In Alta Irpinia, nel borgo di Cairano, inizia la 3 giorni di eventi culturali dedicati all’architettura, all’arte e all’agricoltura per recuperare e riabitare i piccoli paesi dell’Appennino.  Sono previste visite di cantiere e laboratori didattici nel pomeriggio di venerdì 13 luglio. Sabato 14 luglio si terrà il convegno “Recupera-Riabita, salviamo i borghi dell’Appennino”; un’intera giornata di studio: analisi, testimonianze e progetti.  Nella mattinata, dopo i saluti del Sindaco Luigi D’Angelis, ci saranno le introduzioni di Dario Bavaro per “Irpinia 7x” e Francesca Pitisci per il “Master Casaclima-Bioarchitettura”, associazioni e università che animano l’evento. Angelo Verderosa presenterà le tematiche del convegno e presiederà i lavori della mattinata dove ci saranno gli interventi dei relatori “forestieri”, in qualità di osservatori esterni dello stato di salute dei piccoli paesi. Tra questi, alcuni docenti delle Università di Napoli, Salerno, Roma e Innsbruck: Renato Partenope, Pasquale Persico, Massimo Pica Ciamarra, Antonino Saggio e Wittfrida Mitterer, oltre a ricercatori, architetti, archeologi, giornalisti e scrittori di varie parti d’Italia.

Nel pomeriggio dello stesso sabato è previsto il confronto tra i “radicati”: Sindaci, amministratori, imprenditori e operatori locali. Il dibattito, animato da Generoso Picone, cercherà di fare il punto della situazione sui bisogni e sui progetti dei borghi irpini. Tra i temi più discussi finora nel forum del blog “Piccoli Paesi”: trasporti pubblici, agricoltura, occupazione ma soprattutto arte e cultura per ripartire nell’immediato, anche grazie all’impegno di vari imprenditori autoctoni che guardano con attenzione al nostro territorio. Tra questi Franco Dragone, regista di fama internazionale, originario di Cairano che venerdì sera presiederà alla pre-apertura della piazza-teatro, recuperata con pazienza e innovazione dalle macerie stratificatesi sull’antico borgo Castello di Cairano. Dato il vasto interesse suscitato dalla manifestazione, organizzata mesi fa, i posti in sala sono tutti esauriti; saranno disponibili gli abstract degli interventi.  Domenica 15, in mattinata si farà  il “Viaggio nel cratere”, un’escursione nei paesi distrutti dal terremoto del 1980; modelli di ricostruzione a confronto, analisi sul campo a 38 anni dal sisma. Si attraverseranno i centri ricostruiti di Conza, Teora e Sant’Angelo dei Lombardi.

Il “Borgo Biologico” è un progetto durato 20 anni, oggi realizzato a Cairano, in una delle 5.000 “isole” di quell’Arcipelago Italia, tema portante del Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018. Il borgo irpino, già noto per aver ospitato negli ultimi 9 anni il festival visionario “Cairano 7x”, oggi è divenuto noto ad un pubblico più vasto di artisti ed architetti europei, per essere stato selezionato (tra oltre 500 opere realizzate) e tuttora esposto alla Biennale Architettura di Venezia (fino al 25 novembre 2018) come progetto esemplare di recupero architettonico contemporaneo, capace di innescare riverberi positivi sia in ambito sociale che economico.

Coordina i lavori, l’architetto Angelo Verderosa, ideatore del ‘borgo biologico’ esposto alla Biennale di Venezia. “Come abitanti dei piccoli paesi non rappresentiamo oggi un giacimento di nostalgie, né ci sentiamo animatori di villaggi spopolati. Siamo resilienti, sicuramente. E crediamo che la creatività possa salvare il mondo. Siamo convinti che in questa scarsità di risorse possano innescarsi innovazioni.  Necessitano conoscenza locale e fiducia globale per un’azione collettiva capace di invertire il declino dei piccoli paesi rurali e appenninici, presidi di civiltà arcaiche, quindi avanguardia universale. Il convegno “Residenza Borgo Biologico” è innanzitutto spazio di confronto tra “radicati” e “forestieri”, molti tra questi sono architetti. Se di queste cose non se ne occupano gli architetti chi se ne occuperà ? Gli architetti in Italia non sono considerati oggi importanti; invece lavorando insieme alle comunità possono risolvere parecchi problemi. Qui a Cairano, tra radicati e forestieri, potrebbe nascere oggi una comunità di mutuo soccorso. Paesi e città. Associazioni e Università”.

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