La Stella sul Decreto Cura Italia: è un grade bluff

Il Direttore e il Presidente della ConfCommercio di Avellino Oreste La Stella e Luigi Salvante esprimono dubbi sull'articolo 22 relativamente alle procedure di attivazione dei pagamenti della cassa integrazione ai dipendenti della piccola impresa. L'opinione

Critico il Direttore della ConfCommercio di Avellino La Stella sul Decreto Cura Italia. «È un grade bluff», afferma titolando una nota stampa. «Ieri è stato pubblicato finalmente il decreto “Cura Italia”. La Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Avellino ne sta attentamente studiando il contenuto. Il primo aspetto approfondito è l’art. 22 relativo alla Cassa Integrazione per i dipendenti delle aziende». Il Direttore della Camera di Commercio Oreste La Stella e il Presidente Luigi Salvante traggono le conclusioni.

Oreste La Stella

«Alla luce di questi pochi punti analizzati le aziende, che già versano in una condizione di tragica drammaticità, avendo necessità di liquidità immediata, rischiano realmente il tracollo», scrivono. Secondo i due rappresentanti dell’ente camerale «analizzando l’art. 22, si evince immediatamente che le misura di cui trattasi risulta inefficiente e monca in più parti» e indicano perché: «manca la ripartizione delle risorse per singole regioni; sono incerti ed indefiniti i tempi di erogazione dei fondi ed altrettanto imprecisati gli organi competenti, regione, INPS …e altro; il plafond previsto dal decreto risulta limitato ed esiguo rispetto alle effettive necessità ed è stata già immaginata l’impossibilità di raggiungere tutti gli aventi diritto, essendo un fondo ad esaurimento», scrivono. Secondo La Stella e Salvante «alla luce dei tre punti sopra evidenziati, purtroppo ne scaturisce una incertezza assoluta relativamente all’utilizzo della Cassa Integrazione in deroga per tutte le piccole aziende». E concludono con un giudizio di merito: «Per l’ennesima volta si è pubblicato un decreto ma senza tener conto della drammatica situazione che vivono le aziende, ormai sull’orlo del baratro. All’immediata necessità di liquidità, anche con piccoli importi, di tutte le aziende, si risponde con interventi le cui procedure sono o da integrare o da chiarire attraverso le tanto fantomatiche circolari ministeriali». Si aggiunge che «l’ufficio Legale della Confcommercio Nazionale si è già attivato presso la Presidenza del Consiglio ed i vari Ministeri interessati per chiarire tutti i dubbi sollevati».


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