“Genio chi umanizzerà la rete”
L’utopia di Brunello Cucinelli

Il magnate del cashmere illustra il metodo "Dono e profitto" alla platea di Confindustria Avellino e rilancia sul ruolo dell'artigianato e del made in Italy come l'orizzonte della nuova economia

L’utopia di Brunello Cucinelli servita a Sant’Angelo dei Lombardi in una splendida serata nella suggestiva cornice del Goleto all’Irpinia che produce. L’imprenditore, che dà il nome alla casa di moda italiana nata e sviluppatasi nel borgo medioevale di Solomeo, ha lanciato ai giovani un messaggio di speranza sul futuro del Paese. “Questo sarà il secolo in cui non si può governare solo con la scienza, ma è necessario tornare a bilanciare i valori, le cose semplici e vere che caratterizzano l’umanità”.

Così Brunello Cucinelli, il magnate della moda italiana che ha trasformato un piccolo borgo umbro in laboratorio artigianale a cielo aperto. Ospite di Confindustria Avellino, accolto dal messaggio video del Presidente nazionale Vincenzo Boccia, è intervenuto all’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi su invito del Rotary Club Hirpinia Goleto per discutere di Irpinia futura. Alla platea dei Confindustriali di Avellino, l’imprenditore ha parlato di “umanesimo manageriale”: L’equilibrio economico resta fondamentale per ogni impresa, ma se i capitali sono importanti per lo sviluppo, ancora più importanti sono le persone che possono giocare nel lavoroe con il lavoro tutta la loro personalità: gli uomini sono l’anima dell’impresa”.

Dopo l’introduzione di Rosaria Bruno, intervenuta come segretaria del club rotariano, per consegnare all’ospite umbro una fotografia esaustiva dell’Irpinia con un elenco dettagliato del patrimonio culturale custodito dal territorio, sono intervenuti il vice sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi Vincenzo Gargano, per i saluti istituzionali, l’architetto Gerardo Nappa- promotore e ideatore dell’evento, nonchè presidente del circolo rotariano, Maurizio Oliviero, docente di diritto pubblico presso l’Università di Perugia, e il presidente di Confindustria Giuseppe Bruno. In prima fila, nella chiesa del Vaccaro, il sindaco di Nusco e presidente della Città dell’Alta Irpinia Ciriaco De Mita, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, il Prefetto di Avellino Maria Tirone, le alte cariche delle forze dell’ordine e tantissimi amministratori.

Maurizio Oliviero, ordinario di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Perugia

L’imprenditore del cashmere ideatore dell’imperativo economico “Dono e profitto”, ha tenuto col fiato sospeso non solo ‘l’Irpinia che produce’, ansiosa di catturare metodi e ricette del “Cucinelli pensiero”, ma anche gli amministratori e i ammiratori della suo brand, che oggi è quotato in borsa e incarna la bandiera del made in Italy. “Il profitto della multinazionale viene diviso in nuovi investimenti sulla produzione, una parte a chi lavora, e una parte a custodire l’umanità”, che si traduce in opere a vantaggio della comunità, come teatri, biblioteche, musei. Ha spiegato. Nessun riferimento invece al borgo di Solomeo, che in comune con l’Irpinia non ha soltanto la collocazione geografica di area interna e soggetta allo spopolamento, ma anche la sismicità del territorio e i terremoti vissuti.

LA FILOSOFIA DI BRUNELLO CUCINELLI

E’ stato un discorso forbito il suo, che ha rivendicato con fierezza le sue origini contadine, che gli hanno permesso di mantenere saldi i veri valori della vita e la necessità di ritornare all’essenziale, all’umano. “Internet è un dono, ma governiamolo perchè può diventare il nemico nero del tiranno. Ritroviamo l’umana riservatezza, l’orario di lavoro giusto. Torniamo a parlarci in famiglia. Internet ha ridisegnato la mappa del lavoro: i prodotti da mettere sul mercato devono essere medio- alti e alti, perchè il mondo è affascinato dalla nostra cultura. Noi siamo i primi al mondo nei manufatti speciali”.

“Il 60 per cento dei ricchi non ha studiato, e non serve affannarsi negli studi per ottenere il 110 e lode se poi si perde il contatto con il mondo reale. Io ho frequentato l’università dell’anima, al bar di Giggino per dieci anni, e poi ho deciso di produrre pullover in cashmere” ha confessato con fierezza. E si è sempre rivolto a Ciriaco De Mita seduto in prima fila, che invece ha sottolineato di avere studiato tanto, da autodidatta, e di essersi laureato con 110 e lode.

 

Brunello Cucinelli in un ritratto fotografico esibito sul suo portale

BRUNELLO CUCINELLI | LA BIOGRAFIA


L’INTERVISTA A “IO DONNA” | «Nessuno dovrebbe lavorare dopo le 17.30»

Con un adagio vicino al diktat “Ora et labora”, Cucinelli ha spaziato dalla filosofia alla storia, dai discorsi con i padri benedettini di Norcia all’organizzazione della polis della Magna Grecia. “Chi umanizzerà la rete sarà il vero genio” ha infine confessato. L’umanesimo manageriale da lui proposto si è interfacciato spesso con messaggi di positivismo. Si è rivolto ai giovani infatti: “Non abbiate paura di osare, recuperate i sogni e la speranza. Negli ultimi trent’anni abbiamo abdicato ai grandi ideali. Noi che viviamo nei piccoli borghi non soffriamo la povertà spirituale, nè quella economica perchè nelle piccole comunità ci si aiuta l’uno con l’altro”.

E proprio nel momento in cui l’Irpinia tenta di reagire e disincagliare la nave da una grave apatia economica e da una recessione demografica senza precedenti, le parole di Cucinelli aprono uno spiraglio e indicano nuove rotte da solcare. Parole che non hanno bisogno di sedimentare, ma che trovano terreno fertile nelle politiche adottate dalla “Strategia Nazionale per le Aree Interne”, e con gli impulsi che arrivano dal mondo della cultura e delle arti. Una Solomeo in declinazione irpina è possibile.

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