Istituzioni e gente comune per l’ultimo saluto a Giandonato Giordano

Una folla straripante si è radunata a Guardia per partecipare alle esequie del consigliere provinciale ed ex sindaco prematuramente scomparso martedì. Il ricordo commosso dell'uomo, dell'intellettuale e del politico

Giandonato Giordano

Una folla gremita e visibilmente commossa si è ritrovata nel piazzale di Guardia Lombardi, davanti alla sede del Municipio, dove questa mattina è stata allestita la camera ardente per consentire alla comunità guardiese e alle migliaia di cittadini arrivati da ogni angolo della provincia di rendere l’ultimo saluto a Giandonato Giordano. Dopo il saluto dell’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi Monsignor Pasquale Cascio alla moglie Nadia e ai figli Alessandro e Gaetano, si sono alternati il Senatore Nicola Mancino, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, gli Onorevoli Gianfranco Rotondi, Gerardo Capozza, Gerardo Bianco, il Senatore Enzo De Luca, il presidente della Provincia Domenico Biancardi e i consiglieri provinciali, i dirigenti di partito e tanti sindaci in fascia tricolore, non solo altirpini, fra cui Domenico Gambacorta di Ariano Irpino e Michele Vignola di Solofra. Poi il corteo fino alla Chiesa Madre, dove sono state celebrate le esequie.

Il Sindaco di Guardia Lombardi, Antonio Gentile

La celebrazione eucaristica è stata officiata dal parroco di Guardia, da Don Rino Morra parroco di Morra De Sanctis, da Don Tarcisio Gambalonga parroco di Lioni, e dal parroco di Calabritto Don Alfonso Cardellicchio. “Giandonato ha combattuto la buona battaglia e ha concluso la corsa, conquistando  il premio” ha esordito Don Tarcisio. Al termine del rito religioso, il ricordo degli amici e delle istituzioni, che hanno ricordato il profilo del galantuomo, che ha servito la società con lo spirito politico, senza perdere la dimensione umana. Tutti hanno evidenziato di avere perso innanzitutto un amico. Il primo a prendere la parola è stato il Sindaco di Guardia Antonio Gentile. “Oggi mi trovo qui a dover pronunciare un discorso che mai avrei immaginato di fare. Sono addolorato e triste perchè ci troviamo a porgere un prematuro saluto ad un collega, Giandonato Giordano, travolto da un destino amaro e beffardo. La tua dipartita è un grave danno per la tua amata famiglia e per la comunità, impoverita perché ha perso un uomo fra i migliori al suo servizio. Se ne va un uomo di grande onestà politica e intellettuale, un intellettuale profondo e raffinato. Ha rinunciato a diverse opportunità di carriera per la sua comunità”. Poi l’intervento di Alessandro Di Pietro, consigliere comunale di Guardia, che si è rivolto all’amico e al mentore, ricordando i giorni di lotta alla malattia e l’esempio di forza e coraggio che è stato per l’intera comunità. “Suscitavi tanta ammirazione e stima, e oggi ne hai la dimostrazione: una comunità unita, con gli amici di sempre arrivati da ogni angolo della provincia”. Un emozionato Biancardi in fascia istituzionale ha ricordato l’uomo e lo spessore morale mostrato fin da subito all’indomani dell’elezione in consiglio provinciale. “Consiglio a tutti la lettura del suo ultimo libro “Lettera a mio figlio sulla politica”, un patrimonio di pensieri e parole che restano e che devono essere un esempio per chi si impegna nel sociale.  Possiamo imparare tanto dai suoi insegnamenti, che sono preziosi: la sua dipartita è una perdita per l’Irpinia, che ha perso un grande uomo che poteva dare ancora tanto”.

Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania

Poi è stata la volta della presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio. “Nessuno di noi oggi vorrebbe essere qui: ci portiamo tutti dentro un macigno che ci opprime. Giandonato Giordano è stato un uomo delle istituzioni, come sindaco di Guardia, sempre in prima fila per difenderla, ma anche per fare squadra e fronte comune dopo il terremoto, nella ricostruzione. È stato in prima linea anche in battaglie che non ha vinto, come la scorsa campagna elettorale per le regionali,  per portare avanti lo sviluppo dei territori e dell’Irpinia. I territori delle aree interne possono avere una svolta se ci fosse una guida seria e onesta. Nel suo libro, si testimonia infatti l’impegno dell’uomo, che indica la possibilità di restare qui, come ha fatto lui. Ci impegniamo a prendere il suo testimone, che sarà ancora per noi un esempio da seguire”. Nel ricordo di Emanuela Sica, avvocato e scrittrice di Guardia, è emerso il ricordo dell’uomo e della sua sconfinata umanità, la stima  di cui godeva nel suo paese, la sofferenza per la malattia. “Fonte inesauribile di cultura, una guida, un esempio, che ci fa sentire onorati di averti avuto come amico. Nulla dopo di te sarà uguale”. L’onorevole Gianfranco Rotondi ha ricordato invece come 27 anni fa, in qualità di testimone di nozze al suo matrimonio con Nadia, aveva percorso la soglia di quella stessa chiesa. “A dispetto dell’angoscia che ci assale, vorrei ricordare a voi figli, un padre di cui la morte non avrà la sua vittoria. Il suo ricordo sarà una vita che continua. È stato un dirigente politico di qualità assoluta e non espressa, a causa di un momento di angoscia della politica nazionale. La intuizione emotiva insegnata da Gerardo Bianco lo ha portato a mettere nero su bianco gli accadimenti, le riflessioni. Oggi Giandonato, la sua storia e la sua biografia sono la risposta possibile alla crisi della politica. Quando ci iscrivemmo alla democrazia cristiana, 40 anni fa eravamo ragazzi: il suo libro è un passaggio di testimone. Siate orgogliosi perché papà era un numero uno”.

Gerardo Bianco

Un affranto Gerardo Bianco, rivolgendosi alla moglie di Giandonato Giordano, Nadia, e ai figli Alessandro e Gaetano, ha celebrato l’uomo, il dirigente politico, l’intellettuale raffinato. “Posso piangere con i cittadini di Guardia, e con chi è arrivato da lontano, per rendere omaggio ad un uomo che ha rappresentato mirabilmente il paese. I suoi libri parlano per lui: da Sprofondo Sud, sui problemi del Mezzogiorno, in cui dimostrò la profondità della sua analisi, a “È verde il paradiso”, fino all’ultima sua scrittura. Amava il suo paese, amici di Guardia, con quel senso profondo che caratterizzava il suo messaggio, e qui oggi ha dominato l’amore intorno al paese”. Infine i ringraziamenti pronunciati da suo figlio Alessandro. “Ringrazio a nome di tutta la famiglia le istituzioni presenti e i cittadini, gli amici, la presidente del Consiglio regionale D’Amelio e il Presidente della Provincia Biancardi per la stima dimostrata. Papà credeva molto nel ruolo della Provincia. Grazie al sindaco di Guardia e al consiglio comunale, per avere onorato l’impegno che papà aveva dedicato a questa comunità. I sindaci con fascia tricolore sono un grande onore per noi, che testimoniano il suo impegno politico e culturale. Grazie agli amici che si sono stretti a noi in queste settimane, un amore ricambiato da papà fino alle ultime ore di vita. Oggi non è la fine se riusciremo a portare avanti il suo esempio. Da oggi mancherà in punto di riferimento, ma spetta a noi coltivare il suo ricordo. Io e Gaetano non temeremo di prenderci i suoi valori e i suoi insegnamenti sulle spalle: sentirò sempre la tua mano sulla spalla, quando mi ricorderai ciò che è importante. Andremo avanti, padroni del nostro destino, non molleremo mai, per te”.


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