Cisal M, Centrella: automotive in crisi in Irpinia, Governo assente

Il dirigente nazionale del sindacato autonomo di origini irpine rilancia sulla necessità di recuperare la cultura del lavoro e bacchetta il Governo centrale per l'assenza di una strategia complessiva delle politiche industriali e del lavoro.Prioritarie le vertenze dell'Fca di Pratola Serra e di Industria Italiana Autobus di Flumeri

«Primo maggio e non solo. Per noi tutti i giorni sono e debbono essere dedicati all’impegno in difesa dei lavoratori e dei loro diritti, per la creazione di nuovi posti di lavoro per chi è disoccupato, di stabilità per chi è precario e di sacrosante tutele per chi ha un contratto atipico». Ad affermarlo è l’irpino Giovanni Centrella, coordinatore nazionale della Cisal Metalmeccanici.

«Nel Paese deve riaffermarsi – prosegue il dirigente del sindacato autonomo – una cultura del lavoro, che nel tempo si è andata perdendo. Anche in un contesto sociale ed economico profondamente mutato, come quello attuale, non possono essere smarriti punti di riferimento e garanzie fondamentali. Soltanto se si rimette al centro la dignità della persona umana e si comprende la funzione che la forza lavoro svolge nello sviluppo e nella crescita della comunità, potranno essere raggiunti traguardi importanti per il sistema produttivo e per il sistema-Italia. E’ necessario, quindi, uno sforzo congiunto di tutti gli attori sociali ed istituzionali, affinché il lavoro torni concretamente al centro dell’attenzione e venga inserita come priorità nell’agenda politica».

«In particolare, il comparto metalmeccanico e dell’automotive, che ha sempre rappresentato un punto di forza dell’economia italiana ed un settore centrale dell’industria in Irpinia, ma che attualmente sta vivendo una fase di crisi, come la maggior parte dei settori, potrà assumere nuovamente la funzione di traino, unicamente se il governo avrà la lungimiranza di avviare un confronto istituzionale sulla strategia industriale del Paese, investendo nuove risorse pubbliche, per interventi mirati. Dentro il ragionamento complessivo meritano la massima priorità le vertenze per la definizione del futuro dello stabilimento Fca di Pratola Serra e dell’Industria Italiana Autobus di Flumeri, strutture che hanno le potenzialità per un pieno rilancio e per diventare poli di attrazione di una rete di attività dell’indotto» conclude.

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