Ex presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, scrittore, Presidente Nazionale dell’Ente Bilaterale dei Lavoratori, presidente del distretto turistico “L’Irpinia del Principe e dei tre Re”, e Segretario Confederale della Confederazione Nazionale Artigiani e Piccole Imprese, Nicola Di Iorio ha deciso di scendere in campo a Taurasi e confrontarsi da candidato alle amministrative cittadine con la compagine “Taurasi unita” guidata da Gerardo Picariello.
“Il mio apporto al programma si può riassumere in tre punti: riduzione della tassazione locale, riutilizzo dei beni comunali e investire sulle strade di collegamento che rendono accessibile la comunicazione di Taurasi e della Valle del Calore con Avellino” annuncia Di Iorio a Nuova Irpinia.

Tre questioni che tratteggiano una nuova visione del territorio e di un comune dalle enormi potenzialità, rimaste inespresse per anni. La chiara connotazione vitivinicola del borgo sembra ormai acquisita da parte degli aspiranti amministratori, che si apprestano a disegnare servizi, ricettività e accoglienza e a mettere in campo una vera politica del turismo. “Per arrivare a questo risultato, è necessario rivedere la tassazione locale, con una riduzione dei costi e un efficientamento del sistema per avere nuovi residenti e quindi contribuenti” continua il candidato.
“La prima strategia da mettere in campo è la vendita del patrimonio immobiliare ad un euro nel centro storico; in questo modo si eliminano costi per le casse comunali, e si rende fruibile il centro storico dal punto di vista turistico. A questo bisogna aggiungere l’intenzione di rilanciare l’enoteca regionale dei vini, l’unica ospitata dal Castello di Taurasi, e che in questi anni non ha avuto vitalità: noi vorremmo proporre un’alleanza con le istituzioni, a partire dalla Facoltà di Enologia di Avellino, con il Consorzio di Tutela dei Vini, con la Camera di Commercio, con la Provincia di Avellino”.

Il vino Taurasi è un brand da consolidare che si identifica con l’areale della Valle del Calore, ma soprattutto con il comune. “L’errore commesso in passato è stato quello di considerare il Castello come una tappa e non come un obiettivo, ma è necessario stabilire accordi con le associazioni e con le Pro Loco per aprire il Castello e renderlo fruibile” spiega Di Iorio. “Abbiamo un notevole museo archeologico a Taurasi, e da poco è stata inaugurata la sezione medievale. Si tratta di un altro prezioso tassello che deve essere messo a disposizione dei cittadini e visitatori, che devono poi diventare turisti”.
Per fare turismo, e trattenere le persone sul posto sono necessarie attività ricettive e collegamenti viari e oltre che il trasporto pubblico locale. “Ho intenzione di recuperare un protocollo d’intesa già esistente con il Comune di Montemiletto per costruire un ponte sul fiume e rendere accessibili le strade di collegamento fino ad Avellino: le strade provinciali sono sconnesse e inesistenti, trascurate da sempre, ed è ora di rimetterle in sesto”.
Poi la formazione dei giovani, che precede la caratterizzazione dell’offerta della ricettività. “Sarebbe utile immaginare l’apertura di un centro di formazione accreditata per guide turistiche e guardie ambientali. Il mio sguardo va sempre alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, ma anche al mercato di prodotti agricoli che è in fin di vita, con la giusta collocazione delle ciliegie, delle nocciole, e di altri prodotti tipici. Il mio obiettivo è di portarli come brand nelle città con il sostegno del Comune come attuatore delle politiche agricole” conclude.
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