A venticinque anni dal suo scioglimento, per la Democrazia Cristiana potrebbero essere queste le ultime settimane di assenza dalla scena politica.

A metá settembre dall’Udc potrebbe arrivare il segnale atteso dai rappresentanti delle sigle che si richiamano alla Dc, riunite il mese scorso per concordare un possibile percorso di ricongiunzione sotto il simbolo ritrovato dello Scudocrociato completo del nome. Alla  Festa Nazionale UDC, in programma dal 15 al 16 Settembre 2018 a Fiuggi, il gruppo dirigente potrebbe sciogliere il nodo dell’adesione all’iter di ricomposizione proposto dal coordinatore nazionale della Dc, sia pure a livello provvisorio, Gianfranco Rotondi.


ARCHIVIO de La Repubblica: la fine della Dc e la costituenta del Partito Popolare

Mino Martinazzoli, ultimo segretario Dc in una foto pubblicata dal Circolo “Camillo Medeot”, associazione di cultura politica della provincia di Gorizia.

Riuniti nell`ultima sezione Dc romana rimasta, con Rotondi i rappresentanti di ‘Rivoluzione Cristiana’ e delle altre sigle legate alla storia del partito di De Gasperi e Moro, tra cui quelli della Dc del ’93, della Dc di Angelo Sandri, di ‘Libertas’, ‘Nuovo Millennio’, ‘Alleanza Cristiana’, nel luglio scorso hanno assunto “il solenne impegno di superare le storiche divisioni e dar vita a un solo partito unitario nuovamente chiamato Democrazia Cristiana”.

Il tentativo di ridare vita ad un partito unico dei democratici cristiani dipenderà secondo i promotori dalla adesione alla neo nata federazione sia dell’Udc, che della Cdu di Mario Tassone, che della Dc dell’ex ministro Gianni Fontana.Gianfranco Rotondi, assumendo l’incarico di coordinatore nazionale Dc, ha indicato il contesto nel quale si colloca il progetto: “Il mio incarico di coordinatore avrà tempo brevissimo”, ha spiegato. “Le cose serie o partono subito o non partono più. Stavolta si può fare sul serio perché dall`altra parte abbiamo Cesa che è uomo di larghe vedute, Berlusconi benedice questo processo e individuerà con noi il modo giusto per prendervi parte”.  La prospettiva appare la riorganizzazione di un quadro politico disarticolato dai suoi equilibri naturali dall’alleanza di governo gialloverde.

“Sono d’accordo come sempre con Alessandro Sallusti: presto Salvini dovrà scegliere tra il centrodestra e il governo gialloverde. Per onestà devo ricordare, però, che al governo Salvini non c’è andato per capriccio personale ma in forza di una valutazione condivisa anche con Forza Italia e soprattutto col presidente Berlusconi. In altre parole: non possiamo pretendere che Salvini ci spicci la pratica del governo, e noi ci godiamo la legislatura gestendo l’opposizione”.

Gianfranco Rotondi, coordinatore della federazione Dc

Le parole di Rotondi, in accordo con una consapevolezza crescente nell’area del Centrodestra e di Forza italia, fanno pensare che le categorie affermatesi in Italia dopo la liquidazione della Democrazia Cristiana nel 1993, Centrodestra e Centrosinistra, siano ormai superate nel nuovo scenario. Non a caso, proprio in questi giorni lo stesso Rotondi sembra ritenere necessario modificare la legge elettorale con l’abolizione della quota maggioritaria realizzata con i collegi uninominali, per tornare al proporzionale puro.

La facciata del palazzo Cenci Bolognetti sede storica della direzione centrale della D.C. su piazza del Gesù a Roma (dal sito dell’Istituto Luce)

RIFERIMENTI STORICI: La nascita della Dc | De Gasperi. La Democrazia Cristiana presenta un documentario realizzato a cura dell’Ufficio cinema Democrazia Cristiana presso il centro cinematografico Incom (Istituto Luce)

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