Sulla Forestazione in Irpinia interviene la Uila Uil, per sottolineare che non basta stabilizzare solo il personale, ma è il settore idraulico forestale a dover diventare un asset strategico, convogliando risorse su un progetto di manutenzione del territorio montano, cge va messo in sicurezza. «Bene la iniziativa del Vice Presidente della Comunità Montana Alta Irpinia Salvatore Ruggiero, il sindacato non si è mai sottratto e mai si sottrarrà al confronto su tematiche che riguardano il futuro dei lavoratori e la serenità delle rispettive famiglie», si legge in una nota diffusa dal Segretario Generale Avellino-Benevento della Uila Uil, Antonio De Lillo.
«Ma per raggiungere il nobile obiettivo della stabilizzazione del personale, che non riguarda solo la Comunità Montana Alta Irpinia, la vera sfida sarà la stabilizzazione del settore con la relativa regolarità dei flussi economici, perché non è più immaginabile che un lavoratore a tempo indeterminato per vantare le proprie spettanze, in qualche Comunità Montana, debba attendere fino a 15 mesi», aggiunge De Lillo, che segnala la necessità di una inversione di tendenza nella gestione da parte della burocrazia. «Vi è la urgente necessità che gli idraulici forestali non siano più il bancomat di manodopera dei Comuni e siano liberati dai lavori di ogni genere negli stessi, ma ritornino a fare forestazione e bonifica montana per la salvaguardia del territorio che, alla luce delle avversità atmosferiche verificatesi negli ultimi giorni con relativi allagamenti e smottamenti, risulta essere sempre più necessaria e in linea con il dettato della legge 11/96». Tuttavia De Lillo chiede alla Comunità Montana Alta Irpinia uno sforzo in più. «Ben vengano tutte le altre iniziative atte a implementare le funzioni con relative aggiunte di risorse, ma nel frattempo che questo si realizzi, la Comunità Montana Alta Irpinia ad oggi, risulta essere l’unico Ente che non ha elevato le giornate lavorative oltre le 156 nonostante», mentre «è il caso di rammentare al Vice Presidente, che altre Comunità Montane, utilizzando economie derivanti da applicazione di ammortizzatori sociali, sostegni al reddito e pensionamenti, hanno elevato le giornate fino a 178, creando di fatto un percorso che porta nel tempo alla stabilizzazione». In questo senso, conclude De Lillo, «guardiamo al futuro, ma non trascuriamo il presente».
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