‘Avellino città Ideale’: capoluogo allo sbando, problemi aggravati

Documento firmato da Giovanni Bove e Maria Rusolo sui primi mesi della nuova amministrazione comunale. Il gruppo civico stronca l'operato della giunta, definendolo in continuità con il passato, ma non è tenero nemmeno con l'opposizione

Il gruppo civico «Avellino città ideale» esprime un giudizio durissimo sui primi sei mesi del nuovo corso amministrativo. Con una lettera aperta si descrive in sostanza un Capoluogo allo sbando, che dopo 6 mesi vede i suoi problemi aggravati». Giovanni Bove e Maria Rusolo prendono spunto dalla conferenza stampa del Sindaco, Gianluca Festa, per stroncarne gli entusiasmi: «Festa esca dal videogame in cui è entrato a giugno e capisca che amministrare non significa tagliare nastri, partecipare a banchetti o dare prova di conoscenza di elementi di geografia, ma sporcarsi le mani nei problemi reali», si legge in un passaggio della lettera aperta. Sul piano politico, il gruppo definisce non senza rammarico l’Amministrazione Festa in continuità con il passato. «Ci si era illusi che la vittoria di Festa potesse rappresentare una ventata di cambiamento», si legge in un passaggio. Tuttavia, Giovanni Bove e Maria Rusolo non sono certo più teneri con le opposizioni. Esortando i consiglieri a «dotarsi di una cabina di regia tecnico politica che consenta loro di svolgere il proprio ruolo con maggiore efficacia, per cominciare a costruire l’alternativa necessaria ad Avellino», si sottolinea che quella alternativa «ahinoi, ad oggi non siede tra i banchi di Piazza del Popolo». Di seguito il testo integrale della lettera.


Città impantanata in un degrado amministrativo e civile

di Giovanni BoveMaria Rusolo | Avellino città ideale

Le ridenti fantasie con le quali l’amministrazione comunale ha salutato questi primi 6 mesi di governo ed augurato un buon 2020 alla città di Avellino fanno a pugni con la realtà di una città impantanata in un degrado amministrativo e civile, la cui quotidianità è fatta di problemi impellenti ed urgenti che richiedono soluzioni concrete e non generiche dichiarazioni di intento. In questi 6 mesi abbiamo assistito a tutto, tranne che alla tanto decantata svolta ed al rilancio della città; anzi l’amministrazione Festa agisce in piena continuità di metodo e sostanza con chi questa città l’ha stuprata con anni di mal governo e clientela a buon mercato. E’ accaduto questo per le nomine al Piano di Zona e negli altri enti, per gli oboli concessi agli amici, per lo sperpero di soldi intorno ad iniziative cha alcun apporto concreto hanno dato al tessuto culturale e commerciale della città.

«Il Comune di Avellino a Palazzo De Peruta». Il Sindaco Festa: la mia rivoluzione nel 2020

Festa esca dal videogame in cui è entrato a Giugno e capisca che amministrare non significa tagliare nastri, partecipare a banchetti o dare prova di conoscenza di elementi di geografia, ma sporcarsi le mani nei problemi reali. Significa sapere, ad esempio, che in buona parte della città mancano o sono insufficienti i servizi fognari, che nella giungla delle lottizzazioni urbanistiche si consumano scempi ai danni dei cittadini; che su Isochimica se non si affronta il nodo della proprietà del sito, si continueranno a fare pensierini a piacere; che va potenziata l’avvocatura comunale per evitare l’esplosione dei costi del contenzioso che un comune in predissesto non può permettersi; che i servizi ai bisognosi della città sono fermi al palo; che nel 2020 l’ufficio anagrafe non è in grado di riscontrare le richieste di certificati digitali dei cittadini; che in assenza di un albo delle associazioni anche lo strumento associativo diventa occasione per speculazioni a basso costo; che le politiche abitative sono ferme alle promesse preelettorali e nel settore si agisce per far passare il diritto per favore; che il patrimonio comunale è usato come bancomat per i capricci di ragazzini viziati.

Avellino città Ideale: «Capoluogo allo sbando, dopo 6 mesi problemi aggravati». Nella foto: il Sindaco Gianluca Festa e i suoi assessori durante la presentazione dell’esecutivo alla città

Ci si era illusi che la vittoria di Festa potesse rappresentare una ventata di cambiamento, ma, finchè la città di Avellino continuerà ad essere considerata come la vacca da mungere per adempiere ai debiti contratti in campagna elettorale, a rimanere oscurata continuerà ad essere solo la dignità di Avellino. Avellino va amministrata con l’occhio rivolto non alle candidature per le prossime regionali, ma con lo sguardo teso alla soluzione dei problemi e non alla logica spartitoria che spesso privilegia i servi sciocchi. Sinora l’amministrazione Festa ha ampiamente deluso poiché agisce senza logica politica di rinnovamento e colpisce che la maggioranza consenta gli spettacoli indecorosi cui assiste chi partecipa ai consigli comunali. Se la logica brennana dei meri numeri prima o poi si rivolterà contro Festa ed i suoi sodali, alle forze di opposizione spetta il compito di dotarsi di una cabina di regia tecnico politica che consenta loro di svolgere il proprio ruolo con maggiore efficacia per cominciare a costruire l’alternativa necessaria ad Avellino che, ahinoi, ad oggi non siede tra i banchi di Piazza del Popolo.


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