Coronavirus, da oggi test possibili in Campania. “Non c’è allarme”

L'intervento del Governatore Vincenzo De Luca in tv: situazione sotto controllo sul territorio. E l'Oms dichiara il primato dell'Italia nell'azione di vigilanza e prevenzione

Coronavirus, test in Campania al Cotugno. Nella foto: l'ingresso all'Ospedale Cotugno

Da oggi si potranno effettuare test per il Coronavirus anche in Campania. Non ci sarà più bisogno di richiedere le analisi dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Lo ha dichiarato il Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, intervenendo su Lira Tv. “Non c’è allarme”, al di là di una ragionevole preoccupazione per una epidemia in Cina che l’Italia e la Campania stanno gestendo con tempestività, attivando le misure preventive in maniera capillare. “Siamo pronti per per individuare eventuali contagi nelle nostre strutture”. I campioni di sangue eventualmente andranno al Cotugno. “Ci sono le condizioni per governare un problema che c’è ma che non deve portarci a situazioni di psicosi”, ha sottolineato Vincenzo De Luca. “La situazione è delicata, presenta aspetti di notevole preoccupazione, ma dobbiamo evitare di creare un clima di psicosi nel Paese, dicendo con chiarezza che abbiamo un sistema sanitario pronto per far fronte ad eventuali emergenze”. Il Sistema Sanitario Regionale sta rispondendo come un unico sistema integrato. “Daremo tutte le informazioni nei prossimi giorni” e “invito ad attenersi solo alle informazioni che vengono o dal ministero della Salute o dalla Regione”, ha concluso.

Coronavirus, conferenza stampa a Palazzo Chigi

DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA NAZIONALE, OMS: ITALIA PAESE CON IL PIÙ ALTO LIVELLO DI VIGILANZA SUL CORONAVIRUS. Il 31 gennaio il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per l’epidemia da nuovo coronavirus. La decisione è stata assunta subito dopo che l’OMS ha dichiarato l’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’OMS abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars”, ha spiegato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della seduta del Consiglio dei Ministri, come riporta una nota del Dicastero. “Sul Nuovo coronavirus vogliamo dare un messaggio di assoluta serenità. Il Servizio Sanitario Nazionale è molto forte, abbiamo scelto fin dall’inizio di avere un livello di attenzione che è il più alto in Europa. In questo momento siamo l’unico Paese che ha interrotto i collegamenti con la Cina, l’OMS ha riconosciuto pubblicamente che siamo quelli con il più alto livello di vigilanza e di salvaguardia delle persone”.

La sede che ospita il Ministero della Salute a Roma nel quartiere Eur

MISURE PREVENTIVE CHE ESCLUDONO ALLARMISMI. In Italia nel pomeriggio del 30 gennaio sono stati confermati i primi due casi di contagio. Si tratta di due turisti cinesi, attualmente ricoverati presso il Centro di riferimento Lazzaro Spallanzani di Roma in regime di isolamento.  Negli altri Paesi europei al 30 gennaio i casi confermati sono: cinque in Francia, uno in Finlandia e quattro in Germania.   In totale nel mondo al 30 gennaio sono stati confermati 7818 casi, di cui 7.736 in Cina (Report n.10 OMS). “L’Italia sin dalle prime fasi dell’epidemia, ispirandosi al principio di precauzione, ha implementato già prima della sospensione dei voli da parte della Cina controlli aeroportuali per i cittadini provenienti dalla zona sede del focolaio epidemico e attuato accurate misure di controllo: misurazione della temperatura corporea, identificazione ed isolamento dei malati, procedure per il rintraccio e la quarantena dei contatti stretti che, unitamente ad un efficiente sistema di sorveglianza epidemiologico e microbiologico, possano garantire il rapido contenimento di eventuali casi”, riferisce il Ministero. “È stata istituita dal 22 gennaio una Task force che si riunisce quotidianamente per coordinare, in raccordo continuo con le istituzioni internazionali competenti, tutte le azioni di controllo da assumere al fine di limitare la diffusione del virus e verificarne la rispondenza alle raccomandazioni dell’OMS”. Inoltre, “è stato attivato 24 ore su 24 il numero di pubblica utilità 1500 dove operatori sanitari appositamente formati e mediatori culturali forniscono risposte alle domande dei cittadini e sono state diffuse locandine informative con consigli di prevenzione negli aeroporti”. A titolo precauzionale, “dopo i casi confermati in Italia il 30 gennaio, il Governo italiano ha ritenuto opportuno interrompere i collegamenti con la Cina”.


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