Imprese artigiane chiuse dal coronavirus, Confartigianato: primi aiuti subito

Lettera al Governatore del presidente regionale e provinciale dell'associazione di categoria Ettore Mocella, che avanza le proposte immediatamente attuabili per soccorrere le imprese costrette a fermare o rallentare attività e produttività

Da Confartigianato e Cgil richieste di aiuto alla Regione Campania in favore delle imprese artigiane chiuse dal coronavirus. «Riteniamo giusti e sosteniamo totalmente le decisioni adottate dal Governo per tentare di limitare i contagi da Coronavirus», premette il presidente di Confartigianato Avellino e Confartigianato Campania, Ettore Mocella, che ha scritto una lettera al Governatore della Campania.

Ettore Mocella, presidente di Confartigianato Avellino

In questo contesto, «le imprese artigiane, i nostri associati stanno dimostrando anche con iniziative singole grande senso di responsabilità, pur avendo coscienza degli effetti negativi notevoli per le proprie realtà», ma «proprio per questo sollecitiamo per le realtà irpine e campane supporti concreti da parte delle istituzioni». Di qui la richiesta di trovare delle soluzioni praticabili per le Imprese artigiane chiuse dal coronavirus. «Al presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, abbiamo inviato una nota con una serie di proposte che riteniamo utili per fronteggiare le conseguenze derivanti dall’emergenza». Sono state proposte da Confartigianato le seguenti misure: «Riconoscimento economico per il fermo attività; sostegno alla normale ripresa delle attività; riduzione della tassazione locale; sostenere le esigenze finanziarie (liquidità) delle imprese con fondi straordinari; riattivazione della Cig in deroga senza accordo sindacale, ma con norme chiare antielusive; individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi ugualmente coinvolti dagli interventi restrittivi dell’attività lavorativa». Ancora, si richiede di: «Definire in modo chiaro alcune norme antielusive; sostegno alle imprese che liberamente decidono di sospendere l’attività per evitare la diffusione del contagio o che per scelta dei dipendenti non riescono a dare continuità alla produzione di beni e servizi; slittamento termini sistema qualità; possibilità di sospendere le rate dei mutui e dei finanziamenti bancari».


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