Lapio ricorda l’impresario Angelo Iannino

Iniziativa del nipote Vittorino Iannino per commemorare a 70 anni dalla morte la figura di «un personaggio cardine delle vicende socioculturali del secolo scorso» sabato 31 agosto alle ore 19:30, nell’anfiteatro di viale Sicilia

Lapio ricorda l’impresario Angelo Iannino a 70 anni dalla morte. Su iniziativa del nipote Vittorino Iannino, a Lapio verrà ricordata la figura di Angelo Iannino (1893/1949), che in paese è stato un personaggio cardine delle vicende socioculturali del secolo scorso. L’evento si svolgerà sabato prossimo, alle ore 19:30, nell’anfiteatro di viale Sicilia. Affascinato sin da ragazzo dall’arte della recitazione, Angelo esordì nella compagnia del “Teatro Umberto”, avversaria dichiarata degli “Scacciagufi” (entrambe si esibivano nei saloni dell’ex palazzo baronale dei Filangieri). Ma nel ‘15 venne la guerra. Fatto prigioniero ed internato per oltre due anni a Sigmundshenberg, nella Bassa Austria, visse una intensa esperienza formativa, che gli cambiò la vita. Entrato nel teatro del “primo gruppo” poté coltivare a tempo pieno la sua innata passione, apprendendo i segreti tecnici ed umani del mestiere teatrale. Tornato a Lapio si trasformò in “impresario” teatrale (il soprannome gli rimase cucito addosso fino alla fine), realizzando anche un cineteatro. L’ultimo atto della sua carriera si consumò tragicamente la sera del 29 agosto 1949, presso il santuario di Carpignano, nel comune di Grottaminarda, morendo all’improvviso, mentre stava per andare in scena.  Intanto, a Lapio recitava la compagnia Membrino che, appresa la notizia, sospese lo spettacolo. “L’impresa” di Angelo non si chiuse quella notte: si è perpetuata attraverso l’opera straordinariamente innovativa del figlio Vittorio (morto nel 1983) e del nipote Maurizio, che hanno reso secolare questa bella tradizione familiare.


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