Dossier del Governo sull’Alta Irpinia: «Foreste chiave per lo sviluppo». Dal documento pubblicato emerge che i 25 Comuni del Progetto Pilota devono riorganizzare la mobilità del comprensorio, punto debole del territorio. è quanto emerge dall’incrocio dei dati Istat, del Mef (Ministero di Economia e Finanze) e dalla Funzione Pubblica. Il Dossier è stato pubblicato dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Costituisce un aggiornamento dei dati relativi comprensoriali nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Il 18 luglio scorso sono stati resi noti i dossier completi delle 22 prime aree tra le 72 che sperimentano la Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e aggiornati i dati riguardanti i comuni coinvolti a seguito di variazioni territoriali nel frattempo intervenute. L’analisi condotta conferma la necessità di investire sul patrimonio boschivo e forestale, così come i 25 Sindaco stanno facendo in questi mesi, alla vigilia del tavolo sul progetto dell’Azienda Forestale annunciato per il prossimo mese di settembre.

Palazzo Chigi, sede del Consiglio dei Ministri e della Presidenza

IL DOSSIER DEL GOVERNO SULL’ALTA IRPINIA E SULLE ALTRE AREE PILOTA. I dossier sono documenti sintetici e analitici che descrivono le aree progetto, con una sorta di fotografia su alcune condizioni strutturali e sulle scelte operate dai comprensori in materia di associazionismo comunale. Nell’elenco dei primi 22 dossier completati c’è l’Alta Irpinia – area di sperimentazione della Campania-, con un documento di 14 pagine in cui vengono descritte alcune condizioni strutturali dell’area e le scelte che i comuni hanno effettuato per rafforzare la loro capacità amministrativa di gestire i servizi pubblici locali ed i progetti previsti dalla Strategia delle Aree Interne. La prima parte, prevede una “analisi e descrizione”, con i dati di analisi statistica sull’andamento demografico del comprensorio, che dal 2011 al 2017 registra la perdita di 2mila e 257 abitanti in meno (fonte Istat) con una variazione demografica attestata a -4,14%. La seconda invece, prevede una valutazione del “sistema intercomunale”, che descrive la scelta che i Comuni dell’area hanno fatto per assolvere al requisito generale della gestione di servizi comunali nella Strategia Nazionale per le Aree Interne, che è la condizione di ammissibilità alla Strategia stessa, e per assicurare quella capacità organizzativa necessaria al raggiungimento dei risultati attesi.

Forum del progetto pilota a Calitri, sede della Comunità Montana Alta Irpinia. Ciriaco De Mita e Serena Angioli

Fra le forme associative, si registrano soltanto due Unioni dei Comuni, “Alto Ofanto” con otto comuni, e Terre dell’Ufita, di cui ricade nel perimetro della Snai soltanto Villamaina. Restano in piedi invece le Comunità Montane, “Alta Irpinia” con l’adesione di 16 comuni su 16, e la “Terminio Cervialto” con 8 comuni del perimetro Snai su 18 complessivi. I lavoratori impiegati presso gli enti locali hanno prevalentemente “approfondite conoscenze mono specialistiche (scuola superiore) e un grado di esperienza pluriennale, con frequente necessità di aggiornamento”, e soltanto il 13,7% possiede “elevate conoscenze plurispecialistiche (laurea breve o il diploma di laurea) ed un grado di esperienza pluriennale. La percentuale più alta degli impiegati ha una età compresa fra i 50 e i 59 anni, e le tabelle licenziate mostrano una carenza di personale, soprattutto qualificato, pari a 31 unità. Nella parte seconda, relativa al sistema intercomunale, si evidenzia in premessa “la forte e comune identità storica, paesaggistica e culturale, con vocazioni turistiche e produttive e da una frammentazione fisica – dovuta in parte alla sua estensione e al numero di Comuni che la compongono (25) – che rischia di alimentare ulteriormente le dinamiche di spopolamento in atto e il cui superamento rappresenta l’occasione per rinsaldare la coesione interna e riempire di nuovi contenuti le prospettive di sviluppo del territorio. A queste va aggiunto una difficile mobilità (carenza di sistema di trasporti pubblici), e un ingente patrimonio forestale che copre quasi il 38% della superficie. Queste caratteristiche morfologiche, ambientali e sociali hanno influenzato sia la strategia e sia la governance dell’area” si legge nel documento.

Progetto Pilota Alta Irpinia. Ciriaco De Mita ed il Presidente della Fondazione Montagne Italia, Enrico Borghi, durante la assemblea con i sindaci dell’Area Pilota a Nusco, il 22 giugno 2019

DAL DOSSIER DEL GOVERNO SULL’ALTA IRPINIA UNA CONFERMA DELLA ROTTA. La Strategia dell’Area vuole mettere a punto un progetto culturale che, coniugando tradizione e innovazione, favorisca il rilancio delle risorse territoriali esistenti attraverso un’azione di valorizzazione sistemica che innovi restando tuttavia fedele alla genuinità e autenticità della storia locale che tali risorse esprimono. “Fattore critico di successo per il dispiegamento di tale strategia sarà la valorizzazione del capitale umano locale”. Le linee operative indicate per la strategia dal parterre di sindaci altirpini sono: la riorganizzazione e potenziamento dei servizi di base, in particolare il trasporto pubblico; rafforzamento della governance, fattore di accelerazione della capacità di fare sistema; affinamento di strumenti per valorizzare le risorse locali, mix di tutela e valorizzazione degli asset locali.

La sede del Comune di Nusco

CATASTO INTERCOMUNALE, REQUISITO FONDAMENTALE. I sindaci hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa finalizzato a ratificare gli impegni dei comuni nell’assunzione della strategia d’area e a definirne la struttura organizzativa e partenariale. L’organismo decisionale, costituito dai 25 sindaci, ha preso il nome di Città dell’Alta Irpinia. Successivamente, la Città dell’Alta Irpinia ha promosso lo svolgimento in forma associata della funzione Catasto e del servizio Innovazione tecnologica, grazie ai quali l’area ha assolto il requisito associativo. Ogni convenzione ha un proprio comune capofila, Nusco per il Catasto e Torella dei Lombardi per i servizi tecnologici. La scelta del Catasto è funzionale alla gestione e tutela attiva del patrimonio forestale, alla individuazione delle dimore storiche adatte al turismo locale e alla mappatura di case sfitte e dei suoli inutilizzati. La convenzione ITC, invece, ha lo scopo di concorre all’obiettivo della strategia di rendere l’Alta Irpinia una vera e propria “smart land”, soprattutto in considerazione dei benefici attesi dalla diffusione della banda larga e ultralarga. Oltre al catasto e al servizio di innovazione tecnologica, i 25 comuni gestiscono le politiche sociali in forma associata, tramite il Consorzio/Piano di Zona Sociale di Lioni.

La Sanità in Alta Irpinia ritrova l’ex ospedale di Bisaccia con le sue funzioni che lo riportano al rango di presidio sanitario strategico, hanno spiegato le istituzioni locali intervenute alla inaugurazione della Suap

IL PROGETTO DELLA AZIENDA FORESTALE AFFIDATO ALLA FONDAZIONE MONTAGNE ITALIA, MA SI È PUNTATO ANCHE SULLA SANITÀ. Il Progetto della Azienda Forestale è atteso per settembre, quando la Fondazione Montagne Italia lo presenterà ai 25 sindaci del comprensorio altirpino. La Fondazione ha operato nel solco dell’intesa raggiunta tra il Comune di Nusco capofila e Palazzo Santa Lucia. La Fondazione presieduta da Enrico Borghi potrà ora presentare il progetto completo, alla luce di questa ulteriore intesa raggiunta in queste ore tra Ciriaco De Mita e il Presidente della Giunta regionale. «Si è concordato di tenere su questi temi una iniziativa pubblica dopo l’estate nel territorio dell’Alta Irpinia», ha fatto sapere nei giorni scorsi la nota della Regione Campania. Nel Dossier del Governo sull’Alta Irpinia non c’è, ma tra i capitoli su cui si è investito finora per rilanciare le condizioni di vivibilità e abitabilità dell’Area Pilota dell’Alta Irpinia c’è in particolare la Sanità locale. «Il Progetto pilota ha rilanciato la Sanità in Alta Irpinia con la Suap, l’ospedale di comunità e teleradiologia, ormai realtà, con la medicina del territorio in vista», ha spiegato la manager dell’azienda Sanitaria di Avellino, Maria Morgante, al cospetto delle istituzioni regionali e provinciali presenti alla inaugurazione di una unità speciale, la Suap, presso la Struttura Polifunzionale della Salute, primo Ospedale di Comunità della provincia di Avellino. Su Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia si è puntato a rafforzare presìdi fondamentali per l’urgenza emergenza da un lato, per l’assistenza ai non acuti dall’altro, migliorando la rete della medicina generale e dei servizi ai malati cronici.


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