Palazzo Caracciolo: Biancardi apre a tutti. Ma avverte: nuova fase politica

Per il neo presidente della Provincia il voto premia una proposta fuori dagli apparati. Vignola si congratula con l'avversario e pensa al rilancio del partito. Il segretario dei Democratici, Di Guglielmo, invece bacchetta i franchi tiratori, mentre il numero uno dei Popolari, Del Giudice, è preoccupato per il futuro del Comune. La soddisfazione di Cosimo Sibilia e Vincenzo Alaia

«E’ un risultato che mi aspettavo, perché credo nella libertà di voto dei sindaci e dei consiglieri comunali irpini». Domenico Biancardi  ha accolto con queste parole la sua elezione alla presidenza della Provincia. «Gli amministratori locali – ha proseguito – non ce la facevano più. Volevano liberarsi della cappa insopportabile che da anni incombe su di loro. Adesso possiamo creare nuove condizioni per la scena politica di questa provincia».

Il sindaco di Avella e nuovo numero uno di Palazzo Caracciolo ha quindi gettato lo sguardo sul futuro: «E’ tempo di smetterla con le polemiche e pensare a lavorare per il territorio. Raccolgo il testimone da Gambacorta, che ringrazio per il sostegno, ed intendo proseguire la sua attività, con l’obiettivo di rilanciare l’ente, facendolo divenire un riferimento per l’intera comunità».

Il candidato alla presidenza del centrosinistra, Michele Vignola, si è congratulato con l’avversario per il risultato raggiunto e gli ha augurato buon lavoro. Lo sforzo messo in campo in queste settimane per la campagna elettorale viene considerato un punto di ripartenza per il Pd: «Se il risultato non ci premia, è anche vero che ci motiva ancora di più sulla strada tracciata dell’unità e della rigenerazione del Partito Democratico e della coalizione. L’amarezza della sconfitta elettorale non deve farci deviare dall’impegno politico e dal percorso unitario tanto faticosamente tracciato, salvaguardando il futuro di una proposta politica che va implementata e rilanciata nei prossimi mesi, quando alle amministrative di primavera Città e Comuni dovranno rinnovare le proprie rappresentanze».

Soddisfazione per il risultato è stata espressa dal consigliere regionale Vincenzo Alaia, promotore della lista borderline Progetto civico per l’Irpinia, che si è schierato con Biancardi, dopo lo strappo con il Pd: «La mia posizione è stata sempre chiara. Non ho condiviso l’atteggiamento dei Democratici e le loro scelte. La candidatura di Biancardi rappresenta la nostra idea di politica vicina al territorio. Questo non significa che ho cambiato collocazione politica. Sono e resto di centrosinistra. Il mio rapporto con il governatore De Luca non è affatto in discussione».

Cosimo Sibilia, imprenditore, è stato componente del Consiglio d’amministrazione dell’Università di Salerno. Siede a Montecitorio come deputato aderente al gruppo azzurro di Forza Italia

Il deputato e coordinatore provinciale di Forza Italia, Cosimo Sibilia, ha sottolineato l’importanza politica dell’obiettivo raggiunto: «Grande affermazione della nostra lista Moderati per l’Irpinia che conferma i due seggi con l’elezione degli uscenti Girolamo Giaquinto e Franco Di Cecilia. Corre l’obbligo ringraziare i sindaci, i consiglieri che hanno sostenuto i nostri candidati, riprova che il centrodestra è presente nel tessuto amministrativo irpino e che ad ogni appuntamento elettorale si va sempre più riducendo il potere del centrosinistra. Il neo presidente Biancardi migliora il dato di quattro anni fa. Questa è la strada giusta da intraprendere con un centrodestra unito ed aperto alle tante esperienze civiche».

Di tutt’altro tono le reazioni registrate nell’altro schieramento politico, che ha sostenuto il sindaco di Solofra, Michele Vignola.

Il segretario irpino del Pd, Giuseppe Di Guglielmo

Il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo, non ha nascosto la propria delusione per l’esito inaspettato della competizione: «Il risultato delle provinciali ci mette di fronte ad una realtà che è chiara non solo in Irpinia e non solo da oggi. Il centrosinistra, che paga una fase politica difficile nella quale le forze riformiste sono in crisi ovunque, deve essere ricostruito dalle fondamenta. Ma queste provinciali ci consegnano anche l’immagine chiara di un centrosinistra ancora immaturo, nel quale sono prevalse le logiche di parte e non si è riusciti a vedere nel progetto collettivo di guidare la provincia, la vera occasione per ripartire come forza politica e amministrativa credibile e seria».

Il segretario di via Tagliamento è poi passato ad analizzare i dati: «Mentre le due liste di appoggio al candidato Vignola raccolgono più del 50% delle preferenze, i voti per il presidente sono stati dispersi. Nella coalizione e nel partito c’è stato qualcuno che ha dimostrato, ancora una volta, di voler vanificare la forza e la competenza che il centrosinistra è capace di esprimere sui territori, il risultato è che abbiamo consegnato per la seconda volta la provincia alla destra».

Di qui il messaggio rivolto sia alle componenti interne del partito (in particolare l’area De Caro) che ad alcune forze della coalizione (i centristi di Alaia, ma anche gli stessi Popolari), che in questa circostanza hanno giocato per proprio conto: «Chi pensava di leggere questo voto solo come un problema interno del Pd irpino o come l’ennesimo episodio e scontro congressuale rischia di peccare di superficialità. Chi invece nonostante parte integrante di una colazione regionale di centrosinistra, ha votato con le destre e oggi brinda, dimostra tutta la miopia politica di chi non vede oltre il proprio naso».

Un pensiero viene rivolto al candidato uscito sconfitto: «A Michele Vignola, che ha vissuto con coraggio e con passione questo appuntamento elettorale va il ringraziamento mio, della segreteria e di tutti i democratici irpini, soprattutto per aver provato a mettere al centro del dibattito i contenuti e i temi e non le polemiche sterili».

Il coordinatore provinciale dell’Area Popolare, Giuseppe Del Giudice

Anche il coordinatore provinciale dei Popolari, Giuseppe Del Giudice, ha espresso la propria amarezza per il risultato del voto: «Ancora una volta, ci siamo trovati di fronte ad una resa dei conti interna al Pd. Siamo preoccupati perché Biancardi si dichiara libero da tutto e tutti. Non sappiamo quindi a quali logiche politiche e programmatiche risponda, non avendo avuto modo di conoscere, durante la campagna elettorale, nemmeno una sua proposta. Speriamo perciò nel ruolo di controllo del consiglio».

I Popolari, comunque, intendono proseguire lungo la strada avviata: «Non ci lasceremo scoraggiare. Il Paese e la nostra provincia stanno vivendo una notte della democrazia. Ma noi intendiamo far prevalere gli accordi politici alla luce del sole, rispetto al sottobosco e alla transazioni personali».

Del Giudice ha anche precisato come la pensa su eventuali ricadute che l’esito delle elezioni provinciali, con gli accordi trasversali che consegna, potrebbero avere sul futuro dell’amministrazione comunale di Avellino: «La città ha tenuto, ma penso che una riflessione in più sulla questione della sfiducia a Ciampi andrebbe fatta. Sono sempre stato critico sul punto, anche se il gruppo popolare ha piena autonomia d’azione. Non vorrei però che facessimo un regalo ai Cinque Stelle, dandogli un alibi per la loro incompetenza ed inadeguatezza, da utilizzare in campagna elettorale».

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