Dopo aver ottenuto la fiducia del Senato, il Governo Conte bis è al lavoro sui dossier, a partire dalla nuova legge elettorale, ma intanto il Premier Giuseppe Conte vuol chiudere la partita sui (42) Sottosegretari. Entro oggi alle 12, quando si riunirà il Cdm, dovrà avere dalla maggioranza i nomi. In queste ore si stanno intensificando i contatti all’interno dei partiti che compongono la maggioranza: M5s, Pd, Leu. Tra i pentastellati non mancano le tensioni, soprattutto perchè la decisione finale sulla griglia dei nomi dovrebbe spettare al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, come rappresentante del Movimento nel Governo. Tra chi attende una eventuale conferma c’è Carlo Sibilia, che spera di mantenere la presenza nell’Esecutivo ma anche di restare al Viminale. Tra i Pentastellati anche gli avellinesi Maria Pallini e Ugo Grassi sarebbero in corsa per una nomina. Con lei anche Claudio Cominardi e Tiziana Ciprini. La deputata Maria Pallini potrebbe sostituire agli affari Regionali l’uscente Stefano Buffagni in corsa per il ministero dell’Economia, forte del suo lavoro in Commissione. Il senatore Ugo Grassi potrebbe approdare alla Pubblica amministrazione, ruolo per il quale è in corsa anche la Vicepresidente del Pd, Anna Ascani. Claudio Cominardi potrebbe restare al Lavoro, dove spunta anche Tiziana Ciprini, ritenuta in corsa anche nella Pa. Quanto a Pd e Leu, la composizione della pattuglia potrebbe contare anche nomi esterni ai gruppi parlamentari, fermo restando che la parte più cospicua verrà scelta tra i parlamentari. Se non si arriverà ad una intesa tra i partiti (sulla ripartizione delle deleghe) entro domattina, la nuova finestra per le nomine slitterà di otto giorni.

Governo Conte bis nella pienezza dei poteri. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte interviene al Senato per la sua replica al termine del dibattito sulla mozione di fiducia

GOVERNO NEI PIENI POTERI DOPO LA FIDUCIA ANCHE AL SENATO. La maggioranza M5s-Pd-Leu ottiene il via libera anche a Palazzo Madama e chiude la crisi esattamente un mese e due giorni dopo l’addio della Lega all’asse gialloverde. Conte ha ottenuto 169 voti favorevoli, 135 contrari e 5 astenuti. Due distinguo tra Pentastellati e Democratici, uno per parte: Gianluigi Paragone e Matteo Richetti, con il secondo che ha annunciato la propria astensione. La maggioranza M5s-Pd aveva già incassato alla Camera il disco verde con 343 sì. Al Senato i numeri sono gli stessi ottenuti alla prima fiducia dal governo gialloverde, poi giunti al momento di maggiore espansione a 172. Ma quota 170 è superabile alla luce di alcune astensioni che potrebbero mutare con il tempo. Ora le priorità sono due. Da giovedì il completamento degli assetti con la nomina dei Sottosegretari e i provvedimenti per il taglio dei parlamentari e per incardinare la legge elettorale. Nel primo caso Pd e M5s sono già al lavoro sui nomi per deleghe che dovrebbero essere date già giovedì. Per la seconda, nel pomeriggio i capigruppo delle forze alleate stabiliranno l’agenda delle riforme, a partire dal taglio dei parlamentari e dalla nuova legge elettorale, con i provvedimenti indicati necessarie ad equilibrare la rappresentanza nell’ordinamento democratico.

Il Premier Giuseppe Conte alla Camera interviene nel dibattito sulla fiducia al Governo sostenuto da M5s, Pd e Leu

GOVERNO CONTE BIS IN SELLA, LA LEGISLATURA CAMBIA VERSO. Recuperando un vecchio slogan renziano, da questo pomeriggio la Legislatura ha cambiato verso. E la prova è stato il profilo scelto dalla Lega e da Fratelli d’Italia per contrastare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, definito “un traditore”. La linea scelta dal Carroccio ha avuto Conte, il più popolare tra i presenti a Palazzo Madama, con un consenso doppio rispetto a quello di Matteo Salvini. Scontata la fiducia da tutti i protagonisti, la Lega ha messo nel mirino la figura che teme di più in una fase in cui Pd e M5s hanno scelto di schierare lui come sintesi della maggioranza che punta a fare riforme significative sul piano democratico e istituzionale, ma anche costituzionale. Nel giorno in cui gli Affari Economici dell’Unione Europea sono stati affidati all’ex Premier Paolo Gentiloni, la Destra teme che il blocco della attuale maggioranza, saldato nell’emergenza di una inedita crisi di governo alla vigilia di Ferragosto, possa dare il via alla costruzione di una alleanza durevole in grado di competere a livello locale e centrale. Anche se ha retto la palizzata eretta da Silvio Berlusconi per impedire ai suoi di passare con il nuovo Premier, questa situazione potrebbe cambiare a breve. Tra i moderati del Centrodestra è notoria l’avversario per le posizione sovraniste e populiste del Carroccio.


Comunicazioni del Governo al Senato | La replica del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al Senato al termine della discussione sulle dichiarazioni programmatiche


LEGGI ANCHE:

Il governo Conte ha giurato. Paolo Gentiloni commissario Ue

 

 

ARTICOLI CORRELATI