Ariano Irpino ricorda con una strada i caduti di Nassirya

Le autorità civili, religiose e militari hanno preso parte alla cerimonia di intitolazione della strada principale del Quartiere Martiri. L'elogio del Prefetto Maria Tirone, che poi ha visitato la scuola nuova appena completata, l'Istituto Lusi

Le autorità civili, religiose e militari hanno reso omaggio questa mattina ad Ariano Irpino ai caduti di Nassirya, in occasione della intitolazione della strada principale del Quartiere Martiri di Ariano Irpino.

«L’Amministrazione Comunale ha inteso rendere omaggio ai militari italiani che il 12 novembre 2003 caddero vittima di un attentato terroristico in Iraq,  attraverso l’intitolazione di una luogo della Città, il nuovo ‘Quartiere Martiri’, l’area delle ex casette asismiche, inaugurato nel mese di maggio 2015», ha ricordato l’Amministrazione comunale di Ariano Irpino. Si tratta di un ambito urbano «oggetto di riqualificazione urbana dopo un lungo e complesso percorso nell’ambito del programma ‘Contratto di Quartiere II – ex casette asismiche’, con la realizzazione di un nuovo ambito urbano ad Ariano, con la caratteristica di essere aperto, sostenibile, innovativo ed a misura d’uomo», ha fatto sapere con una nota l’amministrazione al termine della cerimonia.

Il Prefetto di Avellino Maria Tirone

Il momento solenne è stato introdotto dai saluti del Maggiore Pasquale Medici, nella qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale Carabineri Sezione di Ariano, il Sindaco Domenico Gambacorta e il Prefetto di Avellino Maria Tirone, che nel suo intervento ha sottolineato la funzione di queste iniziative per trasmettere alle generazioni il significato della storia. L’estremo sacrificio dei Carabinieri periti nel corso di una missione di pace lontano dai confini nazionali rappresenta allo stesso tempo un monito alla pace, che questi militari hanno pagato al prezzo della vita, ma anche la sottolineatura dell’impegno delle forze armate in tutti i teatri di conflitti internazionali in soccorso delle popolazioni civili e a sostegno degli irrinunciabili diritti umani. In questo senso, come tutti i soldati italiani impegnati nel mondo sotto la bandiera delle Nazioni Unite accanto a quella Tricolore Italiana, questi uomini onorano il loro Paese.

 

Con il Prefetto di Avellino, Maria Tirone, erano presenti alla cerimonia: il Procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro; il Comandante Provinciale Carabinieri di Avellino Colonnello Massimo Cagnazzo; il Comandante Provinciale Guardia di Finanza di Avellino Colonnello Gennaro Ottaiano; il Vice Questore Maria Felicia Salerno; il Comandante Compagnia Carabinieri di Ariano Irpino Capitano Andrea Marchese; l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Generale Domenico Cagnazzo; il Direttore della Casa Circondariale di Ariano Irpino, Maria Rosaria Casaburo, il Comandante della Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino Maria Rosaria Iannaccone, in rappresentanza del 232esimo Reggimento Trasmissioni di Avellino, il tenente Luisa Piccione.

Il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta. Dal 2014 presiede l’Amministrazione provinciale

Accanto alle autorità ospiti, l’Amministrazione comunale era rappresentata dal vice Sindaco Giovannantonio Puopolo, dagli Assessori Raffaele Li Pizzi e Filomena Gambacorta e dai consiglieri Antonio Santosuosso, Daniele Tiso e Federico Puorro. Sono intervenute anche le Associazioni: Croce Rossa Sezione di Ariano Irpino, l’Ass.ne Finanzieri in Congedo, il distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari di Ariano Irpino, l’Associazione AIOS, il Gruppo Comunale Protezione Civile, l’Associazione  Nazionale Carabinieri di Benevento, l’Associazione Panacea Maria Spina Pratola. Hanno officiato la cerimonia don Francesco Marotta cappellano militare e don Costantino Pratola parroco di Santa Maria dei Martiri. In rappresentanza della Diocesi don Antonio Blundo e don Daniele Palumbo.

Al termine della cerimonia, «il Prefetto, il Procuratore e le Autorità Militari hanno visitato la scuola dell’I. C. “G. Lusi” e hanno avuto parole di apprezzamento per il bell’edificio e hanno salutato il Dirigente Scolastico Marco De Prospo, i docenti e gli studenti», ha fatto sapere l’amministrazione.

I TRAGICI EVENTI DI QUEI GIORNI A NASSIRIYA. Il 12 novembre 2003 a Nassiriya in Iraq, intorno alle ore 10:40 ora locale, le 08.40 del mattino in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti l’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base e pertanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Grazie all’intervento del carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base, i due attentatori decisi a farsi esplodere all’interno dell’area militare furono uccisi all’esterno, limitando le conseguenze già disastrose della azione. I caduti delle Forze Armate Italiane appartenevano a vari reparti dell’Arma dei Carabinieri Territoriale, al 13 Reggimento Carabinieri di Gorizia e al 7º Reggimento Carabinieri “Trentino-Alto Adige” di Laives, al Reggimento lagunari “Serenissima”, alla Brigata Folgore, al 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”, al Reggimento Savoia Cavalleria, al Reggimento Trasimeno. Sono morti anche alcuni appartenenti alla Brigata Sassari che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla, impegnato in quei giorni nella realizzazione di un docufilm sulla missione e 3 militari del 6º Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.


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