Ato Rifiuti batte cassa con i Comuni. Impianti, Tropeano: decidiamo

INSEDIATO L'ENTE, VANNO VERSATE LE QUOTE. Il presidente dell'ente d'ambito di Avellino conferma il completamento della struttura e la definizione degli incarichi dirigenziali, e si prepara ad incontrare i sindaci sui territori per la raccogliere gli orientamenti sulla localizzazione dell'impiantistica. SI muoverà in stretto raccordo con la Giunta Regionale della Campania

Firmata l’accettazione dell’incarico da parte del direttore generale dell’Ato Rifiuti di Avellino Anna Rosa Barbati, gli uffici di Caserma Litto possono iniziare ad operare. La scorsa settimana, il direttivo dell’ente ha predisposto le procedure per la nomina del revisore dei conti, e sono partiti i solleciti a tutte le amministrazioni comunali della provincia di adempiere al versamento della quota pro capite alla struttura dell’Ato. Si tratta di 50 centesimi ad abitante, che ogni Comune si impegna a versare per sostenere gli oneri della struttura e garantire il corretto funzionamento degli uffici.

“EDA, AVELLINO PRIMO A PARTIRE IN CAMPANIA”. “Siamo avanti rispetto alle altre province” commenta il presidente delll’Ato Valentino Tropeano al monito lanciato dal Ministro all’Ambiente Sergio Costa sulla necessità delle province campane di applicare la legge regionale in materia del ciclo integrato dei rifiuti. La legge 14 del 26 maggio 2016 restituisce ai Comuni la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che devono organizzarsi su base provinciale e nell’ottica dell’efficacia, efficienza ed economicità. A due anni dall’approvazione della legge, la società provinciale Irpiniambiente seguita nella gestione del servizio, e i sindaci evitano di pronunciarsi su dove vanno collocati gli impianti, restituendo alla politica prima e al governo regionale poi, la responsabilità sulle scelte da adottare. “Il ritardo nell’attuazione della legge regionale c’è, ma non è una operazione facile quella di allestire un ufficio da zero e assumere tutti gli incarichi procedurali previsti. In questi mesi non ci siamo soltanto occupati di nominare il direttore generale dell’Ato, ma il consiglio direttivo ha lavorato in autonomia e senza dipendenti su tutti i fronti per rendere operativi gli uffici” aggiunge. “I sindaci sono e restano i protagonisti indiscussi della concertazione delle politiche sui rifiuti: dovranno decidere dove collocare gli impianti, e come gestire il ciclo integrato. A breve sarò impegnato in prima persona per incontrarli sui territori come avevo annunciato, e raccogliere le indicazioni sugli orientamenti”, spiega il presidente.

ENTRO FINE ANNO LA MAPPA DEGLI IMPIANTI CONCORDATA SUI TERRITORI. La definizione degli impianti resta una priorità e ol Presidente Tropeano su questo non ha dubbi: “I sindaci dovranno dirci dove intendono collocare il recupero della plastica, del vetro, degli ingombranti, come vogliono occuparsi della raccolta e cosa mettere negli impianti. Non possono alzare soltanto muri: è arrivato il tempo di decidere”. I costi sostenuti dai cittadini campani sui rifiuti sono aggravati dalla penalità inflitta dall’Unione Europa, che ha disposto da anni una penale pari a 120mila euro al giorno, addebitati per la mancanza di impianti di compostaggio (mancano i biodigestori), le ecoballe non sono state del tutto eliminate e sono ancora troppi i rifiuti destinati alle discariche. In aggiunta, i rifiuti organici continuano ad essere inviati in Veneto per essere lavorati, facendo lievitare i costi per Regione, Comuni e cittadini. “Nostro dovere è contribuire a far uscire la Campania da questa condizione di svantaggio economico”, ha sottolineato. “Le tariffe continueranno a crescere se insisteremo a trasferire i rifiuti fuori regione. Il nostro obiettivo deve essere quello di abbattere i costi per il cittadino e favorire una rete integrata di buone pratiche che garantiscano la massima efficienza e salvaguardia dell’ambiente”, ha proseguito.

Il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania Fulvio Bonavitacola. Tra le sue deleghe, quella all’Ambiente

TROPEANO OPERERÀ IN RACCORDO CON L’ASSESSORE BONAVITACOLA. I primi passi dell’Ato saranno decisi nelle prossime ore di concerto con la Regione Campania. Il Presidente dell’Ente d’Ambito riceverà il Vicepresidente della Giunta Fulvio Bonavitacola negli uffici dell’ex Caserma Litto, a margine della sua presenza ad Avellino, impegnato alla Provincia per un summit su Alto Calore e riassetto idrico. Bonavitacola aveva messo in mora l’Ato sulla nomina del Direttore Generale nella scorsa estate. Ora che il passo è stato fatto pretende l’avvio delle attività. Oltre agli impianti, la legge regionale e la convenzione stabiliscono che i Comuni assegnino la gestione del servizio integrato dei rifiuti, calmierando il costo. Attualmente è in proroga la società interamente partecipata dalla Amministrazione Provinciale Irpiniambiente, il cui ruolo e assetto dovranno essere definiti.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte

IL 19 NOVEMBRE CONSIGLIO DEI MINISTRI A NAPOLI. Resta alta la tensione per i roghi negli impianti di trattamento dei rifiuti. Il Governo nazionale segue con attenzione la situazione nella zona della Terra dei Fuochi e viene considerato utile schierare i militari dell’esercito a presidiare Stir ed altre strutture operative. In previsione della riunione a Napoli del Governo, si intensificano i contatti con le Prefetture, chiamate a dare il massimo supporto informativo e conoscitivo su eventuali anomalie o segnali sospetti che possano far pensare ad attività criminali in atto intorno alla filiera. Per il Governo occorre la collaborazione delle istituzioni locali, a partire dai Comuni, che devono tornare a controllare il perimetro di competenza, assumendo la responsabilità di mettere in sicurezza gli ambiti provinciali con l’autosufficienza del ciclo integrato ambientale. Su questi punti la Regione Campania si trova perfettamente allineata con la visione espressa la scorsa settimana a Caserta, durante il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza dopo il rogo nello Stir di Santa Maria Capua Vetere.

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