L’Us Avellino deve essere rifondata, dopo l’estromissione della società sportiva presieduta da Walter Taccone dal calcio professionistico. Respinto il ricorso dal Tar Lazio avanzato dagli avvocati Chiacchio e Lentini contro la decisione della Fgci di non accettare l’iscrizione del club per irregolarità nella fidejussione, il futuro del calcio ad Avellino è nelle mani del Sindaco Vincenzo Ciampi, che in queste ore ha prontamente pubblicato un avviso per manifestazioni d’interesse, rivolto ai possibili nuovi investitori. Entro domani alle ore 14 dovranno pervenire le istanze, che una commissione all’uopo costituita dovrà esaminare. Per l’iscrizione al Campionato di Serie D i termini scadranno il 10 agosto alle ore 12, anche se resta un piccolo spiraglio anche per la serie maggiore, la C, dove restano quattro posti vuoti. In questi giorni il Presidente del Bari Calcio Aurelio De Laurentiis, società analogamente costretta a ripartire dai dilettanti, è impegnato in un serratissimo confronto con la Federazione e la Lega allo scopo di ottenere l’ammissione al Campionato di Serie C per la squadra pugliese. In caso di successo, l’Us Avellino potrebbe reclamare lo stesso trattamento.


L’AVVISO PUBBLICO DEL COMUNE DI AVELLINO: «Si cercano nuovi investitori»

Nel frattempo i calciatori in forza della squadra biancoverde sono ormai svincolati e liberi di trovarsi una sistemazione, mentre in queste ore si saprà la verità sulle voci insistenti che vorrebbero l’industriale dei giocattoli Enrico Preziosi, presidente del Genoa ma originario atripaldese, interessato ad investire nel calcio avellinese attraverso l’impegno diretto del figlio Fabrizio Preziosi. In campo sembrano disponibili anche una cordata guidata dal Presidente di Confindustria Avellino, Giuseppe Bruno, con al suo fianco i fratelli De Vizia, ma anche il deputato pentastellato Michele Gubitosa. Non sarà della partita Walter Taccone, che con un mesto comunicato chiarisce di non essere interessato a continuare nella battaglia legale davanti al Consiglio di Stato, riservandosi di collaborare con i nuovi imprenditori.


US AVELLINO | i comunicati ufficiali

Il patron dell’Avellino Calcio firma un autografo ad un tifoso, altri tempi

Di seguito il testo del comunicato firmato dal presidente dell’Us Avellino Walter Taccone, diffuso nella giornata di oggi dall’Ufficio stampa della società biancoverde.

L’U.S. Avellino prende atto con grande rammarico e senso di profonda ingiustizia l’esito del giudizio monocratico davanti al presidente del Tar Lazio che ha confermato l’esclusione dal campionato di serie B, ritenendo di aver sostanzialmente ottemperato, in perfetta buona fede, alle prescrizioni federali con la sottoscrizione di ben 3 polizze fideiussorie, tutte valide ed efficaci, riservandosi per il prosieguo ogni ulteriore azione esperibile per tutelare il buon nome della società, dei suoi dipendenti, dei calciatori e di una tradizione sportiva ultracentenaria della città e della provincia di Avellino che non meritano di scomparire dal calcio professionistico per presunti vizi formali. In particolar modo, il presidente dell’U.S. Avellino, prof. Walter Taccone, appresa la decisione del Tar Lazio, resta sconvolto per il suo tenore, avendo con enormi sacrifici economici provveduto ad adempiere a tutte le prescrizioni richieste per il rilascio della licenza nazionale. L’esborso di circa 4 milioni di euro, resosi necessario per ripianare il rapporto P.A., il pagamento degli stipendi, la sottoscrizione di ben tre fideiussioni per euro 800 mila non sono serviti, incredibilmente, allo scopo, ma dimostrano tutto l’impegno e l’amore con cui il socio di riferimento ha operato per il bene dell’U.S. Avellino, della città e della provincia. Vi è, inoltre, grande rammarico per il fatto che gli organi competenti, pur sapendo dal giorno 6 luglio 2018 della problematica relativa alla prima polizza fideiussoria, non hanno ritenuto di allertare l’U.S. Avellino, contestando la insussistenza dei requisiti solo nella tarda serata di giovedì 12 luglio, ponendola così nella condizione di dover stipulare una polizza sostitutiva in sole due mezze giornate. Tali comportamenti risultano incomprensibili e di essi si chiederà ragione in ogni opportuna sede. In conclusione, il presidente Taccone intende dimostrare la propria vicinanza al dolore della città, della provincia e di tutti quanti hanno a cuore l’Avellino, in qualità prima di tifoso e poi di presidente, restando sempre a disposizione del calcio ad Avellino e vicino a chi vorrà rappresentare il nuovo titolo sportivo, proprio come avvenuto 9 anni fa. 


La tribuna Terminio dello stadio Partenio vista dalla Montevergine

CGIL: «UN DANNO ALL’ECONOMIA DEL CAPOLUOGO». Il segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, tra i primi ad intervenire sulla fine del calcio professionistico ad Avellino, con una nota ha espresso martedì pomeriggio «profondo rammarico per la città, e per tutta la provincia, i cui tifosi e cittadini non meritavano il triste epilogo toccato all’Avellino calcio», si legge. «Dopo la bocciatura di Co.Vi.So.C., F.I.G.C., Collegio di Garanzia del Coni oggi è arrivata, inesorabile, anche la stangata del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso presentato dai biancoverdi». Per Fiordellisi «ancora una volta nel calcio si riscontrano i pregi e i difetti di questa Italia. Ovvero gente che ci mette impegno e risorse e al contrario altri che troppo spesso affrontano la questione con stupefacente superficialità. La mancata ammissione dell’Avellino alla prossima stagione di B – conclude il segretario della Camera del lavoro – è un danno non solo d’immagine ma anche finanziario per un’economia, in tutti i settori, non certo tra le più floride».

LA PROVINCIA DI AVELLINO SOLLEVA DUBBI SUL TAR LAZIO. Per il Presidente della Amministrazione Provinciale di Avellino, Domenico Gambacorta, «la decisione del Tar Lazio non è né serena né equilibrata». Secondo Gambacorta «si determina un danno irreparabile per l’Us Avellino, condannando la storia di una città e di una provincia che sono state dieci anni in serie A e tantissimi in serie B. Ci si è trincerati dietro formalismi dimenticando anche tanti altri aspetti».

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