Rifiuti, poteri ai sindaci. Ato Avellino, ecco il bilancio

DOPO DIECI ANNI DI TRANSIZIONE. Il Direttore Generale Annarosa Barbato ha adottato Documento Unico di Programmazione (DUP) - Piano Triennale delle Attività 2019-2021, schema di Bilancio di previsione 2019 - 2021 e ripartizione delle spese di funzionamento tra i Comuni. Documenti al vaglio di REVISORI e direttivo, l'assemblea dopo le elezioni amministrative. Dal primo luglio la piena operatività per decidere gestore dei servizi (Oggi è Irpiniambiente) e ubicazione degli impianti

Il governo dei rifiuti torna ad Avellino ai sindaci dopo 10 anni di amministrazione straordinaria affidata alle province. È pronto il Bilancio dell’Ato Avellino, elaborato dagli uffici e adottato con propria determina del Direttore Generale, l’ingegnere Annarosa Barbati. Saranno trasmessi domani agli interessati gli elaborati che compongono il primo atto di programmazione della attività dell’organo di gestione in forma associata, preludio alla assemblea che dovrà renderlo operativo. In particolare, sono stati adottati lo schema del Documento Unico di Programmazione (DUP) – Piano Triennale delle Attività 2019-2021, composto dalla sezione strategica e dalla sezione operativa, unitamente allo schema di Bilancio di previsione 2019 – 2021. Definita anche la tabella di ripartizione delle spese di funzionamento tra i Comuni facenti parte dell’Ato di Avellino. I documenti sono stati trasferiti al Collegio dei Revisori dei Conti per la resa del parere prescritto, ai sensi dell’art. 7 comma 5 del Regolamento di Contabilità, ed ai Componenti del Consiglio d’Ambito ai sensi dell’art. 7 comma 6 del Regolamento di Contabilità.

I tempi di approvazione sono compatibili con la fase di rinnovo di 46 amministrazioni comunali, tra le quali le città con popolazione superiore ai 15mila abitanti, cioè Avellino, Ariano Irpino e Montoro. Entro la fine del mese si attendono i pareri dei Revisori e del Direttivo. Al netto degli eventuali ballottaggi, il Bilancio sarà in Assemblea a giugno per l’approvazione. L’obiettivo è la eleggibilità degli strumenti di programmazione finanziaria dal primo luglio, in modo da poter amministrare con pieni poteri il secondo semestre dell’anno.

Palazzo Caracciolo, sede della Amministrazione Provinciale di Avellino

IN ESTATE VA SCELTO IL GESTORE UNICO DELL’INTERO CICLO INTEGRATO O  DOPPIO PER IMPIANTISTICA E SERVIZIO DI IGIENE URBANA . Solo dopo il via libera al bilancio si potranno affrontare i nodi veri del nuovo corso. I sindaci sono chiamati a decidere prima della pausa estiva il modello di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, cioè a chi affidare i due ambiti in cui si articola la gestione: il primo riguarda l’impiantistica esistente e quella che sarà programmata, il secondo concerne i servizi urbani ambientali. Sino ad ora, dall’affidamento (in forza di legge) dei poteri in via transitoria alla Provincia di Avellino, entrambi i livelli sono stati affidati alla IrpiniAmbiente Spa, azienda pubblica interamente partecipata dall’ente di Palazzo Caracciolo. I sindaci dovranno preliminarmente stabilire se mantenere l’impostazione di un unico player del ciclo integrato, caso unico in Campania, oppure dividere i due servizi. Da questa scelta preliminare fondamentale dipenderà la decisione sull’eventuale apertura al privato in particolare per i servizi urbani, atteso che in questa fase il Presidente Valentino Tropeano e i sindaci sembrano orientati a mantenere sotto il controllo pubblico la filiera degli impianti, almeno nella fase cruciale della sua implementazione.

Stefano Farina, sindaco di Teora, sede dell’unico impianto di compostaggio pubblico operativo in provincia di Avellino, e Nicola Boccalone, amministratore delegato della società Irpiniambiente

LA FILIERA DEGLI IMPIANTI: DAL POTENZIAMENTO DI TEORA ALLA INDIVIDUAZIONE DELLA EVENTUALE NUOVA SEDE PER IL BIODIGESTORE. Il Presidente Valentino Tropeano deve completare la filiera degli impianti, sciogliendo il nodo della ubicazione del Biodigestore attualmente localizzato a Chianche. È in corso un confronto con il Consorzio Asi per la individuazione di un sito industriale alternativo a quello contestato da operatori del vino e amministratori locali operanti nel perimetro del Greco di Tufo. Nel frattempo, andrà in cantiere l’ampliamento dell’impianto di Teora. Redatto dall’Ufficio tecnico di Irpiniambiente, è stato approvato il progetto definitivo di “Ammodernamento Funzionale dell’Impianto di Compostaggio frazione umida a Teora” nel luglio 2018. Ora l’intervento, che comporta un investimento con fondi europei già assegnati per 7 milioni di euro dalla Giunta Regionale. L’impianto prevede un tempo di costruzione di circa un anno, trattandosi di sezioni prefabbricate e linee di impianti da montare con marginali interventi di tipo edilizio.

PIENA OPERATIVITÀ DA LUGLIO. Con il via libera dell’Assemblea al Bilancio l’alto dei Rifiuti avrà la piena operatività, che attualmente è sancita limitatamente alla fase di organizzazione..Il presidente dell’Ato Rifiuti di Avellino, Valentino Tropeano.ha incontrato lo scorso 8 aprile i funzionari e la struttura impegnata nel settore “ambiente ed ecologia” di Via De Gasperi a Napoli, per una riunione operativa sui conti, ottenendo lo sblocco delle anticipazioni che servono a rendere operativa la sede dell’Ato Rifiuti di Avellino, ora è in grado di procedere con gli strumenti di pianificazione. Il consiglio direttivo dell’Ato ha approvato nella seduta del 21 marzo un’integrazione allo statuto, alla luce delle norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti. Nel mese di marzo infatti, sono stati approvati una serie di provvedimenti che servono ad attivare l’autonomia finanziaria dell’Ente d’Ambito. In particolare, fra gli adempimenti preliminari, c’è anche la disciplina all’utilizzo del fondo di dotazione iniziale e per la gestione contabile. L’ente ha ottenuto dalla Regione Campania l’apertura alle anticipazioni finanziarie.

Il rendering del biodigestore di Chianche

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