Un ‘protocollo coronavirus’ per la disabilità intellettiva, l’Anffas scrive alla Regione

L’allarme lanciato alla Regione Campania per «l’emanazione di un provvedimento che regolamenti servizi alternativi per persone con disabilità»

Un accorato appello alla Regione arriva dalla Anffas Campania, che chiede un ‘protocollo coronavirus’ per la disabilità intellettiva: «Aiutiamo le persone con disabilità intellettiva e le loro famiglie», si legge nel comunicato con cui si annuncia l’iniziativa. Nella missiva si lancia un allarme alla Regione Campania per l’emanazione di un provvedimento volto alla regolamentazione di servizi alternativi per persone con disabilità. Di seguito le ragioni sostenute dal Presidente di Anffas Campania, Salvatore Parisi.

Presidente di Anffas Campania

L’EMERGENZA CORONAVIRUS METTE A RISCHIO L’ASSISTENZA A QUESTE PERSONE. L’emergenza Coronavirus mette a rischio l’assistenza delle persone con disabilità intellettiva e le loro famiglie e la salute dei lavoratori che, all’interno delle strutture di riabilitazione, sono fortemente esposti ad eventuali contagi in contrapposizione con le linee restrittive indicate dal Decreto #IoRestoaCasa. È questo l’allarme lanciato dal Coordinatore Regionale Anffas Campania, Salvatore Parisi, in relazione all’adozione delle misure di sicurezza sanitaria messe in atto per fermare la diffusione dell’epidemia che sta colpendo la salute delle persone, le attività delle imprese e i servizi di tutta Italia.

«SERVE UN PROVVEDIMENTO AD HORAS». «Nella mia qualità di Coordinatore Regionale di Anffas, mi appello al nostro Governatore affinché prenda ad horas un provvedimento a tutela di tutti decretando misure drastiche e di salvaguardia da estendere a tutte le strutture che erogano servizi diurni e prestazioni ambulatoriali e domiciliari, oltre che la sospensione di qualsiasi attività all’interno dei nostri centri al fine di ridurre al minimo il rischio di diffusione del contagio. Nei giorni scorsi, abbiamo più volte denunciato e segnalato quanto le nostre strutture rappresentino un pericolosissimo focolaio di contagio per i lavoratori e per le, ormai, pochissime persone con disabilità che lo frequentano. È un momento difficile nel quale è necessario restare uniti seguendo le regole anti epidemia che sono state stabilite a livello nazionale e, al tempo stesso, garantire un concreto aiuto alle persone con disabilità e alle relative strutture che rappresentano una parte fondamentale dell’economia di questo Paese».

L’ingresso alla sede della Regione Campania, a Napoli

«NON SI POSSONO LASCIARE SOLE PERSONE INDIFESE». Con queste dichiarazioni, Salvatore Parisi esorta il momentaneo silenzio della Regione Campania al fine di emanare un provvedimento chiaro e inappuntabile per ciò che concerne la possibilità di sospendere i servizi dei centri diurni e quelli in regime semi-residenziali frequentati da persone con disabilità intellettiva. Un appello accorato, questo, alle Istituzioni ma anche a tutti i cittadini, per non lasciare sole le persone più fragili in queste ore di emergenza imposte dal Coronavirus e su cui incombe anche un altro grave pericolo: l’isolamento. Anffas Campania, infatti, si dichiara molto preoccupata poiché, soprattutto le persone con disabilità intellettiva, sono le prime ad essere esposte al rischio di contagio del Covid-19 ed è molto difficile far rispettare le norme previste in materia di prevenzione dal virus. Una regolamentazione mirata, invece, delineerebbe nuove misure alternative di salvaguardia a garanzia, non solo delle persone con disabilità, ma anche dei professionisti del settore.

«UNO SCENARIO PREOCCUPANTE». Per Salvatore Parisi si tratta di uno scenario preoccupante. Nelle nostre strutture è davvero altissimo il rischio biologico ed è estremamente complicata l’osservanza di tutte le norme di prevenzione, soprattutto quando si è al cospetto di persone con disabilità intellettive e relazionali che non hanno minimamente la percezione del rischio e del pericolo. La forza lavoro è legittimamente impaurita e le persone con disabilità che accedono ai servizi è quasi pari allo zero per la crescente e logica paura delle famiglie. Quando si tratta di persone con disabilità non è mai semplice prendere una decisione, ma ritengo che la situazione di emergenza sia talmente grave che bisogna salvaguardare la salute di tutti il prima possibile», conclude Parisi.


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