Antonio Bene, amministratore delegato della Industria Italiana Autobus, durante il sopralluogo a Flumeri nello stabilimento ex Irisbus

Ai pochi che hanno avuto modo di incontrarlo è apparso un pò spocchioso, però l’ingegnere Antonio Bene, in fondo, ci sta provando. Di nuovo in Valle Ufita ieri l’altro per tentare di raccogliere i cocci e cercare di fare il possibile puntando su quel che c’è a disposizione. Forza lavoro, volontà e, a quanto risulta ai bene informati, scocche per la realizzazione dei bus AMT Genova. Gara incassata dall’Industria Italiana Autobus il 25 gennaio 2018.

A voler essere ottimisti, la visita potrebbe essere significativa rispetto alle prospettive future dello stabilimento. Cioè Bene, che è a capo dell’Industria Italiana Autobus, vuol capire cosa si può ancora realizzare qui, in Valle Ufita.

Si dice scettico, titubante, infastidito per il fardello che gli hanno rifilato, però l’ingegnere sta mostrando di spingere sull’acceleratore di un mezzo in avaria per portarlo alla prima area di sosta utile per un’auspicabile stop and go. Sempre secondo fonti accreditate, giovedi 7 febbraio l’a.d. dell’Industria Italiana Autobus, si recherà presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la questione Cassa Integrazione.

Le organizzazioni sindacali e i lavoratori aspettano certezze in merito. Così come premono per comprendere l’entità del piano aziendale. Le attese e gli auspici pendono per un’annualità di Cassa integrazione, tempo necessario per l’annunciato rilancio dello stabilimento.

Intanto se la situazione dovesse persistere così com’è ad oggi, cioè senza Cig nè piano industriale, lunedi 11 febbraio lavoratori e organizzazioni sindacali si ritroveranno davanti lo stabilimento. Eventualmente per conferire rispetto ad una possibile fumata bianca del sit-in di Bene giovedi presso il Ministero del Lavoro. Oppure per essere lì e basta. Perchè gli operai ufitani, almeno in buona parte, vogliono comportarsi come i colleghi bolognesi. Cioè si recheranno a lavoro anche se il lavoro non c’è. Questo nelle intenzioni di molti. Tutto da verificare in base agli avvicendamenti che possono susseguirsi nella settimana in corso.

Intanto gli ultimi giorni hanno visto un certo protagonismo della vertenza persino a livello nazionale. L’interrogazione dem in Parlamento. Il riepilogo del vicepremier Luigi Di Maio rispetto al “lavoro per il mancato fallimento dell’IIA” con la ricapitalizzazione ad opera di Invitalia, Leonardo “più” terzo socio di cui non si conosce l’identità. Poi l’Accordo di Programma tra la Regione Campania e il Ministero dello Sviluppo Economico. Un successo per le forze al Governo, un “annuncio” per i più scettici che, nei fatti, guardano alla cassa integrazione, che ad oggi non c’è, e al piano industriale. Soprattutto temono di incappare in un vortice recidivo. Una ricaduta in quel sogno infranto che l’ex ad Stefano Del Rosso aveva più volte annunciato.

Quel che c’è oggi sul piatto sono 21 milioni di euro circa e la partecipazione della Regione Campania al capitale di rischio. Occorre il piano industriale e nell’immediato, quel che serve è la prossima mensilità. Diversamente, i lavoratori, lunedi saranno in fabbrica. A Flumeri, come (da tempo) a Bologna.

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