Doppi stipendi all’Asl di Avellino, indagini «su denuncia della Manager». Medico di base e uffici nel mirino

IL Direttore Generale Maria Morgante fa sapere di aver segnalato il caso alla Magistratura, fidando che l'inchiesta porterà ad individuare le responsabilità. Verifiche interne disposte anche dall'Azienda Sanitaria

Al momento ci sarebbe un medico di base al centro della inchiesta su presunte buste paga gonfiate all’ Asl di Avellino. Con lui sarebbe al vaglio la posizione di un funzionario,  che avrebbe favorito con la sua complicità l’operazione.

L’ indagine in corso è partita da una segnalazione della Direzione Generale dell’Asl di Avellino. La Guardia di Finanza sta verificando presunti pagamenti maggiorati a beneficio di un medico disposti presumibilmente da qualcuno che opera nella Unità Operativa Complessa del personale non strutturato dell’Asl. Non si escludono altri sviluppi. Gli inquirenti devono accertare che oltre a quello del medico individuato non ci siano stati altri casi simili. L’ inchiesta avviata dalla Procura di Avellino potrebbe essere soltanto all’inizio.

Gli uffici avellinesi dell’Asl in via degli Imbimbo

«Con riferimento a quanto dichiarato dal Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, relativamente a ‘pagamenti di doppi stipendi’ si conferma che l’indagine ha avuto inizio, da tempo, proprio a seguito di segnalazione di questa Direzione strategica alla Procura della Repubblica di Avellino», aveva fatto sapere venerdì in una nota Maria Morgante, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Avellino. «Questa Direzione ha garantito e continua a garantire la massima collaborazione alle indagini della Guardia di Finanza tuttora in corso, nel dovuto riserbo, nell’attesa che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda.  Parallelamente è stata attivata indagine interna al fine di verificare eventuali responsabilità», si legge ancora in un comunicato stringato, data la delicatezza del procedimento in corso.

La conferenza stampa del Governatore Vincenzo De Luca

Era stato il Governatore della Campania a rivelare la circostanza, intervenendo giovedì a Salerno, per una iniziativa all’Ospedale Ruggi d’Aragona, dove si è presentato il, calendario 2019. Il caso Avellino era stato citato nella sua breve panoramica fatta per descrivere la condizione della Sanità campana fino a pochi mesi fa: «L’ospedale San Giovanni Bosco dal 1978 a Napoli non ha avuto un intervento di manutenzione. All’ospedale San Paolo dove a volte arrivano pazienti che pretendono di non essere registrati. Sono quartieri difficili. Avevamo dentro l’ospedale, con tanto di sbarra, un parcheggio gestito dalla camorra. All’Asl di Avellino qualcuno si paga il doppio stipendio con certificazioni false, so bene quello che abbiamo trovato. Sono decenni di abbandono, di sciatteria, di porcheria e camorra».

LO SFOGO DEL GOVERNATORE: ERA TUTTO PRONTO PER LEGITTIMARE UN NUOVO COMMISSARIO. «Sono mesi che stiamo subendo una campagna di aggressione mediatica. Questa mattina su un organo di informazione si dice che è stata chiusa la riabilitazione cardiologica. È una palla, il reparto è pienamente operativo. La Campania era finalizzata al commissario esterno che doveva venire. Questo è tutto». Anche sul caso delle formiche De Luca adombra più di un sospetto. «Penso alle formiche a zero gradi che si vedono solo all’Asl Napoli 1. Comitive di formiche scese dalle navi da crociera tutte alla Napoli 1», ha affermato con una punta di amarezza. «Piuttosto che girare un video alle sei di mattina, poi andato sui social, qualunque persona normale sarebbe dovuta andare dal medico o dall’infermiere a segnalare l’emergenza», osserva.


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