Pd Ariano
Caso detta le condizioni

Il consigliere che fa capo al Pd auspica unità a livello provinciale e apre all "ascolto" delle forze in campo a livello locale

Ariano Irpino – Michele Caso, consigliere comunale, riferimento dem del tricolle, argomenta sulla situazione provinciale e locale del Partito democratico. Unità interna rispetto al territorio irpino; ponderazione nelle scelte e “porte aperte” rispetto ad eventuali alleanze. A patto che ci sia convergenza su principi, valori di riferimento e sulle questioni di maggiore criticità e urgenza della città arianese.

Il 14 ottobre a Palazzo Caracciolo ci saranno cambiamenti. Cosa si aspetta.

“Per Domenico Gambacorta calerà un sipario perché il primato in Provincia e in loco ha sicuramente condizionato l’andamento delle vicende locali. L’essere a capo della Provincia e del Comune più grande (dopo Avellino), di riflesso implica essere presenti un po’ ovunque. Negli Enti che contano come Ato e Distretto sociale ad esempio”.

Michele Caso – Consigliere comunale

Se cala il sipario ai piani alti, prevede un futuro incerto per l’attuale sindaco anche ad Ariano?

“Sicuramente Domenico Gambacorta, che ha dichiarato di non candidarsi, proprio per aver detto questo, si riproporrà come sindaco. Sulla possibile vittoria, è tutto da vedere”

Ariano Irpino è comunque una città di centro destra, ha un suo DNA …

“E’ vero per grandi linee. Difatti il Pd storicamente da queste parti non ha mai avuto una penetrazione capillare. Questo a livello generale e storico”.

Nel particolare?

“Stiamo lavorando da tempo e nel tempo credo avremo risultati duraturi in una realtà, che abbiamo detto, non è facile”

In Provincia invece, come siete messi?

“Come territorio rivendicheremo di stare in lista perchè siamo il secondo Comune nella provincia”

Avete dei nomi?

“Vediamo se c’è disponibilità, poi vedremo chi proporre. Intanto il mio auspicio è che il partito sia compatto e unito ed evitare gli errori del passato”.

Quali errori?

“Non dobbiamo ridurci al punto che la sconfitta del Pd, diventa la vittoria di qualcun altro. Invito a tutti gli uomini istituzionali del Pd a trovare una soluzione unitaria.  Sul piano provinciale, in Irpinia, il partito resta bloccato per eccessiva divisione interna. Questo va a discapito di un partito che è già in difficoltà. Non si pensa al domani ma solo alla gestione immediata e non c’è prospettiva. È un limite dell’attuale fase storica che stiamo vivendo. Non esistono i vincenti nelle divisioni interne. Noi lavoreremo perché ci sia unità reale”

A livello locale invece come intendete muovervi? Non sarà facile pare…

“Abbiamo fatto un’opposizione non plateale e responsabile. Non ci siamo mai tirati fuori da proposte che di fatto hanno portato la città a crescere. Però poi non abbiamo lesinato ad individuare le responsabilità rispetto a problemi strutturali rimasti irrisolti. Ad esempio non abbiamo risolto il problema del cimitero, non c’è nulla di completo. Non abbiamo risolto l’intasamento viario di Cardito né si è venuti a capo dell’annosa vicenda legata alla bretella in direzione Martiri”.

Lei cosa farebbe?

“Sulla vicenda Cardito, lo abbiamo segnalato più volte, basta potenziare la strada in località Creta che collega Ariano con Melito Irpino. Avrei fatto un mutuo e sostenuto l’investimento con fondi comunali. Invece l’attuale vertice, solo adesso ha presentato il progetto in Regione. Ad ogni modo la progettualità di medio lungo termine è proprio mancata per non parlare della ‘crisi’ aperta e poi ‘risolta’, diciamo così, senza un rimpasto. È stato risolto il problema di natura tecnica ma non quello politico”.

Eppure l’amministrazione Gambacorta conta un bacino di consensi importante…. pensate di correre da soli?

“Le ammucchiate di partiti non rendono mai forte nessuno. Non bisogna unirsi a tutti i costi. Questo a lungo termine non reggerebbe”

Soli contro tutti quindi…

“Noi abbiamo le porte aperte. Il problema non siamo noi è che loro si presentano da soli. Noi siamo aperti nel senso che guardiamo alle cose da fare e diventa importante programmare su fatti e vedute condivise. Se ad esempio il Movimento 5 Stelle ha già deciso di correre in proprio, è una scelta loro. Noi lavoreremo e parleremo con tutti. Ma parlare è una cosa, poi per arrivare ad intese e alleanze è altro. Noi siamo disponibili al confronto ma abbiamo un’identità e punti saldi”

E se Movimento 5 Stelle dovesse farcela e stupire tutti?

“Sia Movimento 5 Stelle che Lega hanno programmi generali che non sono molto in sintonia con le esigenze locali. Sulla stazione Irpinia ad esempio, facciamo attenzione. Per noi è un fatto vitale, la stazione deve esserci. Il progetto è forte e il precedente Governo ne ha dato atto. Ha fatto un ragionamento lontano dal mero calcolo numerico costi benefici. Perché l’economia è anche rendere abitabile un territorio. Fare in modo che non si vada incontro alla desertificazione delle aree interne. A livello governativo sapranno interpretare questo? È chiaro che il gioco costo beneficio non regge ma noi non possiamo morire nell’abbandono. Se perdiamo questa occasione siamo giunti al deserto”.

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