San Francesco e il Presepe, il Vescovo Accrocca a Montemiletto

L'Arcivescovo metropolita di Benevento, fra i massimi esperti di studi francescani, incontrerà i fedeli in preparazione del Presepe Vivente "LA NASCITA” in programna il 21 e 22 dicembre

La Sacra Famiglia nel Presepe originale donato al Papa dai Benedettini di Montevergine

San Francesco e il Presepe al centro della visita pastorale del Vescovo di Benevento Accrocca a Montemiletto. Questa sera,  sabato 14 dicembre, alle ore 19, presso la chiesa del SS Rosario di Montaperto di Montemiletto concluderà un incontro pubblico sul tema.

Mons. Felice Accrocca, Vescovo di Benevento, accanto al Pontefice Francesco

L’Arcivescovo metropolita di Benevento,  fra i massimi esperti di studi francescani, interverrà presso la comunità locale, in preparazione del Presepe Vivente “LA NASCITA” in programna il 21 e 22 dicembre prossimi. Nel corso dell’incontro l’Arcivescovo di Benevento Felice Accrocca “guiderà i presenti alla scoperta e all’approfondimento del Natale di San Francesco e del Presepe”, si legge in una nota. “Nel Presepe San Francesco volle ricreare le condizioni per favorire un incontro reale con il mistero dell’incarnazione del Signore e riproporre l’esempio di Cristo povero, affinché tutti potessero seguirne le orme”, spiegano i promotori della iniziativa. “Si invita a partecipare per vivere insieme questo importante momento di conoscenza e di riflessione”, si conclude il comunicato.

Chiesa del SS Rosario di Montaperto di Montemiletto

SAN FRANCESCO E IL PRESEPE, DA GRECCIO NEL 1209 UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA NEI SECOLI. L’origine del presepe è nota. Giunto a Greccio nel 1209, San Francesco scoprì una comunità flagellata per le devastazioni portate dalla grandine ai campi e ai vigneti da diverse stagioni. Il Santo si stabilì per qualche tempo sul Monte Lacerone, in una capanna da lui costruita come riparo durantele sue predicazioni. Il conforto della fede portato a quelle genti fu tale che gli abitanti del luogo chiesero a San Francesco di stabilirsi tra loro. Fu proprio quel villaggio ad ispirarlo nel proposito di rappresentate la Natività. Il suo precedente viaggio in Terra Santa lo aveva trasfigurato. E Greccio gli appariva molto simile alla Betlemme che aveva visto. Chiesta licenza al Pontefice, decise di rappresentare la nascita di Gesù in quel villaggio. Diede disposizioni a Giovanni Velita, signore di Greccio, di far costruire una mangiatoia in una grotta, per riprodurre la scena della Natività. L’evento attirò dai villaggi vicini numerosi visitatori, contribuendo a rendere vivo il Presepe che per la prima volta veniva allestito. Greccio divenne una nuova Betlemme per la rappresentazione della nascità di Gesù. Si racconta che Francesco, sopraffatto dall’emozione, vide il bambino muoversi nella mangiatoia, sentendosi accarezzare il viso.


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