L’Irpinia è Adesso chiama la Chiesa: “Offra gli immobili ai malati”

Il movimento politico lancia un appello anche agli albergatori locali per chiedere la messa disposizione dei contagiati, e punta il dito contro la classe dirigente politica e istituzionale: "Non vi è traccia di una solidarietà vera degli amministratori, dai sindaci ai consiglieri regionali" si legge nella nota

L’Irpinia è Adesso chiama la Chiesa: “Offra gli immobili ai positivi in isolamento”. Viviamo un tempo di emergenza straordinaria, con un nemico che non conosciamo,
tetro, invisibile, eppure spietato. Serve davvero a poco, in questo tempo, sventolare bandiere che vanno, rigorosamente riposte, per ricercare uniti una via di uscita ad una situazione drammatica. Nel tempo dell’emergenza ciascuno dovrebbe fare esclusivamente quello che è il proprio dovere, almeno adesso appare necessario, con una senso di responsabilità maggiore. Vi sono situazioni che non possono più attendere, data la rapida diffusione del virus.

Sarebbe opportuno, a tal riguardo, che anche la Chiesa locale facesse la propria parte,
offrendo i propri immobili al servizio della comunità. Così come sarebbe necessario che gli albergatori mettessero a disposizione le proprie strutture, per tutti coloro che devono stare in isolamento. Si sta verificando, ahimè, che coloro che sono risultati positivi, ma asintomatici, vengono lasciati a casa, dove, ovviamente, sono a contatto, nella migliore delle ipotesi, soltanto con i propri familiari. In questo tempo che viviamo non stiamo assistendo a quello spirito di servizio e di solidarietà che pervase epoche storiche passate, quali il dopoguerra ed il post terremoto.

La “Società liquida irpina” continua a mostrare il proprio volto peggiore, con
amministratori focalizzati sulla propria carriera e cittadini troppo spesso guidati dal
proprio egoismo. Nelle strutture sanitarie mancano gli strumenti minimi, mascherine etc, per la protezione di medici, infermieri e del personale tutto. In questa Irpinia che la politica di questi anni ha ridotto a palcoscenico da avanspettacolo, con la corsa al taglio dei nastri di strutture mai entrate in funzione, con lo smantellamento progressivo del sistema sanitario periferico, con proclami e promesse di ogni genere, mai mantenute, in un tempo come quello presente non vi è traccia di una solidarietà vera degli amministratori, dai sindaci ai consiglieri regionali. Non risulta traccia di alcun sopralluogo nelle strutture sanitarie. Né un’idea su come affrontare l’emergenza. Semplicemente la politica in Irpinia ha abdicato al suo ruolo di guida dei processi e delle emergenze, riducendosi ad un “ricettario” di inutili comunicati stampa.


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