Sanificazione anti-Covid-19 alla Federico II con luce ultravioletta allo Xeno

Per la prima volta si sperimenta negli ambienti ospedalieri potenzialmente contagiati dal nuovo coronavirus. L'efficacia dei dispositivi della SAMS è stata già dimostrata in test clinici presso i laboratori dell'Istituto di Virologia D. I. Ivanovsky del Ministero della Salute della Russia

Si sperimenta la prima Sanificazione anti-Covid-19 alla Federico II di Napoli con luce ultravioletta allo Xeno. Si tratta di un innovativo sistema di sanificazione degli ambienti potenzialmente contagiati da Covid-19, ed in particolare gli ospedali. A tenerla a battesimo saranno, giovedì 14 maggio a partire dalle ore 10.30 nell’Edificio 19 dell’Azienda Ospedaliera, la Prof.ssa Maria Triassi (ordinaria della Cattedra di Igiene Generale ed Applicata del Dipartimento di Sanità pubblica c/o la AOU) e, per la Sams sanificazioni per ambienti sicuri, l’AD Giovanni Gentile ed il direttore generale Marcello Gentile nonché la biologa Antonietta Rossi.

Frontone dell’Università Federico II di Napoli

SANIFICAZIONE ANTI-COVID-19 ALLA FEDERICO II, LA PRIMA GIORNATA DI LAVORI. La prima giornata di lavori previsti nel protocollo di studio e sperimentazione che la Sams ha offerto gratuitamente all’università federiciana mira a presentare una tecnologia in grado di sterminare il Covid-19 (nonché tutti gli altri agenti patogeni quali virus, batteri funghi, spore ecc) con l’ausilio di Luce ultravioletta allo Xeno. «Diversi studi descrivono tecniche di disinfezione no-touch (tramite utilizzo di prodotti biocidi e/o onde elettromagnetiche) utilizzate per distruggere e/o inattivare i microrganismi patogeni nell’ambiente», fanno sapere dall’Università di Napoli. «L’irradiazione con UV è una delle tecniche più comuni con effetto altamente germicida. Alcuni studi descrivono una riduzione del rischio di infezioni correlate alle pratiche assistenziali in strutture sanitarie dove sono utilizzate le radiazioni UVC a 254 nm. Invece, non ci sono ancora molti studi a supporto dell’efficacia appunto dei trattamenti con Luce ultravioletta allo Xeno». Sulla base di questo assunto, «l’Unità di Ricerca di Igiene Medicina Preventiva e Statistica Sanitaria diretta dalla Triassi effettuerà dei controlli microbiologici ambientali su aria e superfici di ambienti sanitari, finalizzati alla verifica di efficacia di un sistema fisico di disinfezione ambientale a luce pulsata con lampada UV-C allo xeno».

Un ospedale modulare per il Covid-19 allestito dalla Regione Campania

LABORATORIO NATURALE LE STANZE DOVE HANNO SOGGIORNATO PAZIENTI COVID-POSITIVI. Tale sperimentazione verrà attuata in stanze dove hanno soggiornato pazienti Covid-19 positivi e consisterà nell’applicazione di lampade allo Xeno a seguito della procedura di sanificazione routinaria. I prelievi verranno effettuati su superfici critiche (high touch surface, tastiere, maniglie, porte, lavandini, water..) e aria prima della sanificazione, dopo la sanificazione e dopo il trattamento con lampade allo Xeno UV-C e verranno ripetuti con cadenza settimanale per una durata di 22 giorni. Sia sulle superfici che nell’aria verrà effettuata la ricerca della carica batterica totale, la carica micotica, la ricerca di Gram positivi e Gram negativi in conformità alle norme tecniche ISO. Sulle superfici verrà effettuata inoltre, la ricerca di Covid-19 mediante tecniche di biologia molecolare (RT-PCR).

Università degli Studi Federico II di Napoli

PROVE ANCHE IN LABORATORIO E SPERIMENTAZIONE IN CENTRI COVID DELLA CAMPANIA. Le prove di efficacia di tali lampade verranno eseguite anche presso il laboratorio di Microbiologia dell’Unità di Ricerca di Igiene Medicina Preventiva e Statistica Sanitaria e saranno condotte da un equipe di microbiologi composta da Francesca Pennino, Tonia Borriello e Carmela Iervolino. I campionamenti verranno effettuati su superfici precedentemente contaminate con ceppi batterici a titolo noto. Verranno utilizzati microrganismi tra i quali Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, responsabili di oltre la metà delle infezioni gravi che si registrano negli ambienti nosocomiali. La sperimentazione nelle giornate successive proseguirà anche in 2 strutture sanitarie della Campania e, preferibilmente, in Centri ‘COVID’.

Il Covid Center di Napoli presso l’Ospedale del Mare

TEST IMPORTANTI PER RIDURRE L’ESPOSIZIONE DEL PERSONALE SANITARIO ALL’INFEZIONE. I risultati ottenuti potranno essere utili per definire protocolli di sanificazione efficaci per la riduzione delle infezioni correlate all’assistenza e per garantire una maggiore sicurezza agli operatori sanitari.

PRIMI TEST NEI LABORATORI RUSSI. MAI PRIMA PERÒ IN OSPEDALE. L’efficacia dei dispositivi della SAMS è stata già dimostrata in test clinici effettuati presso i laboratori dell’Istituto di Virologia D. I. Ivanovsky del Ministero della Salute della Russia, che ne attestano l’efficacia sul Covid-19 ma mai nessuno aveva effettuato test in nosocomi. «Questi progetti di sanificazione sono studiati ad hoc e vengono costantemente monitorati per essere adeguati in caso di variazione delle condizioni iniziali, i dispositivi sono altamente performanti e ciò consente di poter certificare l’avvenuta e corretta sanificazione con cognizione di causa», spiega Marcello Gentile. «Stiamo avviando rapporti di collaborazione con altri operatori del settore per la creazione di una rete di ‘sanificatori di fiducia’, che ci consentirà a breve di allargare il servizio nelle altre regioni».


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