Accertamenti antimafia sulla ristorazione ad Avellino, disposta nuova chiusura

Il provvedimento di revoca della licenza ad un noto ristorante avellinese è stato richiesto dal Prefetto al Comune sulla base «degli elementi forniti dal Nucleo Informativo dei Carabinieri di Avellino». L'inchiesta

Accertamenti antimafia sulla ristorazione ad Avellino, nuova chiusura richiesta dal Prefetto di Avellino, Paola Spena al Comune di Avellino. Lo fanno sapere i Carabinieri, che annunciano «l’ennesima chiusura di una nota attività di ristorazione del capoluogo irpino, permanendo gravi pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica». Il provvedimento è stato adottato sulla base «degli elementi forniti dal Nucleo Informativo dei Carabinieri di Avellino, applicate anche ai provvedimenti autorizzatori e alla attività soggette a Scia». L’iniziativa del Prefetto segue la recente revoca della Scia disposta per «un bar del centro di Avellino e a due autorimesse del medesimo capoluogo, quest’ultime già oggetto di sequestro penale nell’ambito dell’operazione Partenio 2.0», sottolinea l’Arma dei Carabinieri.

Accertamenti antimafia sulla ristorazione ad Avellino, nuova chiusura

Il fenomeno delle infiltrazioni in questo delicatissimo settore commerciale non è un fenomeno che riguarda soltanto la città di Avellino, si precisa nel comunicato. «In Italia la criminalità organizzata investe, sempre di più, nel modo della ristorazione. Lo provano decine di inchieste della magistratura, i sequestri disposti come misura di prevenzione e, di recente, una nuova arma antimafia: la revoca della Scia, l’equivalente della vecchia licenza». Tuttavia l’azione della magistratura e delle forze di polizia manifesta la sua efficacia, si fa notare. «Lo straordinario strumento della revoca delle licenze sta continuando a dare i propri frutti: l’Autorità Amministrativa può anche solo in presenza di una serie di indizi in base ai quali sia plausibile ritenere la sussistenza di un collegamento con organizzazioni mafiose o di un possibile condizionamento da parte di queste, chiedere che il comune revochi la licenza ad attività commerciali». Per procedere è sufficiente raccogliere elementi indiziari. «Non è richiesta quindi la necessaria prova di un fatto, ma la valutazione che sussistano elementi per i quali sia deducibile il pericolo di ingerenza da parte della criminalità organizzata». In questo contesto prosegue l’opera di contrasto alle infiltrazioni da parte dei Carabinieri ad Avellino, «sulla base degli elementi forniti dal Nucleo Informativo dei Carabinieri di Avellino, applicate anche ai provvedimenti autorizzatori e alla attività soggette a Scia».

Il Palazzo di Governo al corso Vittorio Emanuele II ad Avellino

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