Torna l’incubo petrolio in Irpinia e Sannio, M5s: bloccheremo le trivelle

L'intervento dei parlamentari Pasquale Maglione, Michele Gubitosa, Generoso Maraia, Maria Pallini, Ugo Grassi, Danila De Lucia, Angela Ianaro e Sabrina Ricciardi dopo l'audizione dei Sindaci dell'Ufita e del beneventano alla Regione Campania

Torna lo spettro del petrolio in Valle Ufita. I parlamentari del Movimento Cinque Stelle eletti in Irpinia e Sannio si schierano con i Sindaci dell’Ufita e del Sannio contro i progetti di trivellazione in istruttoria presso il Ministero dello Sviluppo Economico, attualmente gestiti dai competenti uffici distaccati presso la Regione Campania, dove lunedì i sindaci dei territori interessati sono stati ricevuti per esprimere il proprio parere.

Con una nota congiunta annunciano il proprio impegno per bloccare un’istruttoria che prosegue da svariati anni con i progetti di Case Capozzi e Pietra Spaccata, che prevedono possibili perforazioni sul confine tra le due province, non lontano da Casalbore e Montecalvo. La nota è firmata da Pasquale Maglione, Michele Gubitosa, Generoso Maraia, Maria Pallini, Ugo Grassi, Danila De Lucia, Angela Ianaro e Sabrina Ricciardi.

«Lunedì mattina 29 amministratori locali tra Sannio ed Irpinia sono stati convocati presso la Regione Campania per esprimere il loro parere sui progetti della Delta Energy, Case Capozzi e Pietra Spaccata, volti a verificare la presenza di un giacimento petrolifero nel sottosuolo tra le province di Benevento e Avellino», si legge. «Apprendiamo con soddisfazione che all’unanimità i 29 Sindaci hanno dichiarato la loro contrarietà all’ennesima aggressione perpetrata a danno delle aree interne campane. Contrarietà che sottoscriviamo senza se e senza ma e che ribadiamo ulteriormente: nessuna indagine e nessuna perforazione deve essere condotta né nell’Irpinia e né nel Sannio», affermano i firmatari del comunicato. «Qualsiasi progetto che si muove in tal senso troverà la nostra più ferrea opposizione in tutte le sedi istituzionali». Nel mirino il decreto Sblocca Italia: «I nostri territori devono essere tutelati da questa ennesima follia che trova nel decreto Sblocca Italia la ragione di esistere. Non possiamo pagare ancora le scelte di chi, prima di noi, ha svenduto il nostro territorio al peggiore offerente. Saremo vigili e pronti a difendere la nostra terra».

L’impegno dei deputati e senatori pentastellati sarà presto verificato. Al di là del parere che la Regione Campania e gli amministratori locali esprimeranno alla fine, il Ministero dello Sviluppo Economico e la struttura competente, l’Unmig, hanno l’ultima parola, che può essere pronunciata anche contro il parere dei territori.

IL PROGETTO CASE CAPOZZI INTERESSA ARIANO IRPINO. LA MAPPA


IL PROGETTO PIETRA SPACCATA INTERESSA CASALBORE. LA MAPPA

Il perimetro interessato dal progetto petrolifero di Pietraspaccata

LA PARTITA NELLE MANI DEI MINISTERI. «Il Ministero si occupa della gestione delle risorse del sottosuolo, in particolare degli idrocarburi e dei relativi impianti in mare», si legge sul sito ministeriale nella sezione dedicata. «Promuove inoltre interventi di sviluppo degli idrocarburi e delle risorse minerarie in paesi terzi di interesse per la politica di sicurezza dell’approvvigionamento e di competitività nazionale». Ogni progetto minerario, proposto dalle compagnie petrolifere nazionali ed estere, viene fatto proprio dal Ministero che ne avvia l’istruttoria locale, in preparazione della sua decisione finale. Solo nella conferenza dei servizi iniziale i Comuni hanno potere di veto, In questo caso, all’atto dell’avvio dell’istruttoria, nessuno evidentemente ha obiettato.

LO SBLOCCA ITALIA DÀ I PIENI POTERI AL GOVERNO NAZIONALE. A partire dal 4 aprile 2015, con l’entrata in vigore del Decreto Sblocca Italia, e in forza di questa norma, il Ministero dell’Ambiente è chiamato “a dare una valutazione di compatibilità ambientale relativa alle perforazioni”. Stando a questa legge, le semplificazioni dello Sblocca Italia che consentono la corsia preferenziale dalla ricerca alle coltivazioni di idrocarburi, è concessa soltanto in quelle regioni ritenute compatibili dal Ministero dell’Ambiente. In altre parole, i progetti Case Capozzi e Pietraspaccata non potranno essere operativi a prescindere dalla istruttoria regionale, se il Ministero dell’Ambiente escluderà la Campania dalla lista delle Regioni dove attivare l’interesse nazionale. I parlamentari Cinque Stelle potranno fare voti presso i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, guidati da Costa e Di Maio, per ottenere lo stralcio del Sannio e dell’Irpinia.

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