Con una nota diffusa in mattinata, l’ex segretario del Pd di Serino lancia un appello dai territori a sostegno della candidatura di Michele Vignola alla presidenza della Provincia di Avellino. Antonio De Feo, definendosi un militante, chiede alle componenti del partito la massima unità intorno alla figura del Sindaco di Solofra, ritenendo giunto il momento di rilanciare la proposta riformista del partito, da mesi diviso nelle vicende post congressuali. Di seguito il testo della lettera aperta.
Michele Vignola, elezioni provinciali e un appuntamento necessario per ripartire
di Antonio De Feo
Esiste la possibilità di rendere il Partito democratico un contenitore di idee e progetti: è urgente, indispensabile e improcrastinabile.
La candidatura di Michele Vignola non è frutto di accordi e “accordicchi”, di promesse o scambi di favore, ma il risultato di una consapevolezza lenta, difficile, a volte faticosa, ma resa possibile, in ultima analisi, dal buonsenso della maggioranza del PD irpino.
Vignola è un uomo di Partito, concreto, pragmatico e dotato di una spiccata capacità di dialogo. È un uomo profondamente radicato sul territorio, che dialoga con tutti, ascolta e sa fare sintesi. In un momento così delicato, per la politica nazionale e locale, Michele è una “speranza”, un uomo con una storia, che sa inserirsi nelle dinamiche spesso farraginose, della burocrazia, senza lasciarsi travolgere dal legalismo o dalla semplificazione.
Questa provincia ha bisogno di un Presidente che esprime, nella sua persona, anche una simbologia: in Michele Vignola c’è la consapevolezza di una comunità politica che ha capito quanto sia necessario ritornare ai contenuti, alle questioni, alle idee: ai fatti.
Non deve e non può esistere più un partito di partiti e questo appuntamento provinciale, ci sta dicendo che la strada è stata intrapresa, in salita, ma è stata imboccata con coraggio e gettando via l’ascia di guerra, che troppo spesso è stata strumento di disfatta e di divisione.
Ora bisogna avere il coraggio e il dovere di ritornare ad essere Partito democratico e a fare spazio alle esigenze della nostra gente, senza farsi spazio di potere cieco e di clientelismo indecente.
Questo “appuntamento con la storia” ci dice che non si può più non essere di destra o di sinistra, come se tutti fossimo uguali e quindi capaci o incapaci di fare e disfare, ma ci chiede la chiarezza di chi si schiera senza indugio.
Ci vuole chiarezza politica, umana ed etica.
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