Per Adelina Picone Grottaminarda sarà la porta dell’Irpinia nel 2024, passaggio tra storia e futuro, baricentro di un Mezzogiorno che in questi luoghi ha assistito dai tempi più remoti il transito umano che nell’antichità (come oggi) portava da Roma a Brindisi e viceversa. Questo pomeriggio l’università presenta lo studio su Grottaminarda tra il suo significativo centro storico e il dinamico futuro prossimo che correrà sui binari dell’alta capacità ferroviaria. Adele Picone ridisegna la cartografia della Valle Ufita e dell’Irpinia: configurare una visione nuova basata su radici antiche a partire dalla geografia.


Locandina della presentazione a Grottaminarda del libro di Adelina Picone “Cripta”, abbinata alla mostra dei progetti che cambieranno il volto della città nel contesto della Valle Ufita

Nel volume «Cripta – Forma terrae urbis» di Adelina Picone, coordinatrice del Dipartimento della Facoltà di Architettura presso la Federico II di Napoli viene illustrata per la prima volta una idea di futuro che si basa su radici antiche: una carrellata di progetti per la nuova città, alla luce della costruzione della stazione dell’alta capacità ferroviaria, tesa a modificare la geografia economica dell’intera Valle Ufita e a trascinare gli effetti su tutta la provincia. Non è casuale il punto di partenza dell’analisi elaborata dall’autrice, impegnata dall’esecutivo Cobino su uno studio teso alla ri-funzionalizzazione del centro storico, per superare le storture del passato. La presentazione del libro, che avverrà alla presenza di illustri relatori del mondo imprenditoriale e accademico, sarà speculare alla mostra allestita presso le sale del castello Rinaldo D’Aquino di Grottaminarda, dove verranno mostrati i progetti che sintetizzano il lavoro svolto nell’ambito della Convenzione di Ricerca tra il Comune di Grottaminarda e il Dipartimento di Architettura. Alla vigilia della presentazione del libro, l’autrice anticipa l’obiettivo del lavoro e il traguardo posto, senza trascurare il suo ruolo di primo piano nella guida del master accademico “Arìnt” per le Aree Interne, per supportare la Strategia Nazionale per le Aree Interne. Partendo dall’analisi e dalla ricerca sul centro storico di Grottaminarda, il gruppo di lavoro che in questi mesi ha sostenuto l’idea progettuale, consente infatti di sviluppare una proposta territoriale e di ribaltare l’adagio delle aree interne, offrendo all’indirizzo politico alcune delle coordinate di sviluppo che finora non sono mai state prese in considerazione.

A sinistra: Adelina Picone, Coordinatrice del Dipartmento di Archtettura presso a Federico II di Napoli. A destra, accanto a Guido Cianclulli fondatore della Acca Software, Dimitri Dello Buono, Capo di Gabinetto presso la Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, interviene durante la Conferenza sull’Altopiano del Laceno (Bagnoli Irpino, sede dell’Acca Software – 14 giugno 2019)

DALLA LETTURA GEOGRAFICA IL FUTURO DEL TERRITORIO.  “Per la prima volta è stato affrontato uno studio del territorio partendo dalla geografia: Grottaminarda è il baricentro, ma lo studio abbraccia l’intero territorio. Vorremmo provare a costruire il futuro su una base geografica per poi ampliare il raggio d’azione ad altri aspetti, come quello storico, archeologico, sociologico, ed altri” spiega Picone. “La convenzione stipulata con il Comune prevede uno studio di supporto scientifico per la valorizzazione del centro storico, ma attraverso questa analisi vorremmo anche indicare un metodo di lavoro che potrà essere contestualizzato per l’intera Irpinia. Per la forma della terra, siamo portati a considerare Grottaminarda come la porta di accesso al territorio e ai paesi irpini: un ruolo nodale se consideriamo la costruzione della stazione dell’alta capacità ferroviaria” continua.

Città di Grottaminarda

CENTRO STORICO E CONTESTO COMPRENSORIALE SONO CONNESSI. Obiettivo dello studio condotto dagli accademici, è quello di dimostrare che non è possibile scindere una valutazione di un piccolo nucleo abitativo come il centro storico dalle questioni territoriali. “E’ proprio la scissione fra la larga e la piccola scala ad avere comportato storture nel passato. Il piccolo ambito è sempre rivelatore del territorio nella sua interezza, e le pianificazioni non possono mai avere una visione circoscritta” continua. “La ricerca dunque non offre uno sguardo al centro storico o al comune, ma si prefigge l’orizzonte più ampio delle interrelazioni. Non è causale che apriremo la convention con la presentazione di una tesi di laurea sull’ipotetico tracciato di interconnessione veloce fra la stazione ferroviaria e il centro storico, connessa dal corso delle acque. La stessa linea ferroviaria Avellino Rocchetta attraversa tre fiumi e le vie dell’acqua, a testimonianza che il sistema di valutazione della geografia modella l’intera struttura delle pianificazioni” aggiunge Adelina Picone. La trans- disciplinarietà è un altro pilastro importante del metodo adottato dalla prof. “Il diverso apporto interdisciplinare ci consentirà di confrontarci su idee di futuro del territorio: con il prof Ugo Morelli comprenderemo l’educazione del territorio e quale percezione hanno i cittadini che vi abitano, e che qui costruiscono la loro personalità; con Ciriaco Basso, un geologo, affronteremo una ricerca sul sottosuolo carsico di Grottaminarda: sono in pochi a sapere che il paese è stato costruito su delle grotte, ma è stata dimenticata la natura primigenia da cui invece bisogna ripartire” argomenta la docente. A seguire, Adelina Picone cita Elda Martino, archeologa, per ricostruire l’origine degli insediamenti e ridisegnare la cartografia, per configurare una visione nuova basata su radici antiche, e valorizzare l’area naturale per fronteggiare le emergenze ambientali. In questo contesto le infrastrutture sono fondamentali, ma “è necessario evitare che distruggano e fare in modo che siano dei potenziatori e non dei detrattori” puntualizza.

La stazione dell’Alta capacità Hirpinia, sul confine tra Ariano Irpino e Grottaminarda

IL FUTURO CORRE SUI BINARI DELLA FERROVIA PANEUROPEA. Lo studio elaborato dal Dipartimento di Architettura converge con il piano immaginato dall’amministrazione comunale di Grottaminarda, impegnata in prima linea per sostenere l’accoglienza della stazione ferroviaria dell’alta capacità e farsi trovare preparati all’appuntamento con la più imponente rivoluzione socio economica attesa dalla provincia. Non solo. Il “progetto Grottaminarda” e il metodo annunciato dal Diarc guardano all’orizzonte della Strategia Nazionale per le Aree Interne, di cui la coordinatrice è parte integrante attraverso il Master promosso dalla Federico II di Napoli, di concerto con il Forum regionale dei Giovani e della Presidenza del Consiglio regionale della Campania. “Da qualche mese coordino il Master per le aree interne del Diarc, secondo la prospettiva della Snai, che io stessa ritengo una visione costruita su un fondamento strategico, che trae spunto dalla pianificazione dal basso, e redatto in sinergia con la comunità. Si tratta di un pensiero avanguardista che non si fonda sulla ricostruzione dei borghi, né sull’obiettivo di ricostruire consistenze architettoniche, ma mette in piedi processi più complessi di innovazione culturale” aggiunge.

Città di Grottaminarda

La grande questione delle aree interne, intanto, è al centro del dibattito nelle aule universitarie, e ha dato vita a non poche scuole di pensiero. “Il dibattito su questa questione crea confusione: c’è chi guarda alla ricostruzione dei borghi e al restauro degli immobili, ma non considera che l’Irpinia in realtà è stata già in buona parte ricostruita e nonostante la massiccia opera di restauro i borghi sono vuoti. Quello che manca è la giusta strategia per innescare un processo di innovazione che porta sviluppo. Siamo indietro rispetto alla letteratura corrente: esistono esperienze virtuose messe in atto dalla Strategia Nazionale raccontate nel volume “Riabitare l’Italia”, da cui è possibile prendere spunto”. E infine, la firma del protocollo d’intesa per lo sviluppo siglato dall’Asi di Avellino, Regione Campania e 40 amministrazioni comunali. “Si tratta di una occasione importante, spero che rappresenti una vera svolta e mi auguro che venga coinvolta l’università” conclude.

Angelo Cobino sindaco di Grottaminarda

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO SU GROTTAMINARDA – UFITA FUTURA. Il libro “Cripta” forma terrae/forma urbis – Dentro le aree interne, visioni di futuro per Grottaminarda e il suo territorio di Adelina Picone, Aiòn Edizioni. Si comincia con i saluti istituzionali di Angelo Cobino, Sindaco di Grottaminarda, Giuseppe Bruno, Presidente di Confindustria Avellino e Pasquale Miano, Vicedirettore DiARC, Università degli Studi di Napoli Federico II. Seguiranno le relazioni: “Visioni di futuro per Grottaminarda ed il suo territorio” a cura di Adelina Picone DiARC, Università degli Studi di Napoli Federico II, “Il World Natural Heritage Management a Grottaminarda” a cura di Ugo Morelli, Università degli Studi di Bergamo. Parleranno poi del libro: Ortensio Zecchino, Presidente del Centro Europeo di Studi Normanni e Presidente Biogem e Francesco Rispoli DiARC, Università degli Studi di Napoli Federico II. Alle 19,00 l’inaugurazione della Mostra dei Progetti e brindisi di saluto.


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