«Già oltre la soglia, il mercurio nell’Ofanto aumenta ancora», ha segnalato l’Arpac, illustrando in Prefettura gli ultimi dati dell’Arpac sulla concentrazione del mercurio e degli altri inquinanti nelle acque del fiume Ofanto. E la Prefettura ora vuole vederci chiaro. Si è deciso di individuare gli agenti inquinatori e di censire tutti gli scarichi legali e autorizzati, analizzarne le sostanze emesse e, quindi, individuare eventuali attività criminali. Lo riferisce il Sindaco di Calitri, Michele Di Maio. Al tavolo tecnico istituzionale convocato dalla Prefettura di Avellino su richiesta del Sindaco di Calitri, si è fatto il punto sulla situazione ambientale del fiume in Alta Irpinia. Michele Di Maio ha ringraziato pubblicamente, attraverso un post sulla rete, la sensibilità e la tempestività dimostrate dal Prefetto Maria Tirone. «Grazie al Prefetto, dott.ssa Maria Tirone, per la disponibilità dimostrata nel coordinare il tavolo tecnico/istituzionale sulla presenza di mercurio nell’Ofanto», si premette.
«L’Arpac intanto ha comunicato che il dato è aumentato da 0,13 a 0,27. Bisogna fare presto», ha scritto il Sindaco, annunciando che il confronto proseguirà a stretto giro. «Ci siamo riconvocati a breve», ha concluso, lasciando intendere che la situazione ambientale dell’Ofanto e del suo territorio sarà monitorato dalla Prefettura con attenzione. Il Prefetto infatti, ha chiarito agli amministratori dei Comuni interessati dal passaggio del corso fluviale, che tutti gli attori saranno coinvolti nei controlli incrociati per scoprire la causa originaria dell’inquinamento. Oltre ai sindaci, erano presenti infatti delegazioni di Acquedotto Pugliese, Eic e Asl, che saranno riconvocati nella prima decade di ottobre per fare il punto sulla situazione. Il Prefetto Tirone da canto suo, si è assunta l’impegno a verificare presso la Camera di Commercio di Avellino le imprese ubicate nella zona individuata per gli sversamenti, mentre ha demandato all’Eic (Ente Idrico Campano) la verifica sulla regolarità degli scarichi nelle condotte pubbliche.
LA PUGLIA MINIMIZZA, MA PROVINCIA DI AVELLINO E ARPAC SONO ALLERTA. Il Sindaco di Calitri, Michele Di Maio, aveva sollecitato un intervento della Prefettura alla luce dei dati preoccupanti forniti dalla Provincia di Avellino in più occasioni nel corso dei mesi estivi. L’obiettivo del Comune di Calitri e delle altre Amministrazioni locali che sono bagnate dal fiume Ofanto è arrivare a coinvolgere il Governo a tutela del fiume e della salute pubblica, esattamente come sta avvenendo per il Sarno e i suoi affluenti. A luglio il Comune di Calitri aveva emesso una ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua dell’Ofanto per uso irriguo e abbeveraggio degli animali, a causa dell’importante soglia di inquinamento da mercurio registrata dai tecnici dell’Arpac. La questione ha una portata interregionale, considerando che il fiume nasce in Irpinia per poi attraversare la Puglia quasi per intero. Dopo le prime rilevazioni sulle quantità anomale di mercurio nell’Ofanto si era mobilitato oltre il confine regionale campano il Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica ambientale ed ecologica, che si occupa di vigilare il territorio ofantino nel tratto della provincia di Barletta Andria Trani.
ISTITUZIONI LOCALI UNITE PER FRONTEGGIARE IL PROBLEMA IN IRPINIA. L’autorità competente chiese un approfondimento della questione e i dati sull’inquinamento. I rilievi effettuati dall’Agenzia Regionale in un punto del corso in cui ricade il triangolo industriale di Teora, Morra e Conza avevano costatato la presenza di mercurio almeno tre volte superiore al limite consentito dalla legge. La Provincia di Avellino, pertanto, già nella metà di luglio aveva inoltrato ai Comuni sopra citati e alla Procura della Repubblica un report sullo stato di salute del corso fluviale, e in un secondo momento l’informativa è stata estesa anche a tutti i comuni irpini interessati dal passaggio, e fino a quelli Lucani e Pugliesi. Ora l’azione della Prefettura, che ha aperto un tavolo tecnico – istituzionale destinato a riunioni periodiche, lascia intendere che occorrono approfondimenti per accertare ragioni non ancora comprese della presenza di mercurio oltre la soglia.
LA LETTERA DELL’ARPAC.
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