Fabbrica esplosa a Gesualdo, folla ai funerali del fuochista Michele D’Adamo

Nella giornata di lutto cittadino proclamata dal Sindaco Edgardo Pesiri un'intera comunità si è stretta intorno alla famiglia del fuochista 49enne rimasto vittima nella deflagrazione del suo stesso deposito. Ad ascoltare l'omelia del parroco don Enzo Del Gaudio in tanti giunti dall'intera Valle Ufita

L’intera comunità di Gesualdo ha partecipato ai funerali di Michele D’Adamo, ucciso dall’esplosione che ha dilaniato la sua azienda di fuochi pirotecnici venerdì pomeriggio. Non ancora cinquantenne, ha peso la vita per circostanze che sono ora al vaglio della magistratura, mentre si trovava nel deposito al lavoro. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di San Nicola dal parroco don Enzo Del Gaudio, in una cornice solenne, scandita dalla commozione, dal cordoglio ma, soprattutto, da un dolore palpabile tra la folla  riunita a Gesualdo. Stimato e ben voluto dall’intera comunità ufitana, in tanti hanno voluto dare a lui l’ultimo saluto facendo sentire la propria vicinanza alla vedova, Orietta, e ai suoi tre figli Vincenzo, Martina ed Eleonora, ma anche alla straziata madre Rosetta, presente ai funerali con i fratelli di Michele D’Adamo, Elio, Angelina e Felicetta.

Oltre due ore la cerimonia, aperta da un volo di palloncini bianchi, che hanno attraversato il cielo terso di un pomeriggio parso irreale ad una comunità ancora incredula. In tanti hanno voluto personalmente rivolgere le condoglianze alla famiglia, esprimendo il rammarico per la perdita di un professionista che, con il suo lavoro scrupoloso e apprezzato, aveva contribuito alla riuscita di festeggiamenti civili e religiosi che aggregano e fanno ritrovare nei paesi dell’interno irpino famiglie e parenti divisi per ragioni di lavoro, studio e vicende di vita. Nella giornata di lutto cittadino, proclamata dal Sindaco Edgardo Pesiri, l’intera comunità di Gesualdo si è ritrovata vicina, stretta alla famiglia di Michele D’Adamo, per piangere la scomparsa di uno dei suoi figli più stimati.

Michele D’Adamo non ha sofferto, ha rivelato l’esito dell’autopsia. Ad ucciderlo non è stato l’incendio sviluppatosi dopo l’esplosione, ma l’onda d’urto causata dalla deflagrazione che ha sbriciolato il deposito. Il suo corpo, ormai esanime, è venuto a contatto con le fiamme solo dopo l’avvenuto decesso.


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