Arresto di un rifugiato allo Sprar di Conza, l’amministrazione replica all’Onlus

La nota della consigliera all'immigrazione in risposta ad una nota del presidente dell’Associazione “Irpinia 2000 Onlus Vito Del Buono diffusa agli organi di informazione il 19 febbraio scorso

La consigliera delegata all’immigrazione del Comune di Conza della Campania replica ad un intervento diffuso agli organi di informazione dal Presidente dell’Associazione “Irpinia 2000 Onlus Vito Del Buono, in seguito ad una aggressione verificatasi all’interno del locale Centro Sprar. Segue l’intervento della consigliera Nadia Giuseppina Tufano.

di Nadia Giuseppina Tufano*

In replica all’articolo a firma dell’Ing. Vito Del Buono, Presidente dell’Associazione “Irpinia 2000 Onlus, relativo  all’incidente verificatosi  presso il Centro Sprar di Conza della Campania, il giorno 14 febbraio 2019, sarebbe stato auspicabile, e anche molto più rispettoso, riferirsi solo e soltanto alla sottoscritta, portavoce amministrativa del gruppo di maggioranza consiliare con cui ho condiviso il contenuto dell’articolo pubblicato il giorno 20 c.m., piuttosto che coinvolgere persone che con lo Sprar non hanno alcuna attinenza, né dal punto di vista politico, nè dal punto di vista professionale, né dal punto di vista  economico. Nel caso di specie, porgo le mie personali scuse a Vera Tufano per essere stata inopportunamente citata e coinvolta nella nota in oggetto.

Il Pres. Ing. Vito Del Buono deve spiegare il nesso tra l’invito, inoltrato dalla sottoscritta, ad una maggiore responsabilità nella gestione del progetto Sprar con l’evento organizzato in occasione della Giornata della Memoria e del Ricordo, al quale il Presidente Del Buono NON era neanche presente.

Si precisa che tale evento è stato organizzato in memoria e ricordo delle vittime della Shoah e delle Foibe, due tristi e tragiche pagine di storia, che non ha nulla a che vedere con l’episodio che ha visto come protagonista un ex ospite del centro Sprar. Differente e incomparabile tutto: contesto, periodo storico, situazione e tipologia di persone.

Non accetto lezione di morale sulla mia persona e sul mio ruolo di educatrice che ritengo di svolgere in modo professionale.

Faccio notare, ancora una volta, che il suddetto evento non è’ stato organizzato per discutere di responsabilità inerenti la gestione di un centro Sprar che accoglie ospiti appartenenti alla categoria “vulnerabili” e che, inoltre,  mi riservo di adire le vie legali nei confronti di chi mi accusa di diffondere parole contrarie ad ideali e valori di pace e solidarietà, oltre che di“mancanza di rispetto per una tragica vicenda umana”.

Il ricorso alla stampa è seguito perché non è stato onorato l’incontro concordato, per il tramite del Sindaco, per un confronto in presenza con il Presidente Del Buono, incontro  richiesto da tutto il gruppo, relativamente all’emergenza verificatesi.

Non è stata certo la sottoscritta ad inventarsi che l’ospite era armato, non è stata certo la sottoscritta ad inventarsi che alcuni cittadini si sono precipitati presso il Comune perché minacciati, non è certo il primo episodio che si conclude, fortunatamente, senza conseguenze più’ gravi per nessuno.

E’ il  sig. Del Buono che  dovrebbe migliorare la comunicazione con il suo staff per essere edotto sui trascorsi e anche recenti episodi in cui la situazione è sfuggita di mano.

La gente non ha memoria corta e ricorda perfettamente episodi di cui si ha documentazione agli atti, contrariamente a quanto viene asserito: “Stante l’ oggettiva assenza da quando è stato attivato il centro Sprar di Conza della Campania oltre 10 anni di episodi degni di narrazione a danno della stessa” . Il penultimo episodio risale al giorno 27 luglio presso gli Uffici del centro Sprar ”prot.4570. E poi, relativamente all’impegno e alla dedizione profusa, se si fatica poco o molto per il buon esito del progetto, tale valutazione compete al Presidente.

All’Ente interessano i risultati. In considerazione del ruolo che ricopro non posso che pretendere il rispetto dell’offerta oltre che farmi portavoce dei cittadini nella richiesta di maggiori garanzie per l’incolumità di tutti, sia per i cittadini di Conza che per gli ospiti del progetto.

E, invece, in cambio cosa ricevo? Minacce, neppure più tanto velate, valutazioni di tipo politico in risposta all’Ente che non hanno proprio ragione di essere espresse, oltre che essere accusata, nella veste di pubblico ufficiale, di azioni per le quali, a vostro dire gli ospiti  “proverebbero sdegno nei miei confronti, dandone una lettura di manifestazione nei loro confronti di sentimenti di odio e razzismo”, per la cui accusa mi riservo, come già detto, di adire le vie legali.

Per quanto mi riguarda, e concludo, da salvaguardare, attraverso il rispetto dell’offerta e delle leggi sovracomunali, è l’incolumità di tutti, nessuno escluso, cittadini conzani, italiani e stranieri, senza distinzione di sesso,di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come recita, l’art. 3 , della Costituzione, a mio avviso il più bello di tutti.

Resto a disposizione per un incontro con i beneficiari al fine di fugare ogni loro dubbio sulla mia integrità morale e intellettuale.

(*): Consigliere Comunale con Delega all’Immigrazione

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