Maltrattamenti e violenza sessuale su alunni a Solofra sono le terribili accuse a vario titolo che hanno portato agli arresti di quattro insegnanti questa mattina all’alba. Dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino sono impegnati ad eseguire quattro misure coercitive emesse dal G.I.P. del Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 4 insegnanti, di età compresa tra i 46 ed i 66 anni e residenti nelle province di Avellino e Salerno, ritenuti gravemente indiziati di ripetuti maltrattamenti nei confronti di minori e, per uno di loro, anche del reato di violenza sessuale. I reati sono stati commessi nei confronti dei loro alunni.
L’INDAGINE E GLI SVILUPPI DI QUESTE ORE. L’attività d’indagine trae origine da alcune denunce sporte nello scorso mese di gennaio alla Stazione Carabinieri di Solofra da alcune madri di bambini che frequentano una scuola per l’infanzia statale di quel comune. Le stesse rappresentavano gravi episodi di presunti maltrattamenti da parte degli insegnati ai danni dei propri figli, tanto da incutere negli stessi la paura di recarsi a scuola. Le donne hanno riferito, inoltre, di far parte di un gruppo WhatsApp composto da altri genitori dove qualche giorno prima della denuncia era iniziata un’accesa discussione durante la quale era emerso che gli insegnanti dell’asilo erano soliti “alzare le mani” sui bambini più “discoli”.
«Sulla scorta di questi indizi l’Autorità Giudiziaria delegava alla Stazione dei Carabinieri di Solofra un’attività d’intercettazione audio-video dalla quale emergevano i maltrattamenti patiti dai bimbi», hanno spiegato i Carabinieri. In particolare, «emergeva che tutti gli indagati, in maniera reiterata, compivano vessazioni, mediante l’utilizzo di mezzi di coercizione fisica e psicologica». Inoltre, «dalla visione dei filmati si assiste ripetutamente ad episodi in cui alcuni minori vengono tirati per le braccia e trascinati per la classe, talvolta accade che gli stessi cadono a terra, e ciò malgrado, gli indagati continuano a trascinarli senza mollare la presa. ‘…Stai zitto… non piangere… io ti devo impiccare….’: sono solo alcune delle frasi profferite nei confronti delle piccole vittime». A questo si aggiunge un presunto episodio di violenza sessuale. «Uno degli indagati è ritenuto anche responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti di un minore, costretto anche a subire ripetuti palpeggiamenti». L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Solofra, ha quindi disposto, per tre indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari e per un quarto ha stabilito la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
CALPESTATA LA DIGNITÀ ELL’INFANZIA: QUESTO IL QUADRO DESCRITTO DALLE INTERCETTAZIONI. Terribili i contenuti delle intercettazioni ambientali che vedevano protagoniste i quattro insegnanti indagati, tre donne e uno uomo. Percosse e minacce esplicite di impiccagione o di punizioni disumane, con offese continue. L’indagato per violenza sessuale viene descritto come una persona priva di freni inibitori, capace di sottomettere al proprio desiderio sessuale un bambino messo in condizione di inferiorità psichica. Le vittime di questi comportamenti erano talmente soggiogati al terrore di riferire ciò che realmente accadeva dall’aver paura di riferire gli episodi agli stessi genitori, allarmati dai lividi e dalla sofferenza riscontrata sui figli.
L’INDIGNAZIONE E LO SGOMENTO DEL SINDACO: «VIDEOSORVEGLIANZA NELLE SCUOLE FONDAMENTALE». Sulla questione è intervenuto il sindaco Michele Vignola. «La sconcertante vicenda di cronaca che ha coinvolto una scuola di Solofra e della quale abbiamo appreso nelle prime ore di stamattina, ci ha lasciato senza parole, sorprendendoci. Non sapevamo e non potevamo immaginare quello che fonti giornalistiche stanno raccontando, perché si tratta di un episodio che nulla ha a che vedere con la cultura del nostro territorio», si legge in una nota. «Siamo sconvolti e preoccupati per quanto accaduto. Attendiamo che gli organi competenti facciano chiarezza ed accertino le responsabilità, avendo piena fiducia nel loro operato. Siamo però, da subito, vicini ai genitori ed alle famiglie, poiché il nostro interesse primario è la tutela dei bambini. Per questo, l’Amministrazione e gli uffici comunali, sostengono, in ogni forma, i minori e le famiglie coinvolte”.
ASSOCIAZIONE CRIMINOLOGI: «SOLIDARIETÀ ALLE FAMIGLIE». Il segretario regionale dell’Associazione Criminologi per l’investigazione e la Sicurezza della Campania, Salvatore Pignataro, conferma vicinanza alla comunità e ai genitori solofrani i cui figli minori sarebbero stati vittima di violenza nella scuola materna. «Sono vicino al Sindaco e alla comunità di Solofra, in particolare ai genitori degli alunni vittime di violenza che si sarebbe consumata in una scuola materna del posto. Espiamo tra l’altro il mio vivo compiacimento pubblico all’Arma dei Carabinieri in particolare al comandante della locale Stazione per l’elevata professionalità e impegno che ha portato alla scoperta dei gravissimi episodi accaduti ai danni di bambini» ha commentato. «Con le varie professionalità interne all’associazione dei Criminologi investigativi (avvocati penalisti, criminologi investigativi, psicologi, psichiatri, medici legali ecc.) stiamo cercando di avviare sul territorio regionale delle iniziative di prevenzione sulle violenze in generale, ma soprattutto la possibilità di attivare degli sportelli socio-legali per chi subisce violenza. Speriamo che presto venga approvata in Parlamento la legge che prevedere l’installazione di telecamere soprattutto negli asili e scuole materne dove i bambini non sanno e possono difendersi. Episodi come quello di Solofra vanno prevenuti e repressi con fermezza da parte di tutti i cittadini e le istituzioni preposte» conclude.
De LIETO (LI.SI.PO.): «INSTALLAZIONE DI TELECAMERE ED INASPRIMENTO DELLE PENE». «Sempre più frequentemente vengono scoperti casi di maltrattamenti ai danni di minori, che si verificano purtroppo spesso all’interno di scuole per l’infanzia. Le Forze di Polizia riescono a documentare, frequentemente, casi di abusi e ad assicurare i responsabili, alla giustizia», afferma in una nota il Segretario Generale del LI.SI.PO. Libero Sindacato di Polizia, Antonio de Lieto. «C’è da chiedersi quanti casi di ordinaria violenza e maltrattamenti non vengono scoperti e quanti minori sono costretti a subire, in ogni occasione, in ogni momento, insulti e maltrattamenti psicologici e fisici», aggiunge de Lieto. Il LI.SI.PO. ritiene che «in tutti i luoghi che ospitano minori, sia messa in atto e celermente l’installazione delle “telecamere” di sorveglianza e siano predisposti controlli puntuali ed accurati». Per queste ragioni ritiene in conclusione «che la tutela dei minori sia una questione di civiltà e di fronte a questi casi, chiunque ne venga a conoscenza, deve sentire il dovere di informare, immediatamente, gli organi competenti. Le pene per questa fattispecie di reati, a giudizio del LI.SI.PO. vanno inasprite e devono essere esclusi benefici di qualsiasi genere».
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