Il Consiglio comunale di Avellino dovrà approvare il bilancio consuntivo entro la fine del mese, comunque non oltre i venti giorni che decorrono da giovedì 11 ottobre. Il Prefetto di Avellino, Maria Tirone, ha inviato la diffida in coincidenza con il parere dei Revisori, che in queste ore hanno sciolto positivamente la riserva. Del resto sarebbe stato difficile ipotizzare il contrario, di fronte ad un documento licenziato dal commissario prefettizio Mario Tommasino, cioè elaborato da una autorità terza sulla base di un meticoloso lavoro di ricerca e approfondimento realizzato con il supporto degli uffici comunali.

I banchi del Consiglio comunale di Avellino

Certificato il disavanzo di poco superiore ai 16 milioni di euro, la discussione in aula sarà proiettata soprattutto sulle prospettive, cioè sulle misure da adottare per garantire il ripiano e il riequilibrio. Si tratta di una partita su cui il Consiglio comunale sarà assolutamente protagonista, probabilmente come mai nella storia cittadina dall’introduzione dell’elezione diretta. La mancanza di una maggioranza a sostegno della Giunta, infatti, impedisce al Sindaco e al suo Esecutivo di decidere autonomamente la strada da seguire. Peraltro, in attesa di una sfiducia che al momento resta solo un’ipotesi, Ciampi potrebbe trovarsi in aula a soccombere su una eventuale proposta di delibera consiliare contraria alla sua linea, subendo una sfiducia (materiale) sull’argomento fondamentale per la vita amministrativa, l’approvazione dei conti pubblici comunali.

COMMISSIONE DECISIVA. La strada del dissesto appare per queste ragioni difficilmente praticabile, tenendo conto dei numeri attualmente disponibili per uno schieramento favorevole a tale opzione. In Consiglio il confronto sarà certamente politico, tuttavia dovrà produrre una delibera in grado di stabilire una strategia di uscita dall’attuale sofferenza finanziaria. Decisvo potrebbe essere il lavoro della Commissione Finanze, dove le diverse componenti a confronto sui numeri potrebbe definire con l’assessore al ramo un percorso da sottoporre al vaglio dell’aula irrobustito da una possibile maggioranza (seppur trasversale) su cui contare.

Vincenzo Ciampi nel corso di una conferenza stampa. In primo piano il deputato pentastellato Gubitosa

SFIDUCIA INCERTA, PESERANNO I RIFLESSI DEL VOTO PROVINCIALE. Resta sullo sfondo il punto interrogativo sulla durata della consiliatura oltre il passaggio del bilancio consuntivo e delle elezioni provinciali. Proprio il voto di Palazzo Caracciolo e il suo esito al momento incerto potrebbe incidere in maniera particolare sul destino di una amministrazione che sta tentando di trasmettere all’opinione pubblica l’immagine di una giunta operosa, volenterosa e impegnata quotidianamente sulle questioni e i temi da affrontare. La bagarre in aula sulla composizione delle commissioni consiliari, le prese di posizione venute dalle componenti minori, in particolare da Campania Popolare ma non solo, sollevano dubbi sulla reale volontà di chiudere l’esperienza di piazza del Popolo il mese prossimo, come annunciato. Ad oggi restano solo dieci le firme in calce alla mozione, troppo poche per poter essere messa anche solo all’ordine del giorno.

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