Lioni Grottaminarda, le imprese: al lavoro subito se pagano gli arretrati

Braccio di ferro fra Regione e Consorzi. E il segretario generale della Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna bacchetta le istituzioni: "La vertenza non è politica ma esclusivamente di carattere economico: la proposta di chiudere il contenzioso a 15 milioni di euro porterà le aziende all'azione legale. Si trovi una soluzione definitiva"

Uno dei viadotti in costruzione lungo la Lioni Grottaminarda

“Lioni Grottaminarda le aziende: lavoriamo anche il 15 agosto se ci pagano gli arretrati. A noi non interessa il contenzioso aperto fra Regione e Consorzio: chiediamo esclusivamente il pagamento dei Sal e delle fatture emesse, dalle ultime mensilità del 2018 e fino a quelle aperte per il 2019, fino a quando non saranno riaperti i cantieri”. Così due imprenditori del sub appalto della Lioni- Grottaminarda, Dante Salzillo della Areco Srl di Caserta e Salvatore Castellano della omonima azienda di Sant’Angelo dei Lombardi. Esclusi dalla conferenza informativa di ieri 2 agosto che si è tenuta ieri in Regione su convocazione della Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, gli imprenditori attendono di essere convocati a loro volta dai sindacati e dal Consorzio, per avere delucidazioni sui tempi di attesa dei pagamenti da parte della Regione.

Salvatore Castellano, imprenditore della Castellano Costruzioni Spa di Sant’Angelo dei Lombardi

“L’ipotesi annunciata dal Presidente Cascone di riaprire i cantieri a ferragosto è percorribile se la Regione pagasse ad horas le fatture quietanzate, visto che la legge lo consente, per affrontare poi in maniera parallela ma autonoma, la questione del contenzioso con i consorzi” ha spiegato Salvatore Castellano, confermando che il portafoglio di operai assunti dalla Castellano Costruzioni Spa in questo momento è vincolato da un accordo che prevede la disoccupazione “causa maltempo e blocco del cantiere”. “Non sono più in grado da settembre di ottemperare a questa situazione: i dipendenti devono essere riassunti oppure devono avere gli ammortizzatori sociali pagati dallo Stato” tuona l’imprenditore. L’accordo e la possibilità di trovare una soluzione bonaria è esclusivamente nelle mani del Consorzio Infrav- rappresentato da Italiana Costruzioni e Saf3- che successivamente riguarderà le imprese sub appaltatrici. “La riapertura dei cantieri non può prescindere dalla risoluzione del contenzioso, a cui è legato il pagamento” aggiunge Dante Salzillo, imprenditore casertano. “La Regione deve chiudere tutte le pendenze prima di riaprire i cantieri: in alternativa si potrebbero pagare prioritariamente i sub appaltatori e trasferire la differenza ai Consorzi, ma non credo che questa ipotesi venga accettata. Prevedo tempi lunghissimi per la risoluzione di questa vertenza” conclude.

Al momento, la Regione Campania e il presidente della Commissione regionale alla viabilità Luca Cascone resta ferma sulle sue posizioni, sottolineando più e più volte di non potersi accollare la responsabilità del pagamento dei danni alle imprese prodotti dal congelamento dell’opera, mentre gli imprenditori dal canto loro, continuano ad evidenziare le perdite in termini di investimento invocando il risarcimento del danno. Il braccio di ferro aperto al tavolo regionale inoltre, si prepara a irrigidire anche le posizioni dei sub appaltatori. Pronto a mitigare le posizioni e a favorire il disgelo, la Cisl Irpinia Sannio guidata da Mario Melchionna, fra i presenti al tavolo di Napoli, che invita tutti gli attori ad ammorbidire i toni e a rivedere le posizioni di ognuno. Il 6 agosto intanto, è previsto un nuovo incontro fra i legali della Regione e quelli del Consorzio. “L’atto transattivo presentato dalla Regione Campania alle imprese ha espresso 14 riserve, fra cui al punto 11, il pagamento di 15 milioni di euro che la Regione si impegna a trasferire per i danni subiti, ma l’accordo non c’è e di questo passo il cantiere non si aprirà mai” ha argomentato il segretario generale. “Le imprese sono pronte ad aprire un’azione legale: dopo 8 mesi di fermo non si può azzerare tutto e liquidare tutti gli investimenti fatti in questo modo. Si ha l’impressione che si consideri la questione da un punto di vista politico, mentre la questione è puramente economica: se oggi siamo a questo la responsabilità è solo del Governo centrale che in maniera impropria e scellerata ha chiuso un cantiere che era in attività”. E poi ancora: “Non credo che nel documento di trasferimento dell’opera dal Ministero alla Regione siglato il 30 luglio scorso non è stato contemplato il risarcimento dei danni. Se non dovrà essere la Regione a farsi carico del risarcimento, allora la questione dovrà essere rinviata al Ministero competente: qualcuno dovrà mettere mano alla tasca”.

SSV Lioni Grottaminarda
Il segretario generale Cisl Irpinia Sannio Mario Melchionna

Melchionna insiste le ritenere che “di fronte a danni economici non esistono responsabilità politiche ma amministrative e penali; gli imprenditori devono ammorbidirsi, ma Regione e Ministero devono riconoscere i danni. I lavoratori sono a casa da gennaio e meritano di essere risarciti. Chi si accolla la responsabilità morale ed economica di quello che è successo?” chiede. “La Regione può sostituirsi ai consorzi e pagare il subappalto, per dare un impulso all’opera e accelerare i processi, e su questo ragioneranno i legali già all’incontro di martedì. Senza il raggiungimento di un accordo però, le imprese non potranno iniziare i lavori, per questo è necessario che le parti raggiungano un compromesso. E’ il momento di trovare una soluzione per i lavoratori e per il territorio” conclude.


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