo. «Quale importante affluente del Sarno, il torrente Solofrana incide sugli equilibri del fiume nel quale confluisce», spiega. «Appare evidente l’importanza che una Solofrana pulita può avere per le stesse sorti del Sarno e per la provincia di Salerno».

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa

CRESCE L’ATTESA PER I RISULTATI. Intorno al monitoraggio delle fonti di inquinamento nella Solofrana cresce l’attesa per i risultati di un progetto che raccoglie consensi autorevoli, a partire dal Ministro Sergio Costa che, come è noto, dalla fine del 2018 porta avanti per il disinquinamento e la rigenerazione del fiume Sarno un coordinamento istituzionale con Regione Campania e Comuni interessati. «Sono lieto dell’apprezzamento che il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha espresso nei confronti della iniziativa e dell’incitamento per il nostro programma di ricerche, monitoraggio e censimento, che su indicazione del Governatore Vincenzo De Luca e poi della Giunta con l’Assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola, abbiamo messo in campo da due mesi come Arpa Campania». Nella circostanza Vasaturo ricorda la collaborazione avuta in un recente passato con l’attuale Ministro, allora Generale di brigata dei Carabinieri Forestali. «Abbiamo avuto modo di cooperare proficuamente dal 2014 al 2017, quando io ero il Commissario dell’Arpac e lui operava da Generale». Lunedì la task force dell’Arpac per la Solofrana segnerà una offensiva scientifica contro l’inquinamento industriale, ma il Direttore Vasaturo ricorda la priorità oggi rappresentata dall’epidemia ancora in corso. «Proteggere l’ambiente conservandolo pulito è fondamentale per il contenimento di una infezione che che tutte le malattie si giova dell’inquinamento».


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