“L’Europa sostenga le imprese italiane”. I 5Stelle scrivono a Vestager

Con una lettera aperta i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle scrivono al commissario europeo alla concorrenza e chiedono che l'Unione sia garante della tutela del principio fondamentale della libera e leale concorrenza, per impedire una penalizzazione del tessuto produttivo italiano messo alla prova dal Coronavirus

“L’Europa sostenga le imprese italiane” Pallini scrive a Vestager. Con una lettera aperta, i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle appartenenti alle commissioni parlamentari Finanze, Attività produttive e Politiche Europee, scrivono al  Commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager per ribadire con forza la necessità di un sostegno forte e concreto dell’Unione Europea al sistema delle imprese, vera spina dorsale dell’economia italiana e non solo, ora messa in crisi dall’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione mondiale del Covid-19.
“Oggi più che mai si avverte il bisogno che l’UE dia prova di tutelare le aziende che insistono sul territorio continentale in egual misura a prescindere dalla nazione in cui operano. In questo senso il nostro Paese non può e non deve pagare il prezzo
economico più salato rispetto ad altri Stati solo perché ha dovuto fermare le attività produttive non essenziali per fronteggiare il propagarsi del contagio. Proprio per questo chiediamo che l’Unione sia garante della tutela del principio fondamentale della libera e leale concorrenza affinché non si verifichino ipotesi di concentrazioni di offerte di prodotti e servizi ad esclusivo favore di quelle imprese che abbiano beneficiato di misure
meno restrittive e/o parzialmente restrittive, adottate da altri Paesi membri.
L’Italia si è contraddistinta a livello internazionale per una corretta gestione dell’emergenza sanitaria, adottando un modello virtuoso, riconosciuto unanimemente, che ha messo al centro di ogni iniziativa la salute dei cittadini. Ora, però, sul fronte economico ognuno è chiamato a fare la propria parte sostenendo una ripresa all’insegna dell’equità e della solidarietà senza alimentare divergenze tra Paesi del Nord e del Sud. Confidiamo nella sensibilità e nel senso di responsabilità delle istituzioni europee per superare questo periodo molto difficile nel modo migliore per i cittadini e le imprese”.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA FIRMATA DAI CAPIGRUPPO DEL MOVIMENTO 5 STELLE CRIPPA (CAMERA) E PERILLI (SENATO):

“Gentile Commissaria Vestager,
a quasi due mesi dai primi casi accertati di COVID-19 in Italia e a tre settimane dalla decisione di imporre al Paese restrizioni senza precedenti, l’impatto della pandemia da coronavirus sull’economia italiana ed europea sta iniziando a delinearsi. La crisi economica prodotta dal coronavirus, già di per sé unica nel suo genere, sta avvenendo in un momento particolare della congiuntura internazionale e per questo richiede una più salda e attenta gestione delle politiche sanitarie ed economiche. Essa sta provocando un blocco economico globale senza precedenti, sia dal lato dell’offerta sia da lato della domanda di beni e servizi e ciò si sta verificando in una fase in cui l’economia, messa già in ginocchio nel 2008, era ancora in fase di ripresa ed i tentativi di rilancio stavano avvenendo non senza difficoltà.
Tale situazione emergenziale preoccupa molto e in questo contesto abbiamo accolto con favore le sue parole, Vicepresidente Margrethe Vestager, quando afferma di temere per la divisione tra i Paesi del Nord e del Sud dell’Ue nel dibattito per trovare una soluzione all’impatto economico del coronavirus. Ecco perché riteniamo estremamente importante – come da Lei sottolineato – riuscire a trovare, in uno spirito di dialogo e concertazione, soluzioni utili a finanziare la ripresa in modo solidale, senza pregiudizi e senza mantenere divergenze che potevano essere pertinenti durante la crisi finanziaria, ma che ora non hanno ragione d’essere, visto che siamo tutti colpiti da qualcosa che è al di là del controllo umano.
Ciò detto, tutti i maggiori soggetti internazionali hanno riconosciuto in quello italiano il modello a cui far riferimento nella fase di messa in campo di misure restrittive idonee ad impedire il contagio da Covid19. Il modello italiano è divenuto una best practice da importare nei paesi europei ed extraeuropei. Non a caso, le misure restrittive sperimentate dall’Italia sono state progressivamente adottate anche dagli altri Stati europei, con modalità e tempistiche diverse gli uni dagli altri, mantenendo, ad esempio, attive imprese e filiere di produzione differenti, anche apparentemente non appartenenti a settori essenziali o strategici. Tale circostanza, nel breve e medio periodo, come sottolineato anche dalle Associazioni di categoria italiane, potrebbe creare una concentrazione dell’offerta di prodotti e servizi ad esclusivo favore di quelle imprese che abbiano beneficiato di misure meno restrittive e/o parzialmente restrittive, adottate da altri Paesi membri dell’UE. Alla luce di quanto sin qui esposto, desideriamo sottoporre alla Sua attenzione, in qualità di Commissario europeo responsabile per la Concorrenza, la delicata questione relativa all’opportunità di condurre una azione di indagine e monitoraggio sulla consistenza di eventuali pratiche anticoncorrenziali, tali da pregiudicare il tessuto industriale del mercato comune europeo.
Si chiede, altresì, se non si ritenga opportuno avviare un’azione di verifica circa la consistenza di eventuali concentrazioni per quelle filiere produttive (sia di beni che di servizi) che, a seguito dell’adozione non uniforme, a livello di Unione europea, di provvedimenti restrittivi da parte degli Stati membri, siano suscettibili di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva, al fine di assicurare la parità di condizioni tra le imprese europee, garantendo al tempo stesso un’identica, o quanto meno simile, applicazione di misure restrittive in tutti i Paesi membri. Tale proposta di monitoraggio e verifica, oltre ad assicurare una concorrenza leale e in condizioni di parità tra tutte le imprese, potrebbe contribuire ad un miglior funzionamento dei mercati dell’Unione, consentendo altresì un mantenimento di equilibri di gettito interno dei Paesi membri dell’Ue. In tal modo, si potrebbero evitare ulteriori danni economici, oltre a quelli già ipotizzati da questo blocco, a beneficio dei consumatori, delle imprese e dell’economia europea in generale. In questo epocale e globale momento di difficoltà si dovrebbe poter contare, più che in altri momenti, sul senso di unione, condivisione e cooperazione, aspetti in linea con il principio di solidarietà che guida l’azione di tutti gli Stati membri dell’Ue. Certi dell’attenzione che la S.V. vorrà rivolgere alla questione sottopostaLe, restiamo in attesa di un Suo cortese e auspicato riscontro. Distinti saluti”.

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