È morto Carmine De Vito, sindaco di Nusco negli anni ’80

Aveva 71 anni. Le esequie domenica nella Cattedrale del suo paese. Il ricordo di Gianni Marino, presidente dell'Archivio storico della Cgil ed esponente della sinistra antirpina, che con il compianto amministratore locale fu in consiglio comunale più volte

Carmine De Vito è venuto a mancare all’affetto dei propri cari e degli amici. Nato l’11 aprile 1948, è deceduto oggi, primo giugno 2019. Ai figli Filomena, Geny e Generoso; alla moglie Raffaella ed ai parenti tutti le più sentite condoglianze. Domani alle 15.30, in Cattedrale a Nusco, i funerali. Di seguito il ricordo di Carmine De Vito scritto da Gianni Marino, che fu accanto a De Vito in consiglio comunale e nelle tante battaglie politiche combattute soprattutto negli anni ’80 e ’90, nella fase cruciale della ricostruzione successiva al terremoto del novembre 1980.


CIAO BILLY!

di Gianni Marino

Sono appena  passati alcuni  giorni in cui si sono sprecate molte parole sul destino dei nostri piccoli paesi.  A volte parole vuote e desolanti perché nessuno sa davvero  da dove ricominciare. Spesso però non sono le parole che indicano prospettive ma il silenzio. Se c’è ancora un sentimento radicato  nei piccoli paesi è il rispetto profondo verso la morte. A Nusco, ogni volta ci lascia una persona, diventa impressionante il rispettoso silenzio  che tutti insieme sappiamo esprimere.  Religioso e civile silenzio: un segno distintivo della comunità che sopravvive, retaggio  di una antica civiltà mai prona alle contingenze. La scomparsa oggi  di Carmine De Vito (nato nel 1948) lascia un segno indelebile a Nusco.

Ci conoscemmo  verso la fine degli anni ’80 quando ricoprì per un paio d’anni la carica di Sindaco di Nusco, dopo un accordo a seguito di una ricomposizione di una crisi democristiana. Ci ritrovammo in consiglio Comunale entrambi all’opposizione nel 1990  (lui per una  lista civica io per il PCI) per cinque anni per noi fare una esperienza unitaria sfortunata alle successive  elezioni amministrative  del 1995. Da allora è stata la nostra una amicizia non formale, fatta di incontri ravvicinati in politica ma anche sul piano umano. Abbiamo anche percorso insieme un tratto di strada politica.  Era Carmine una  persona sincera:  le cose  non le mandava a dire ma con schiettezza e semplicità aveva sempre il coraggio di manifestarle in modo leale. E soprattutto in  modo diretto.

Dotato di una perspicace capacità di cogliere l’essenziale, non lesinava mai giudizi utili, a costo di apparire tranchant. Qualche volta  ne ho fatto le spese, ascoltandolo sempre  con reciproca attenzione.  Come dargli torto quando mi metteva di fronte all’evidenza. Era un “uomo buono” Carmine De Vito, stimato e benvoluto,  che ha saputo affrontare lunghi anni di malattia sempre con grande vitalità ed  un sorriso sulle labbra. Si sentiva gratificato ogni volta che gli ricordavo con dovizia di particolari i suoi anni da Sindaco (1987-1990).

In questi ultimi anni avevo preso l’abitudine di chiamarlo sempre con il suo nomignolo da studente. Da ragazzo Carmine amava molto il cinema western a tal  punto da farsi chiamare Billy. Una volta sul pullman che lo portava a scuola si fece avanti e roteando le mani come due pistole intimò all’autista di fermare la diligenza. Il bigliettaio fece fermare il pullman e con fare perentorio gli rivolse solo due parole: “Billy la diligenza è ferma. Puoi scendere!”. Purtroppo ora per Carmine c’è stata l’ultima fermata. Lui è sceso a riscuotere il premio dei giusti e buoni, e noi tutti siamo più tristi e soli  sulla diligenza chiamata Nusco.

 

 

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