Ogni 15 minuti una donna subisce violenza. Cisl: mancano i Centri per assisterla. Nella foto: il segretario Donne Cisl Irpinia Sannio, Marinella Sgambato

La Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, istituita nel 1999 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, ricorda ogni 25 novembre l’impegno inderogabile per tutti, istituzioni pubbliche e private, associazioni e movimenti a proseguire in ogni contesto la riflessione e la sensibilizzazione per sconfiggere il dilagante e assai deplorevole fenomeno della violenza contro le donne. Lo affermano il Coordinamento Nazionale Donne Cisl e le Associazioni cattoliche, Umofc (Unione mondiale delle donne Cattoliche ), ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) , Azione Cattolica Italiana, Centro Italiano Femminile,  API-COLF (Associazione Professionale Italiana Collaboratori Familiari), Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, Fondazione Beato Federico Ozanam- San Vincenzo De Pauli. Tutte queste organizzazioni dicono «STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE con manifestazioni, dibattiti, confronti e convegni, ma non basta. Occorre un forte movimento etico per rompere la subcultura del ‘possesso’; occorre rompere il silenzio, occorre che le donne non sottovalutino e non tacciano i primi segnali di pericolo per evitare il crescendo che porta ad atti irrimediabili», si legge in una nota diffusa da Marinella Sgambati, segretario Donne Cisl Irpinia Sannio.

Le parole del genere. Campagna nelle scuole del Centro Antiviolenza di Sant’Angelo dei Lombardi e dell’Asl di Avellino

LE CIFRE: INSUFFICIENTI I CENTRI ANTI VIOLENZA. Il nostro Coordinamento Donne Cisl da sempre attento all’infanzia e alle donne, fa appello in occasione della ricorrenza del 25 novembre, affinché si possa investire maggiore attenzione ed energie nella prevenzione di tutti i fenomeni di violenza, anche quelli che nella famiglia si generano e si alimentano e che si ripercuotono anche sui minori, spesso vittime dirette e passive della stessa violenza. «Gli ultimi dati aggiornati al 2019», dichiara Marinella Sgambato Coordinatrice femminile Cisl IrpiniaSannio, «parla di 88 vittime ogni giorno: una donna ogni 15 minuti». L’Istat, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità e le Regioni, ha condotto la prima indagine sui 281 centri anti-violenza in Italia, diffusa a fine ottobre, secondo la quale nel 2017 si sono rivolte ai centri anti-violenza 43.467 donne (15,5 ogni 10 mila). Il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza (10,7 ogni 10 mila). Tra quelle che hanno iniziato questo percorso, il 63,7% ha figli, minorenni nel 72,8% dei casi. Partendo dal dato statistico, cioé che ogni 15 minuti una donna subisce violenza, «l’offerta dei centri è insufficiente», prosegue Sgambato. «La legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del 2013, infatti, individua come obiettivo quello di avere un centro anti-violenza ogni 10 mila abitanti. Al 31 dicembre 2017 sono attivi in Italia 281 centri anti-violenza, pari a 0,05 centri per 10 mila abitanti. Le donne straniere costituiscono il 27% delle utenti prese in carico dai centri. Quelle che hanno figli minori sono il 46,4%; percentuali più elevate si registrano nelle Isole (54,8%) e nel Centro (51,3%) e, a livello regionale, in Campania (66%) e Sardegna (60%). Occorre sottolineare che la percentuale più alta rispetto alle forme di violenza subita dalle donne che si rivolgono ai centri anti-violenza è rappresentata dalla violenza psicologica sulle donne, che rappresenta il 73,6 per cento».

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne

«LA PRETESA DI SOPRAFFAZIONE GENERA LA VIOLENZA DOMESTICA». Secondo quanto afferma Marinella Sgambato, al centro del fenomeno c’è «il problema del potere: la sopraffazione, l’intenzione degli uomini di mettere un limite alla vita delle donne» generano «maltrattamenti, atti di stalking, violenze sessuali, percosse, che nel 60% dei casi sono commessi dall’ex partner». Inoltre, «le vittime e gli aggressori appartengono a tutte le classi sociali e culturali e a tutti i ceti economici. La donna che non trova il coraggio di confessarsi,  si sente ancora più sola e incompresa». Come Cisl, «il nostro obiettivo invece è quello di raccontare la forza delle donne che sopravvivono in una relazione violenta e successivamente ne escono e ricostruiscono la propria vita attraverso la nostra rete di servizi presente sul territorio». Si tratta di una rete che, «inevitabilmente ha bisogno di essere potenziata e coadiuvata attraverso il supporto in termini economici e di investimenti da parte delle Istituzioni». In conclusione, Marinella Sgambato conferma l’impegno della sua organizzazione: «Possiamo combattere la disinformazione e assistere le vittime di violenza attraverso un sostegno di natura legale  e piscologico», ma se ogni 15 minuti una donna subisce violenza, «dobbiamo farlo insieme alle Istituzioni, agli Enti e alle Associazioni presenti sul nostro territorio».


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