Giancarlo Giannini intervistato a Rocca San Felice dal critico cinematografico Valerio Caprara

Giancarlo Giannini ha infiammato con la sua ironia, la voce potente e una simpatia coinvolgente il folto pubblico irpino accorso per ascoltarlo a Rocca San Felice. E l’attore ligure per nascita, partenopeo di adozione, non ha deluso le attese di chi da ogni parte della provincia è accorso per assistere alla sua intetpretazione della orazione di Marco Antonio, tratta dal Giulio Cesare di William Shakespeare. “Sono nato al Nord, ma sono anche un uomo del Sud, sono uno di voi…”, ha detto tra gli applausi, prima della sua esibizione, intervistato dal critico cinematografico Valerio Caprara sotto il meraviglioso tiglio secolare detto “della libertà”. Piantato durante la Rivoluzione repubblicana napoletana come simbolo di libertà, sotto la sua ombra, protetto dalla sua scenografica quinta di un albero che ha influenzato lo sviluppo del borgo intorno a sè, Giannini ha celebrato l’intento della promotrice dell’evento, Antonia De Mita, che ha voluto dedicare alla Repubblica, ai princìpi costituzionali della libertà di espressione, di sapere e di tutela del patrimonio, la terza edizione del suo Festival “Irpinia Madre Contemporanea”. Intervenendo in apertura della manifestazione accanto al Sindaco Guido Cipriano, ha recitando l’articolo 9 della Carta, Antonia De Mita ha ribadito l’intento del suo progetto: “se ‘la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica’ e ‘tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’, con il nostro Festival è questo ciò che facciamo qui”. La direttrice del Festival ha presentato a Giannini l’Irpinia, “terra abitata fin dai tempi più remoti dell’umanità, teatro delle gesta di tutti i popoli pre italici, dall’età del bronzo, poi dai sanniti, dai romani, dai Longobardi, come testimoniano i ricchi e preziosi depositi storici, architettonici e culturali, conservati nei bellissimi borghi medievali giunti intatti fino a noi”.

Antonia De Mita nel suo prologo alla terza edizione del festival Irpinia Madre Contemporanea. Con lei il Sindaco di Rocca San Felice, Guido Cipriano

La presenza di Giannini, come l’intervista ha rivelato, non è stata solo in omaggio alla carriera straordinaria di un attore italiano di impareggiabile talento. Con lui si è chiamato nel Borgo altirpino un testimone della lotta per la libertà che gli ultimi del nostro Paese, soprattutto quelli nati a sud di Teano, hanno combattuto anche prima dell’unità d’Italia. Non per caso domani Giannini sarà al 72esimo Festival di Cannes, per il “Tributo” a lui e alla regista Lina Wertmüller per l’indimenticabile film Pasqualino Settebellezze, restaurato dal Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale con Genoma Films. Nell’occasione, come è stato ricordato, sarà presentato il nuovo film da loro coprodotto. Attraverso i suoi personaggi, da Mimì metallurgico al boss mafioso, ha incarnato “Con tre punti in più di verità” il grottesco volto di chi strappa con le unghie al destino avverso il proprio contrastato diritto alla vita. “Sono un perito elettrotecnico che per caso ha cominciato a recitare ottenendo qualche riconoscimento, pur privo del fuoco sacro”, ha spiegato rispondendo alle domande di Caprara, a suo agio in quella che è subito diventata una conversazione. Attentissimi e partecipativi i tanti giovani presenti nella suggestiva piazza San Felice, tra risate, applausi a scena aperta e una certa soddisfazione di cogliere nell’atteggiamento disteso ed empatico del famoso attore una certa familiarità.

Se il cinema italiano è nato a Napoli, come ha ricordato Caprara, la commedia dell’arte italiana unisce il Belpaese, che proprio in un napoletano nato a La Spezia come Giannini, trova la geniale sintesi di ciò che l’italiano è stato secoli prima di unirsi sotto il Regno dei Savoia.

La locandina del film Pasqualino Sette Bellezze, con Giancarlo Giannini e diretto da Lina Wertmüller

Si è aperta a Rocca San Felice con Giancarlo Giannini la terza edizione di “Irpinia Madre Contemporanea”, in programma fino al 23 giugno. È tornata la rassegna dedicata alla scoperta dei borghi più affascinanti della provincia di Avellino con sei serate di cultura e spettacolo. È iniziato un viaggio che offre al pubblico l’opportunità di scoprire storia e bellezza degli antichi borghi d’Irpinia, in compagnia di personaggi italiani di fama internazionale. Saranno protagonisti della terza edizione della kermesse, oltre a Giancarlo Giannini, anche: Michele Placido, Sebastiano Somma, Peppino di Capri, Marco Berrini (con il Coro di musica polifonica “EquiVoci” nel segno di Carlo Gesualdo) e il Sestetto Stradivari (Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia).

Una suggestiva veduta di Rocca San Felice

Gli altri 7 spettacoli del Cartellone 2019

Sebastiano Somma

31 maggio. Il secondo appuntamento in cartellone venerdì 31 maggio è con Sebastiano Somma che porta sul palco della cittadina di Torre Nocelle lo spettacolo “Lucio incontra Lucio”, un viaggio di musica ed emozioni nella storia cantautoriale italiana attraverso due grandi innovatori, Lucio Dalla e Lucio Battisti. Con Somma ci saranno nove musicisti, cinque strumentali e quattro voci, i testi sono di Liberato Santarpino.

Michele Placido

8 giugno. Michele Placido è il protagonista sabato 8 giugno a Conza della Campania con il recital “Letto a una piazza”. Parole e musica si fondono in un dialogo tra un artista e il pubblico dove Placido  interpreta poesie e monologhi da Dante, Neruda, Montale, D’Annunzio intrecciandoli ai versi di grandi poeti e scrittori come Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo. Ad accompagnarlo i musicisti Gianluigi Esposito eAntonio Saturno che interpretano le più belle canzoni napoletane di sempre, da Di Giacomo a Sergio Bruni.

Accademia Nazionale di Santa Cecilia

11 giugno. Spazio alla cameristica martedì 11 giugno a Montefalcione con il concerto del “Sestetto Stradivari”, costituito da musicisti dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Impegnati in tour in tutto il mondo e presenti nei programmi delle più importanti istituzioni musicali, i sei strumentisti ad arco, David Romano e Marlène Prodigo (violini), Raffaele Mallozzi e David Bursack (viole), Diego Romano e Sara Gentile (violoncelli), sono apprezzati per il suono raffinato, l’affiatamento e la precisione.

Marco Berrini

16 giugno. L’appuntamento di domenica 16 giugno è a Montaguto con Marco Berrini che dirige il Coro di musica polifonica “EquiVoci”in una performance dal titolo “Ritratti dell’amata” con le musiche di Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Adriano Banchieri e Carlo Gesualdo, il principe della polifonia del Cinquecento, e figura storicamente legata all’Alta Irpinia per aver riparato nel Castello di Gesualdo dopo l’omicidio della moglie e del suo amante.

Peppino di Capri

23 giugno. Gran finale domenica 23 giugno a Guardia dei Lombardi con il concerto di Peppino di Capri. L’artista, che ha portato la musica e la cultura partenopea in tutto mondo, ripercorrerà la sua straordinaria carriera proponendo molti dei suoi indimenticabili successi.


PROSSIMO APPUNTAMENTO A TORRE LE NOCELLE. Dopo Rocca San Felice, comune capofila della kermesse, la manifestazione farà tappa a Torre Le Nocelle venerdì 31 maggio, sul palco Sebastiano Somma con lo spettacolo “Lucio incontra Lucio”, un viaggio di musica ed emozioni nella storia cantautorale italiana attraverso due grandi innovatori, Lucio Dalla e Lucio Battisti. Con Somma ci saranno nove musicisti, cinque strumentali e quattro voci, i testi sono di Liberato Santarpino.

MICHELE PLACIDO MATTATORE L’8 GIUGNO. Si prosegue sabato 8 giugno a Conza della Campania con Michele Placido nel recital “Letto a una piazza”, una pièce dove parole e musica si fondono in un dialogo tra un artista e il pubblico. Placido interpreta poesie e monologhi da Dante, Neruda, Montale, D’Annunzio intrecciandoli ai versi di grandi poeti e scrittori napoletani come Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo. Ad accompagnarlo i musicisti Gianluigi Esposito e Antonio Saturno che interpretano classici partenopei, da Di Giacomo a Sergio Bruni. L’appuntamento di martedì 11 giugno è a Montefalcione con il concerto del “Sestetto Stradivari”, costituito da musicisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Impegnati in tour in tutto il mondo e presenti nei programmi delle più importanti istituzioni musicali, i sei strumentisti ad arco, David Romano e Marlène Prodigo (violini), Raffaele Mallozzi e David Bursack (viole), Diego Romano e Sara Gentile (violoncelli), sono apprezzati per il suono raffinato, l’affiatamento e la precisione.

 


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