FestivalAglianico a Montemarano, musica e degustazioni

L'iniziativa promossa dalla Associazione Promontemarano torna con la XXXVII edizione nei giorni 27 e 28 settembre 2019. Ospiti e programma della kermesse

Uve di Aglianico

A Montemarano FestivalAglianico 2019 tra musica e degustazioni torna con la XXXVII edizione nei giorni 27 e 28 settembre prossimi, promossa dalla Associazione Promontemarano. La tradizionale kermesse inizierà con la cerimonia di accoglienza ed il convegno di apertura di venerdì 27 settembre alle ore 17 a Palazzo Castello, «già dimora del Gran Giambattista Basile nei primi anni del ‘600», ricordano gli organizzatori. «Se il vino è ormai assurto a principale fattore di promozione del territorio irpino, non se ne può più parlare solo come un prodotto commerciale, sia pure di pregio. Esso è in grado di raccontare tutti i profumi e gli umori della terra, e della comunità che la abita. Il bere vino, nelle sue variegate declinazioni, è un atto di conoscenza e di responsabilità», spiegano ancora: FestivalAglianico «introduce nelle viscere socio-culturali-ambientali di un territorio; però ci impone di riconoscere e rispettare i valori che lo stesso esprime. Nel vino si compiono dunque un fenomeno ed un’esperienza estetici. Si passa – si deve passare – dal bevitore-consumatore al bevitore-esteta». Di seguito le riflessioni della Associazione alla vigilia della nuova edizione della kermesse FestivalAglianico.

FestivalAglianico a Montemarano 2019 con musica e degustazioni nei giorni 27 e 28 settembre 2019

A Montemarano, paese dell’ebbrezza musicale

de l’Associazione Promontemarano

Montemarano

L’Aglianico di Montemarano (areale del Taurasi ) non solo si giova delle speciali caratteristiche di ubicazione, esposizione, conformazione chimico-fisica dei vigneti e della terra su cui questi ultimi sorgono; ma fa tutt’uno con la Tarantella Montemaranese, tipica espressione dell’ingenium creativo-musicale della montemaranesità che rimanda all’autentico e inquietante spirito dionisiaco e ad una innata teatralità. La dichiarata finalità della ProMontemarano è quella di avviare un vero e proprio riconoscimento identitario (sotto il profilo estetico e culturale) del territorio montemaranese come parte integrante dell’Irpinia , soprattutto della Media Valle del Calore, al fine di proporsi ambiziosamente come modello del ‘buon vivere’, più che di mero e improbabile attrattore turistico. La manifestazione si innesta nel progetto culturale della ProMontemarano fondato sulla ‘Restanza’, concetto coniato dall’antropologo Vito Teti, volto a evidenziare il coraggio e la tenacia di chi resta, di chi ritorna o viene per restare, di importanza almeno pari a rispetto a quelli di chi se ne va ( l’erranza). Tale idea di fondo ispira da diversi anni le iniziative della Promontemarano e si è materializzata, soprattutto e ad esempio, nella nascita di moltissime aziende vitivinicole gestite da giovani che – appunto – hanno deciso di restare. Montemarano gode infatti dell’intensa e apprezzata attività di circa 15 esercizi di ristorazione, dal grande ristorante per cerimonie all’agriturismo e alla locanda di eccellenza. Il saper fare e bere vino si integra perfettamente con il saper cucinare e il saper mangiare; ma è espressione del potere seduttivo di Dioniso, gioiosamente ritmato e diffuso dall’autoctona tarantella (la Montemaranese, appunto). Se poi si pensa che il Santo Patrono San Giovanni, ordinato Vescovo di Montemarano da Gregorio VII e Montemaranese d.o.c.g. , è diventato santo per aver trasformato l’acqua in vino…: il famoso connubio Sacro e Profano è servito!

Uno scorcio delle colline del Calore viste da Montemarano

Perciò, al vino di Montemarano non ci si accosta con la tecnica raffinata ma limitata – oseremmo dire, anestetica – della semplice degustazione, spesso incanalata verso un cerimoniale troppo tecnico. Occorrono invece quella spregiudicatezza e quel coraggio esaltati da Baudelaire nei famosi versi di Le Vin: accettare la sfida con il vino, e con l’aglianico di Montemarano in particolare, presuppone un animo sfrontatamente giovane ! La quasi quarantennale Festa del Vino montemaranese ambisce ad essere dunque un inno alla Gioventù, ed alla sua ingenua capacità estetica. Senza offesa per il prezioso lavoro dei tanti operatori del settore, a Montemarano mal si tollera e meno si usa praticare la degustazione! Quel prefisso de- ci fa pensare ad una sottrazione, ad una mancanza. Invece, l’Aglianico di Montemarano è pienezza, è luminosità, è seduzione! Ci sarà anche il tempo (ovviamente, non molto) per discutere di questi temi con esperti, rappresentanti delle Istituzioni, professionisti del settore, scrittori, giornalisti ( Aldo de Francesco, Paul Balke, Oreste La Stella, Nicola Di Iorio, Stefano Di Marzo, Lorenzo Filomena, Ettore Novellino, Fosca Tortorelli, Francesco Todisco, Angelo Maglio, Ciro Picariello e tanti altri). Ma quel conta è non resistere all’enoico furore!


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