Licei pieni in Alta Irpinia ma le aziende chiedono tecnici

I DATI SULLE ISCRIZIONI AGLI ISTITUTI SUPERIORI. I dirigenti scolastici di Montella e Calitri- Lioni criticano gli orientamenti emersi, che sanciscono una netta preferenza all'offerta formativa dei licei. "E' necessario un confronto fra le autorità scolastiche del comprensorio, per fare squadra e impedire l'abbandono delle aree interne"

Licei pieni in Alta Irpinia ma le aziende chiedono tecnici. “Circa 27 aziende sono pronte a chiedere tecnici specializzati da assumere nelle industrie, e se ce ne fossero 100 sarebbero assunti immediatamente”. Così Gerardo Vespucci, dirigente scolastico dell’Istituto Superiore “Vanvitelli” di Lioni e dell’Istituto Maffucci di Calitri, che riprende le affermazioni dell’ingegnere Tirri, coordinatore dell’Its Antonio Bruno per commentare i dati delle iscrizioni alle scuole superiori in Alta Irpinia. La scelta delle famiglie e delle nuove leve delle scuole superiori è ricaduta prevalentemente sui licei, in linea con il dato regionale, ma anche con quello del Meridione. L’Istituto Superiore “F. De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi e Caposele svetta con 191 iscritti, fra liceo classico, classico con curvatura biomedica, linguistico, scientifico e Scienze Applicate, confermando una flessione dell’iscrizione all’Istituto Tecnico. Conferma le iscrizioni dell’anno precedente l’Istituto Rinaldo D’Aquino di Montella, Nusco e Bagnoli con 125 iscritti, spalmati fra il liceo musicale, classico, scientifico, delle Scienze Umane e l’Istituto Tecnico. Segue l’Istituto Superiore “A. Maffucci” di Calitri con 83 iscrizioni, fra liceo scientifico, artistico, tecnico economico e tecnico agrario. Infine, l’Istituto “L. Vanvitelli” di Lioni, con 70 iscritti fra istituto alberghiero, istituto professionale meccatronica e socio sanitario, e istituto tecnico e geometra.

Il dirigente scolastico Gerardo Vespucci

“Gli indirizzi tecnici sono in forte calo ovunque, ce lo dice una tendenza generale registrata in tutto il Mezzogiorno. Gli imprenditori sono alla ricerca di figure professionali specifiche, così come l’agricoltura ha bisogno di professionalità qualificate, ma la scelta della formazione va nella direzione opposta” tuona Vespucci. “Le coordinate espresse dalla politica non corrispondono all’andamento dei processi, ed è arrivato il momento di aprire un ragionamento serio sull’orizzonte che vogliamo dare a questo territorio. La politica deve deve arginare la deriva verso cui stiamo andando e pianificare con il supporto dei tecnici un metodo per svuotare i piccoli paesi. Alla luce dei dati sul numero complessivo di iscrizioni, invece, temo che siamo protagonisti di un intreccio perverso, fra bambini che non nascono, ragazzi che studiano per andarsene e non fare più ritorno, e potenzialità inespresse del territorio. Bisogna costruire una cultura dell’imprenditorialità, che non c’è. La scuola deve stringere un patto con la politica e con il territorio, perchè i nostri laureati non sono qua, e i nostri territori non sono poveri, ma miseri, perchè la società non c’è” conclude.

Il Liceo Musicale di Montella protagonista del concorso regionale dedicato all’Olocausto. Nella foto la dirigente Emilia Strollo e la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio

La stessa preoccupazione è stata condivisa dalla dirigente scolastica di Montella Emilia Strollo, che indica la necessità di leggere il territorio nella sua complessità per promuovere interventi chiave. Uno di questi è il nodo trasporti, che condiziona pesantemente l’iscrizione a scuola. “L’organizzazione del trasporto è insufficiente e limita la libera scelta degli alunni allo studio” denuncia la digente del Rinaldo D’Aquino. “In alcune realtà della provincia come Cervinara e Gesualdo sono state inserite delle corse per il trasporto pubblico locale che consentono agli studenti di iscriversi nelle scuole che desiderano. Non si può scegliere l’istituto in base alla vicinanza geografica e alla disponibilità dei trasporti, ma questa politica non aiuta il processo di rivitalizzazione culturale delle aree interne, soggette a spopolamento e calo demografico” continua. Poi l’affondo sulla prevalenza di iscrizioni ai licei, a discapito degli istituti professionali e tecnici. “Qui abbiamo aziende di eccellenza internazionale che hanno bisogno di capitale umano formato, ma se le famiglie insistono a iscrivere i figli al liceo, le aziende saranno sempre sfornite di manodopera. Inoltre non tutti i ragazzi sono predisposti per il liceo, e sarebbe utile assecondare le attitudini: iscrivere i ragazzi al liceo non significa consegnarli all’ascensore sociale, ma destinarli all’emigrazione e all’insoddisfazione. La politica può fare molto per correggere questa rotta, con incentivi di ogni genere, dal trasporto ai libri gratuiti. Inoltre, un diploma tecnico non preclude l’università. E’ arrivato il momento di costruire una maggiore sinergia formativa fra le varie agenzie formative: come istituzioni scolastiche dovremmo fare squadra ed evitare la guerra dei numeri e della propaganda, che è superflua e trasborda i confini” conclude.


LEGGI ANCHE:

L’istituto De Sanctis svetta in Alta Irpinia: 191 nuove iscrizioni

 

ARTICOLI CORRELATI