Estorsione mafiosa, 5 arresti all’alba dei Carabinieri tra Vallo di Lauro e Verona. Bloccato progetto di strage a Quindici

Operazione dei militari del Comando provinciale di Avellino coordinata dalla Procura Distrettuale di Napoli. Misure cautelari per 5 presunti affiliati del clan Graziano di Quindici il blitz avrebbe bloccato il progetto di un attentato contro il clan Cava. Nel mirino ci sarebbero stati moglie e figlio del boss deceduto Biagio Cava

Il Comando Provinciale di Avellino dell'Arma dei Carabinieri

Estorsione mafiosa, 5 arresti all’alba dei Carabinieri tra Avellino e Verona. Dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sono stati impegnati nel Vallo di Lauro e nella provincia di Verona per l’esecuzione di cinque misure cautelari per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Destinatari delle misure sono Fiore Graziano e Salvatore Graziano, imprenditori del settore pompe funebri, Domenico Desiderio, Antonio Mazzocchi, e Domenico Ludovico Rega. L’operazione è coordinata dalla Procura Distrettuale di Napoli.

SVENTATO IL PROGETTO DI UNA STRAGE.  Il blitz di questa mattina avrebbe bloccato una strage in preparazione, un nuovo capitolo della faida di Quindici con un attentato in allestimento da parte del clan Graziano. Nel mirino degli attentatori ci sarebbero stati la moglie e il figlio dell’ex boss Biagio Cava, deceduto nel 2017 per cause naturali. La circostanza sarebbe venuta fuori durante le indagini che hanno portato ai provvedimenti di custodia cautelare eseguiti oggi con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei settori edile e delle pompe funebri. Nei giorni scorsi era stato rinvenuto nelle campagne intorno a Quindici dai Carabinieri del reparto speciale dei Cacciatori del Gargano un manichino di donna bucato nel petto, all’altezza del cuore. Secondo l’analisi, i fori sarebbero stati provocati da un fucile di precisione, fatto che ha fatto pensare al progetto di un attentato con un cecchino.


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