Una Zes per i Distretti Turistici, Marrazzo: Aree interne attrattive

Calato il sipario sulla prima conferenza programmatica dei distretti turistici, il coordinatore regionale annuncia l'operatività degli strumenti in campo per fare del turismo sostenibile un pilastro dell'economia regionale, con la valorizzazione e messa a sistema dell'accoglienza nell'entroterra campano, nuova meta prediletta dagli stranieri

Una Zes per i Distretti Turistici. Un sistema di agevolazioni e semplificazioni mirate ad implementare il potenziale delle Aree interne della Campania, la nuova attrattiva in un territorio regionale che ha bisogno di integrare la domanda alberghiera e ricettiva costiera. Lo afferma Vincenzo Marrazzo, coordinatore regionale dei Distretti Turistici, per il quale le infrastrutture saranno determinanti per la provincia di Avellino. Mentre l’Alta Irpinia guarda alla strada a scortimento veloce Lioni-Grottaminarda e, quindi, alla stazione ferroviaria dell’Alta Capacità, ma anche all’aeroporto di Salerno, la bassa Irpinia guarda a Napoli. Il modello da replicare è quello di Amalfi o Positano. In questa visione strategica, i privati sono chiamati a progettare l’accoglienza intorno ai siti culturali e architettonici di maggiore interesse, a immaginare botteghe di artigianato artistico, vendita al dettaglio di prodotti gastronomici, visite guidate in vigna, relais, offerta ricreativa e spazi culturali; e i Comuni invece, potrebbero adottare una fiscalità di vantaggio per chi investe nel settore e accompagnare gli investimenti alla rigenerazione urbana.

La Madonna Immacolata sulla salita del Laceno

BUON CIBO E AMBIENTE SANO GLI ATTRATTORI. Salubrità ambientale e buon cibo sono i principali asset della nuova frontiera del turismo, che in Campania candida le aree interne a nuovo palcoscenico naturale come meta del turismo internazionale, in grado di valorizzare il territorio e che sappia sfruttare la propria identità. L’offerta da mettere in campo deve rappresentare una chiave di successo inimitabile e non riproducibile altrove, per preservare il patrimonio culturale e sviluppare le economie locali.

David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo

LE LINEE GUIDA DALLA CONFERENZA DI SALERNO. Calato il sipario sulla prima Conferenza Programmatica dei Distretti Turistici a Salerno, la parola spetta dunque ai territori, chiamati a costruire quel partenariato pubblico- privato annunciato tanto dall’europarlamentare Andrea Cozzolino, quanto dal presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, che ha sottolineato la crescente aspettativa dell’Europa sul turismo, che contribuisce al Pil dell’Unione Europa per il 3,9 per cento, ma anche entro il 2030 rappresenterà il 41,1 per cento del mercato globale. “La piovosità registrata a luglio, ad esempio, ha comportato una diminuzione dei flussi verso le mete balneari, e una maggiore predisposizione verso le aree interne, catturati dalla salubrità ambientale e dal buon cibo” ha spiegato Marrazzo. La Campania infatti, come ha sottolineato il coordinatore, vanta ben 24 distretti turistici su 49 complessivi registrati in tutta Italia. “In Campania la crescita del turismo interno è attribuibile alle attrazioni di carattere culturale e all’agroalimentare. Di qui la proposta del nostro Coordinamento regionale di chiedere al Governo che i Distretti Turistici siano Zone a Burocrazia zero, sulla falsariga delle Zes adottate per le attività produttive” ha spiegato a Nuova Irpinia. Il Parlamento Europeo infatti ha predisposto un nuovo regolamento per cui i Distretti Turistici siano riconosciuti come enti di programmazione di risorse comunitarie e che il partenariato pubblico- privato previsto per la programmazione negoziata faccia riferimento ai Fondi Fesr per implementare quella rigenerazione urbana utile a prendersi cura del patrimonio naturale, e mettere a regime un processo economico virtuoso.

Una suggestiva veduta panoramica di Castelvetere sul Calore, una delle mete valorizzabili con il progetto «Irpinia Sistema Turistico»

“Attraverso una ricerca condotta da agenzie nazionali è emerso che le aree interne sono una meta appetibile per turisti provenienti dalla Germania, che scelgono piccoli B&B, case vacanze e mete legate alla cultura” continua il coordinatore Marrazzo. “Fra queste primeggia Pompei, ma anche Cimitile, Lauro ed altri luoghi, che invece presentano una buona offerta gastronomica. La vera scommessa del turismo delle aree interne è un investimento di tipo ambientale, che richiede un miglioramento del sistema dell’accoglienza e un potenziamento della conoscenza delle lingue straniere, per formare nuove leve sulla conoscenza diretta del territorio. Il turismo oggi è esperienziale ed è necessario fare sistema fra zone turistiche, per saper guardare il bicchiere mezzo pieno” argomenta.

Oasi Valle della Caccia di Senerchia

La Regione Campania conquista un primato italiano nella disciplina dei distretti turistici, che consentono anche ai comuni che non ne fanno parte, di entrare nella programmazione. “Potremmo definire il disciplinare verosimile a quello dei parchi, anche se a differenza di questi, il distretto turistico implica un partenariato pubblico- privato che investe un cofinanziamento del 50 per cento da parte dei privati che possono attivare le richieste dei fondi Fesr, e un 50 per cento da parte degli enti pubblici, che dovranno concorrere a costruire delle filiere, e a rigenerare il patrimonio urbanistico” spiega Marrazzo. L’interesse di pubblica utilità sarà al centro della piattaforma che il distretto turistico vorrà candidare. Si terrà conto delle iniziative territoriali a prescindere dagli imprenditori, per questa ragione il coordinamento campano chiede l’adozione di una burocrazia zero per i distretti turistici. Il cosiddetto “regolamento Cozzolino” prevede infatti che la valorizzazione passi attraverso i distretti; e in secondo luogo, che i comuni inferiori a 50mila abitanti partecipino alla programmazione comunitaria. “I distretti turistici sono stati istituiti per decreto del MIbact, che ha previsto la costruzione di una grande piazza in cui ogni portatore di interesse può contribuire a creare sviluppo. Il coordinamento campano ha dato l’operatività a questo strumento, ma ora va adottato dai territori” puntualizza.

Ingresso al viale dell’Abbazia del Goleto- Sant Angelo dei Lombardi

Il riconoscimento di “distretto turistico” è stato validato anche per l’Area Pilota dell’Alta Irpinia riconosciuta dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, per cui, stando a quanto riferito da Vincenzo Marrazzo “meriterebbe un distinguo: i distretti turistici lavorano sulla rigenerazione urbana delle case private, e riammagliano i borghi. Il cofinanziamento infatti è garantito dalla presenza dei privati, che con l’investimento, valutano il rischio dal punto di vista imprenditoriale. Il Comune invece è chiamato a definire lo sviluppo di un’area rispetto all’omogeneità del territorio, per concertare il sistema nella sua complessità”.

Domenico Biancardi, Presidente della Provincia di Avellino

“In provincia di Avellino abbiamo promosso già diversi incontri, mentre ci vedremo a breve con Biancardi, il presidente della Provincia di Avellino, con cui abbiamo una interlocuzione diretta in quanto sulla pianificazione urbanistica la Provincia ha un ruolo centrale. Dopo la presentazione a Salerno, invitiamo tutti a farsi avanti e a partecipare, in quanto il settore del turismo offre notevoli possibilità ed è arrivato il momento di tornare a fare sistema, abbattendo l’autoreferenzialità delle associazioni” conclude.

Una Zes per i Distretti Turistici in Campania, Marrazzo: Aree interne nuova attrattiva. Nella foto:l’Assessore regionale della Campania al Turismo, Corrado Matera, accanto a Vincenzo Marrazzo, coordinatore regionale dei Distretti Turistici, tra i relatori della Conferenza Programmatica di Salerno

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