Uno scorcio dell'area metropolitana di Milano

di Biagio Maimone*

Le mafie, definite con varie denominazioni, devono essere combattute, se veramente si vuole combatterle, partendo dai territori del Nord Italia, in cui esse, grazie alla  fiorente condizione economica degli stessi, affondano le proprie radici. Per penetrare negli ambiti rigogliosi del Nord Italia le varie organizzazioni mafiose si avvalgono di coloro i quali detengono il potere economico o meglio il potere politico, che decide in merito agli appalti pubblici. E’ facilmente constatabile che nel Nord d’Italia pullulano affari, raccomandazioni, tangenti, favori e assunzioni privilegiate.

La complicità dei politici del Nord, corruttibili facilmente dal dio denaro, si esplica mediante la scelta dei Vertici delle Aziende pubbliche ai quali è demandato il compito, lautamente remunerato, di  decidere a chi affidare i vari appalti , ovvero operazioni economiche analoghe . Le mafie, pertanto, nel mondo contemporaneo, indossano la giacca e la cravatta, che consente loro non solo di passare inosservate,  ma di rappresentare l’eleganza “corrotta” di molti  affari economici.

Non serve loro ricorrere a sparatorie esemplari, come nel passato: essi uccidono la meritocrazia e l’onestà a suon di “mazzette”. Sfatiamo il mito che la mafia prolifera ed agisce nel Sud Italia, cerchiamola, invece, e la troveremo certamente là dove si esprime in modo eclatante il potere della politica, ossia il Nord Italia.

(*): Capo Redattore Centrale –  Agenzia giornalistica Agenpress


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